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TWITTER CHIAMA, RISTORA RISPONDE – DOPO GLI APPELLI SUI SOCIAL, RISTORA HA DECISO DI RITIRARE LA PUBBLICITÀ DA “LIBERO” – SECONDO "LETTERA43" L’AZIENDA HA CHIESTO AL QUOTIDIANO DI FELTRI DI NON COMPARIRE PIÙ IN PRIMA PAGINA DOPO IL TITOLO SUI GAY: “ABBIAMO RICEVUTO UNA VALANGA DI CRITICHE MA ANCHE DI INSULTI. CI HANNO DETTO CHE SIAMO CONNIVENTI, MA NOI PIANIFICHIAMO LA PUBBLICITÀ CON PROGRAMMI TRIMESTRALI”
1 – RISTORA RITIRA LA PUBBLICITÀ DA LIBERO
Samuele Cafasso per www.lettera43.it
Ristora ha deciso di ritirare la pubblicità da Libero. L'azienda di bevande solubili, che fa capo a Prontofoods, ha chiesto al giornale diretto da Pietro Senaldi di non comparire più in prima pagina dopo che il quotidiano ha pubblicato il 23 gennaio un titolo in cui accosta il calo del Pil alla crescita del numero di persone che si dichiarano gay.
«Abbiamo ricevuto una valanga di critiche ma anche di insulti - spiega un portavoce aziendale - ed è la terza o quarta volta che succede per un titolo di Libero. Ci hanno detto che siamo conniventi, ma noi pianifichiamo e compriamo la pubblicità con programmi trimestrali e non possiamo certo conoscere i titoli in anticipo». Tra chi aveva chiesto un segnale da parte di Ristora, c'era anche l'europarlamentare del Pd Daniele Viotti.
PIETRO SENALDI VICE DIRETTORE DI LIBERO
«Senza entrare nel merito dei contenuti dell'articolo - spiega il portavoce aziendale - non vogliamo in nessun modo che il nostro nome venga accostato a quello di Libero. Abbiamo chiamato il giornale, ci avevano detto che forse non era tecnicamente possibile togliere la pubblicità dal giornale già a partire dall'edizione in edicola il 24 gennaio. Abbiamo insistito e abbiamo chiesto che il logo di Ristora venisse eliminato già a partire da quella data».
IL TITOLO DI LIBERO - COMANDANO I TERRONI
2 – VIOTTI SCRIVE A RISTORA
Dalla pagina Facebook di Daniele Viotti (europarlamentare del PD)
Ho deciso di scrivere a Ristora per chiedergli di dissociarsi immediatamente dal vergognoso titolo di Libero di oggi e di valutare se continuare la sponsorizzazione di quel giornale che da anni semina odio e istiga alla discriminazione.
L’ho fatto perché quando parlo di responsabilità sociale delle imprese intendo anche che le aziende hanno il dovere di schierarsi, di dire a quale clientela si rivolgono e che modello economico hanno in mente.
Ho scritto per la mia dignità, per la dignità delle persone LGBTI, per la dignità di tutte le minoranze colpite a colpi di clava ripetutamente da Libero. Il mio è un piccolo gesto: non comprerò più - e chiederò a tutti di fare altrettanto - prodotti Ristora fino a quando l'azienda non prenderà distanza dalle posizioni del giornale.
libero aveva titolato patata bollente anche nel 2011 su berlusconi ruby rubacuori e la minetti
prima pagina di libero
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