1- SBANDO TOTALE A VIALE MAZZINI E “REPUBBLICA” PROVA A BRUCIARE IL NOME DI BERNABÈ COME POSSIBILE CAPO AZIENDA DI QUESTA FAMOSA NON-AZIENDA, RICORDANDO CHE L’AD DI TELECOM “È CONOSCIUTO DA MONTI ANCHE PER LA COMUNE PARTECIPAZIONE AGLI INCONTRI DEL GRUPPO BILDERBERG”. COSUCCE CHE APPREZZANO ANCHE OLTRETEVERE 2- ‘’MF’’ PIAZZA UN COLPACCIO DI TOTO-NOMINE: “È CAIO L'UOMO DI MONTI PER LA RAI. SUL NOME DEL MANAGER CONVERGEREBBERO SIA PASSERA CHE GRILLI. ANSELMI PRESIDENTE” 3- GIRA ALLA LARGA DAL TEMA ‘’LA STAMPA’’ DI MARIOPIO CALABRESI. SE DAVVERO IL SUO PREDECESSORE ANSELMI ANDRÀ A PRESIEDERE LA RAI, PER IL FIGLIO DEL COMMISSARIO CALABRESI, COCCO DI NAPOLITANO, SARÀ PIÙ DURA SBARCARE IN VIALE MAZZINI 4- CORRIERE COSTRETTO A SEGUIRE CON COSÌ TANTO AMORE LA FINANZA ROSSA. CHE COSA NON SI FA PER SALVARE IL CULO A MEDIOBANCA DI NAGEL E UNICREDIT DI PALENZONA

A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1 - L'AGONIA DI DON SALVATORE, MEDIOBANCA E IL SOCCORSO ROSSO...
E' uno spasso seguire sul Corriere delle parti correlate le cronache del salvataggio di Ligresti e dei suoi magni finanziatori. "Scalata Fonsai, Consob convoca tutti. Sentiti i vertici Palladio, poi toccherà a Unipol e alla Sator di Arpe. Scommesse sulla Milano Assicurazioni (+10,7%). Ghizzoni: avanti con il piano per salvare il gruppo e l'italianità".

Ogni volta che dalle parti di Piazza Affari (per altro venduta ai Perfidi Albionici) sentiamo la parola "italianità", diventiamo preda di istinti violenti. Intanto è davvero doloroso registrare che "Le Coop frenano, slitta l'assemblea Finsoe. Aumento Unipol, liquidità e la trattativa per la ricapitalizzazione della finanziaria di controllo. Si lavora all'idea che le coop ricche sottoscrivano pro-tempore anche per le altre" (p. 33). Via Solferino costretta a seguire con così tanto amore la finanza rossa. Che cosa non si fa per salvare il culo a Mediobanca e Unicredit.

2 - AVVISI AI NAVIGATI...
Puffo Peluffo annuncia che il governo sta trafficando per rifinanziare lo sciagurato fondo per l'editoria e i soliti pasticcioni napoletani rovinano la festicciola di regime della stampa sussidiata. "Truffa da 23 milioni, indagato De Gregorio. I magistrati: intascati i fondi statali per l'editoria. ‘Gonfiò i dati dell'Avanti! assieme a Valter Lavitola per ottenere rimborsi". Il senatore Pdl: "Fornirò i documenti agli inquirenti" (Corriere della Sera, p. 13). "Sull'Avanti, truffa da 23 milioni". Napoli, indagati il senatore del Pdl De Gregorio e l'ex direttore Lavitola" (Stampa, p. 15).

Ma che tristezza! Ai tempi di Nick Pollari certe inchieste non partivano neanche. E il duo Letta-Bisignani smazzava con grande facilità i fondi pubblici per l'editoria. Certo che comunque fanno un po' sorridere anche tutti questi giornali che strologano tanto di "libertà" e poi, ogni santo anno, vanno con il cappello in mano a Palazzo Chigi a pietire quei soldi che non sono capaci di ricavare dalle vendite.

Intanto, sempre in zona Woodcock, Alfonso Papa si toglie qualche sassolone. "Il j'accuse di Papa contro i pm di Napoli. Il deputato denuncia gli abusi subiti in carcere" e deposita una memoria di fuoco alla giunta per le autorizzazioni della Camera. (Giornale, p. 11)

3 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE (T'ADORIAM MONTI DIVINO)...
"Partiti in affanno mentre la cura Monti fa scuola nella Ue" (Corriere, p. 8). Sì, anche padre Massimo Franco ormai è pronto per il Tg1. Ma poi quel catenaccio in prima pagina sul Corriere che recita "Monti: fuori dalla zona d'ombra" che cos'è? Un invito, una minaccia, un ordine al Professore mondialista?

Sarà costretto a mostrare a don Flebuccio de Bortoli tutte le tessere e i programmi dei circoli che frequenta? A illuminare la faccenda arriva anche questo divertente pezzo del Giornale: "Monti non digerisce le critiche e si sfoga contro il Corriere. Risposta risentita del premier al giornalista che lo accusava di nepotismo" (p. 7). C'è da capirlo, abituato com'è a scivolare su un letto di bava.

4 - LA VERA LOTTA DI CLASSE SI CHIAMA LOTTA ALL'ELUSIONE FISCALE
"Trucchi, fusioni, scorpori. Ora è caccia alle elusioni". In un riquadrino a pagina 3, Repubblica spiega come il governo tenterà di arginare l'evasione dei Big, ovvero di coloro che possono pararsi il culetto con le "legal opinion" dei grandi stufi fiscali. "Nel mirino ci sono i miliardi che sfuggono al fisco in apparenza legittimamente, in realtà grazie a un ingegnoso e sofisticato slalom tra le norme, formalmente rispettate ma piegate ai propri interessi da holding e da gruppi finanziari".

Si sarebbe potuto cominciare ben prima, ma purtroppo come ministri delle finanze non avevamo rinomati esperti di queste magie. Cioè, avevamo il prof. Avv. Giulio Tremonti, che però non ha mai saputo che cosa facessero veramente colleghi ed ex soci di studio. Lui scriveva libri e tracciava scenari socio-macro-cultu-eco-filosofico-mondiali. Gli altri montavano e smontavano holding lussemburghesi, derivati fiscali e abbattimenti di utili in giro per il pianeta.

5 - SACRI IMP-ICI...
Mentre fingono di adombrarsi per i deliri sanscemesi di Adriano Ciarlatano, gli ex irriducibili di Santa Romana Chiesa scendono a trattative con lo Stato. "Ici su scuole, cliniche e alberghi della Chiesa. Emendamento del governo: saranno esenti solo gli edifici totalmente non commerciali. La Cei: "Bene i chiarimenti, li accogliamo con responsabilità, ma si tuteli il non profit". Per l'esenzione non basterà più avere all'interno dell'immobile una struttura religiosa" (Repubblica, p. 4).

A questo punto, rischio abbattimento per migliaia di inutili cappellette? Sulla Stampa di Mariopio, Andrea Tornielli piagnucola e recrimina: "Oltretevere nessuno era stato avvertito. La partita è stata giocata unilateralmente dal governo e personalmente dal premier, insieme al ministro Moavero" (p. 11), altro bel tipo appena uscito "dal cono d'ombra", come direbbe lo stesso Montimer. Poi passa Marco Lillo del Cetriolo Quotidiano e commette un altro orrendo sacrilegio: "Il Vaticano rischia la black list dei paradisi fiscali" (p. 4).

Sul Corriere, monito a tutta pagina: "Potere del male in finanza e media". Benedetto XVI dopo le fughe di notizie: si parli della fede esemplare". Sotto, "Il retroscena" esemplare: "Lo Ior e l'antiriciclaggio. L'intervento di Bertone. Soluzione di compromesso per il passato" (p. 27).

6 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"La recessione. L'economia italiana riabbassa la testa, nuova doccia fredda su consumi e imprese. Il Censis: "Regge l'export, ma il 67% dei distretti produttivi accusa un ridimensionamento". I consumatori: "Adesso girare alle famiglie i soldi dei caccia F35" (Repubblica, p. 11). Illusi, i governi cambiano anche per garantire un certo tipo di commesse militari.

Anche sul Corriere, l'amara verità che serve a ingoiare l'amara medicina: "L'Italia rallenta ancora. "E' entrata in recessione". Pil negativo, meno 0,7%. Bankitalia: debito salito di 55 miliardi" (p. 2). "Di articolo 18 si parlerà alla fine del negoziato". Il ministro Fornero: niente aut aut. E le parti sociali gradiscono" (Stampa, p. 8).

Sulla prima pagina del Corriere, un bell'editoriale di Massimo Mucchetti ("Chi crea (forse) un po' di lavoro") prova a far riflettere governo e sedicenti "parti sociali" sul fatto che il mercato del lavoro non è questione solo di offerta, ma anche di domanda di questa particolarissima merce.

7 - CAMBIE-RAI...
Lo sbando totale di Viale Mazzini forse attira l'attenzione del Rigor Montis. Repubblica auspica: "E Monti convoca la maggioranza: "Tv pubblica nel caos, va cambiata". L'idea del premier è un cda a cinque, con due membri e il dg controllati dal governo". E poi prova a bruciare il nome di Franchino Bernabebè come possibile capo azienda di questa famosa non-azienda, ricordando che l'ad di Telecom "è conosciuto dal premier anche per la comune partecipazione agli incontri del gruppo Bilderberg" (p.18). Cosucce che apprezzano anche Oltretevere.

Intanto MF piazza un colpaccio di toto-nomine: "È Caio l'uomo di Monti per la Rai. Sul nome del manager convergerebbero sia Passera che Grilli. Anselmi presidente. L'attuale ad di Avio ha superato Cappon e Perricone e incontra favori bipartisan. Il premier vorrebbe anche mettere mano alla governance di Viale Mazzini rafforzando il capo azienda e riducendo da 9 a 5 i membri del cda".

Gira alla larga dal tema la Stampa di Mariopio Calabresi. Se davvero il suo predecessore Anselmi andrà a presiedere la Rai, per il figlio del commissario Calabresi sarà più dura sbarcare in Viale Mazzini.

8 - LE FAMOSE PERLE DI SAGGEZZA DI RE GIORGIO BANALITANO...
"Auspico che si vada verso una dialettica più costruttiva e una democrazia dell'alternanza" (Repubblica p. 13).

9 - FREE MARCHETT-VIENI AVANTI CREATIVO...
"Omaggio al Rock. Gonne di pelle nera e abiti plissé, la provocazione di Diesel Black Gold. Sfila a New York il marchio di lusso di Renzo Rosso, in passerella anche i pantaloni dipinti e cotti al forno". L'inviato della Repubblica delle gonne, Laura Asnaghi, ci delizia con il suo acuto reportaggio su Renzo Rosso "reduce da un intervento all'Onu" (ma è diventata una clinica?). Poi il giornale diretto da Eziolo Mauro supera se stesso con questo sommarietto: "Alberta Ferretti con Philosophy propone come modello una ricercatrice scientifica: nella collezione abiti con cristalli e pellicce con uno strato di Pvc" (p. 40). Saranno felici le colte e precarie lettrici di Repubblica che si barcamenano nelle università italiane.

 

ROBERTO MENEGUZZO AD DI PALLADIO PALLADIO MARCO DRAGO ROBERTO MENEGUZZONAGEL E SIGNORA Salvatore LigrestiSalvatore e Jonella Ligresti Palenzona FABRIZIO PALENZONA E DIETR RAMPL han 19 debortolilpk21 paolo peluffoSergio de gregorioValter LavitolaWOODCOCKALFONSO PAPA Tarcisio Bertone berlusconi monti