"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
DAGOREPORT
A Dino Zoff, tradito dagli olandesi in cerca d'avventura nel Mondiale argentino dei militari, riservarono il processo in pubblica piazza e accuse alla luce del sole: «Non può più giocare in nazionale, ha preso gol da 40 metri, vede meno di una talpa». A quasi 35 anni dall'estate 1978, critiche peggiori e dubbi definitivi piovono sull'abruzzese Morgan De Sanctis da Guardiagrele, portiere del Napoli che a Firenze, su innocuo rilancio del difensore Roncaglia da più di 50 metri, si lascia incredibilmente superare dal pallone.
Così la settimana del pubblicizzato inseguimento allo scudetto di Mazzarri&C.dopo l'annullamento dei due punti di penalizzazione scontati al Napoli per l'affaire Gianello/Cannavaro, rivela un inatteso finale di partita. Domenica in salita per chi rincorre. Domenica di vecchie conoscenze che tornano a dare spettacolo (Joker Preziosi ne fa fuori un altro, via Del Neri, dentro Ballardini).
Domenica di nuovi equilibri e vittorie di Pirro nella Lega che ha visto la conferma di Beretta. Domenica di addii (Snejider ai turchi del Galatasaray) che non siamo certi gioveranno né al paramobbizzato Snejider né ai suoi ormai ex datori di lavoro che in attacco all'Olimpico presentano il pur bravo Livaja, 19 anni. Il campionato si sta ringiovanendo e lo sta facendo in fretta. Belfodil, Niang, Pogba, Marquinhos, eccetera.
Wes va al Galatasaray, lo fa per la grana e la buonuscita la garantisce come al solito Massimo Moratti alle prese con il bilancio di un mezzo fallimento stagionale. Pareggia la Lazio a Palermo, non va oltre l'1-1 la squadra di Cavani al centesimo gol in Toscana. Vola a più cinque (e guadagna due punti) la Juve del giovane Agnelli (carezzato dal presidente del Catania, Pulvirenti: «Zitella isterica in crisi d'astinenza») e del giovanissimo Pogba, due reti di rara bellezza nel 4-0 all'Udinese, un'età che è tutta un orizzonte di promesse e la soddisfazione di aver fatto sbagliare valutazione a una leggenda del circo pallonaro, Sir Alex Ferguson, padrone di Manchester.
Pareggiare è come perdere.
A Firenze la Fiorentina di Montella, reduce da sconfitte nette e inaspettate (Firenze, Udine) aspetta il Napoli nella tana. Grande equilibrio, falli al limite della censura (graziato l'ex viola Behrami, pessimo Bergonzi, sei ammoniti), ritmo forsennato. In vantaggio per il regalo di Sanctis e ripresa sull'asse Hamsik-Cavani, la Fiorentina rischia di vincere ma soprattutto di perdere. Sbagliano Jovetic e Toni nel primo tempo e si esalta Neto, il portiere brasiliano lanciato al posto di Viviano che su Pandev (colpo di testa da tre metri) compie un prodigio decisivo. Mazzarri e Montella soddisfatti a parole, ma con un punto nella tasca che suona come una mezza sconfitta.
Lazio e cannoli.
Il torneo avanza e le giornata a disposizione si riducono. Così non diversamente dal punto ottenuto dal Napoli, anche quello della Lazio ha l'amaro sapore dell'occasione perduta. Con Klose fuori Pektovic esalta Floccari in rete dopo dieci minuti. Con la gara in mano, ospite del depressissimo Palermo, la presunta anti-Juve si addormenta permettendo a Rios e Dybala, due esodati dati in uscita, il lusso del ribaltone. Con il Palermo in vantaggio è ancora Floccari a salvare la baracca. Ottiene un rigore realizzato da Hernanes e se non altro, allunga l'imbattibilità della sua squadra.
Milanesi in altalena.
Passo avanti anche per il Milan di Allegri. Quando vede il Bologna, Pazzini si esalta. Dopo i tre gol della partita di andata, altre due reti per battere gli emiliani e dare al Milan un classifica finalmente semidecente (superata la Roma, Fiorentina a due punti). La Champions è a nove punti. Il tecnico del presente mette le mani avanti: «Non dipenderà da noi». Per essere quello del futuro dovrà farcela e non è detto che basti. Uno dei possibili successori, Donadoni, fa trottare bolsamente i suoi a Verona per l'1-1 con il Chievo, mentre il diretto rivale cittadino Stramaccioni si infila nelle pieghe e nelle contraddizioni di un'umida nottata romana. De Rossi c'è, ma molla dopo un tempo (adduttori?).
La sua squadra parte benissimo grazie al generoso rigore concesso per impatto Ranocchia-Bradley e realizzato da Totti, poi dopo un paio di orrori in uscita dell'improvvisato Goicoechea, subisce in chiusura di tempo il pari di Palacio sotto rete. L'azione, come quasi tutte quelle impostate dall'Inter la origina un mostruoso, indemoniato Freddy Guarin. Il colombiano è posseduto. Porta palla per settanta metri, riparte, contrasta, tira.
Nel secondo tempo dopo il bello spettacolo della prima parte, il canovaccio non muta. In una cornice âimpreziosita' dai cartelloni pubblicitari: "Salaria sport village" e dai cori assordanti della Sud: «Cassano figlio di puttana» si vedono ancora errori, azioni da una parte all'altra, gol sbagliati per un soffio, attaccanti imprecisi. Entrano Perrotta e l'ex laziale Rocchi. La Roma (male Osvaldo) potrebbe segnare tre gol che sembrano fatti. Li sbaglia. Altro pari inutile. Zeman a 15 lunghezze dalla Juve. Inter a nove.
Coda sospetta.
Si vedono anche insulti e botte nella ventunesima di serie A. A Siena, il sostituto di Serse Cosmi, Beppe Iachini, uno che quando giocava faceva il lavoro sporco per Baggio, ha il dente avvelenato. La Sampdoria dopo avergli fatto conquistare la serie A lo tromba per far spazio a Ciro Ferrara e a sei mesi di distanza, Beppe si prende la rivincita. Dopo un'ora fin troppo soporifera per gli obiettivi in palio, testata di Bogdani. Uno a zero. Basta e avanza.
Al fischio finale, brutte cose e colpi proibiti.
Mezzaroma, il Presidente, contestato duramente dai tifosi e abbandonato dal Monte dei Paschi, prepara l'uscita, promette querele e mette sul sito un comunicato fluviale che qui comprimiamo per proteggere sintesi e lettore: "L'episodio violento di stasera mi costringe a valutare per quali ragioni il calcio debba e possa continuare a esistere a Siena".
Nonostante la smobilitazione, Genoa e Palermo di nuovo sono nel mirino dei toscani. Ultimi ma non ancora morti. Detto dei siciliani e del loro pari con la Lazio, in coda è lotta dura con qualche paura. Dividono posta e terrore Atalanta e Cagliari, cadono Bologna, Sampdoria e Pescara. Gli abruzzesi ne prendono due in casa dal Torino (Santana in fuorigioco e Cerci). La squadra di Ventura, undici punti in 5 partite, vola a più nove sul Genoa punito a Marassi dallo splendido Catania di Maran salito a 32, a un soffio dalla Roma dei campioni. Esonerato Delneri, toccherà a Ballardini provare a miracoleggiare in casa Juve. La Lazio aspetta il Chievo, il Napoli va a Parma. L'impegno più difficile.
fiorentina napoli DE SANCTIS INCAZZATO DOPO IL GOL DI CAVANISNEIJDER Pogba MASSIMO MORATTI palacio MONTELLAmilan CAVANImazzarriFLOCCARIPAZZINI
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…
VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…