RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”
Qualcuno aveva sospettato che il successo del Tg4 targato Gerardo Greco sarebbe stato rinviato alle calende greche. E infatti, alla fine, è stata inevitabile la scelta di estromettere il giornalista dalla direzione, concretizzatasi ieri nell' edizione delle 12, quando il suo nome è stato rimosso dalla gerenza e sostituito da quello della (fino ad allora) co-direttrice Rosanna Ragusa, ora ufficialmente nuova direttrice.
Dagospia, con uno scoop, rivelava ulteriori dettagli sulla cacciata del direttore del Tg4: Greco avrebbe ricevuto direttamente il benservito da Mauro Crippa, capo dell' informazione di Mediaset (la risoluzione del contratto, confermano fonti dell' azienda, si è concretizzata due giorni fa); ieri poi la decisione è stata comunicata anche al Cdr. In attesa di conoscere il destino e la nuova destinazione professionale del giornalista (non è escluso un suo ritorno in Rai) e di capire se la rottura con Rete 4 si consumerà per vie legali, questo epilogo segna almeno un triplice fallimento.
gianluigi nuzzi matteo salvini gerardo greco
PROGRAMMA FLOP
In primo luogo rappresenta una delusione per il giornalista, arrivato a Mediaset per migliorare qualità dell' informazione e quantità degli ascolti. Eppure in entrambi i ruoli nei quali era stato schierato Greco ha fatto flop: come conduttore del talk show del giovedì sera W l' Italia - Oggi e domani, il giornalista ha fatto registrare ascolti medi del 3,6%, ben sotto le aspettative, tanto che il programma era stato chiuso già a metà dicembre; anche come direttore del telegiornale Greco non è riuscito mai a rilanciare l' audience, ferma sul 4% e tale da rendere il Tg4 il meno ascoltato tra tutte le tv generaliste (faceva peggio anche di La7): il vertice basso si è toccato due giorni fa con l' edizione mattutina al 2,9%, punto di non ritorno che deve aver fatto maturare la decisione di Mediaset. Greco, dal suo canto, avrebbe tirato troppo la corda, rifiutando di rassegnare prima le dimissioni, come pure gli sarebbe stato prospettato dall' azienda.
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Ma, a prescindere dalla parabola di Greco, sembra fallire in generale il progetto culturale-ideale che aveva dettato la sua chiamata a Mediaset. Greco era stato arruolato dal Biscione per proporre un' informazione e un approfondimento meno populisti, meno di pancia, lontani insomma da quello stile e quei contenuti emotivi che avevano fatto la fortuna del programma di Del Debbio Quinta colonna, ma che avrebbero anche agevolato, secondo Mediaset, il trionfo di Lega e 5 Stelle alle Politiche del 2018.
IL RITORNO DI DEL DEBBIO
L' imminente ritorno di Del Debbio con un nuovo format, il talk Dritto e rovescio, in onda dal 7 marzo su Rete 4 proprio il giovedì, segna la rivincita dell' approccio pop-sovranista all' attualità, sia nel metodo di conduzione (più partecipato), sia nell' oggetto: il focus sarà più mirato sui programmi reali della gente (tasse, immigrazione ecc.), dove Del Debbio è maestro, anziché su quel mix poco coerente tra politica, cronaca e gossip che era stato la cifra del programma di Greco.
palinsesti mediaset 2018 foto tv talk
A uscirne indebolito, più in senso lato, appare però soprattutto il piano di rilancio di Rete 4, che aveva fatto leva su dei pezzi da novanta come lo stesso Greco e ancora Nicola Porro, Barbara Palombelli, Roberto Giacobbo. Se Greco è andato male, gli ascolti degli altri sono andati meglio, sopra la media di rete, ma senza mai un vero exploit. A fronte di questi risultati, forse ci sarebbe da ripensare l' intero palinsesto e l' immagine stessa di Rete 4. Per evitare che la cacciata di Greco si risolva solo in un pianto greco.
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