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ADDIO, WOLINSKI - IL RICORDO DI FULVIO ABBATE PER DAGOSPIA: “È STATO UNO DEI GIGANTI DELLA NARRATIVA A FUMETTI DI QUESTO NOSTRO TEMPO. AVEVA DUE AMORI, DICHIARATI: LA FICA E LA POLITICA. EBREO SENZA FARCI TROPPO CASO, RITENEVA LE RELIGIONI TUTTE PORTATRICI DI MENZOGNE”

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Fulvio Abbate per Dagospia

 

WOLINSKI - SITUAZIONISMO E LIBERTA'WOLINSKI - SITUAZIONISMO E LIBERTA'

Poche righe, in lacrime, per Georges, amico, compagno. Georges Wolinski è stato uno dei giganti della narrativa a fumetti di questo nostro tempo, parlare di satira è davvero non volergli bene, riconoscerne il genio, il piacere poetico per l'eros e la rivolta, per un comunismo sessuale.

 

Georges Wolinski aveva due amori, dichiarati: la fica e la politica. Ebreo senza farci troppo caso, riteneva le religioni tutte portatrici di menzogne. Viveva a Parigi, a Saint-Germain, alle spalle della sua scrivania mostrava una copia originale del "J'accuse" di Zola apparso su "l'Aurore".

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Amava la vita, amava scopare, era una persona amabile, generosa, una creatura con cui saresti andato insieme al mare, ma anche a puttane, aveva avuto una nonna di origine italiana, e spesso ne parlava. Wolinski ci ha fatto dono di alcuni capolavori disegnati, a cominciare da "La vita complicata di Georges, l'assassino".

 

Fulvio Abbate, a nome di Situazionismo e Libertà, ne piange la morte nel vile eccidio di "Charlie Hebdo", gigante della narrativa a fumetti del nostro tempo, per risarcirlo del Nobel che avrebbe meritato gli ho consegnato, nel 2013, il Premio Durruti, Situazionismo e Libertà, gli deve il simbolo e l'orgoglio, così come la tessera dove un uccellino chiede al proprio piccolo: "Lo senti il canto degli uomini?". Ora e sempre Georges. Grazie dell'allegria, grazie per la rivolta, per la laicità felice, grazie di tutto.

 

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