
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
Tracy Clark-Flory per “Vocativ”
Stare nudi in cerchio, toccarsi davanti a un terapeuta, fare a gara per afferrare un paio di arance che rappresentano i testicoli, ricevere insulti omofobi, sbattere i cuscini con racchette da tennis urlando “Mamma”, mettere in scena traumi infantili: sono solo alcune delle bizzarre pratiche della terapia della conversione cui sono sottoposti i gay.
seduta di conversione da gay a etero
E’ ciò che emerge da un nuovo rapporto redatto dalla “Southern Poverty Law Center” (SPLC), che sottolinea quanto questi esercizi, non solo non abbiano fondamenti scientifici, ma siano deleteri, degradanti, infamanti, e conducano regolarmente alla depressione e al suicidio. La JONAH (“Jews Offering New Alternatives for Healing”), organizzazione che propone questi trattamenti curativi per i gay, è stata portata in tribunale e il giudice ha confermato gli inammissibili errori metodologici.
seduta di conversione all amscolinita
leelah suicida dopo la terapia della conversione
Chaim è uno dei testimoni cha ha raccontato cosa ha subito: «Dovevo dire una cosa negativa su di me e togliermi i vestiti, così tutto il tempo finché non restavo nudo. Il mio terapeuta poi mi ha ordinato di toccarmi il pene e i testicoli in sua presenza». Un altro ricorda: «Ci hanno messi nudi e in cerchio, tutti uomini. Ci hanno detto di non preoccuparci delle erezioni, perché quello che sale, prima o poi riscende. Secondo loro serviva a relazionarci fra uomini in modo sano. Poi ci hanno fatto abbracciare nella posizione della motocicletta. Abbiamo fatto anche la corsa delle arance mentre ci insultavano».
i gay non si possono curare perche non sono malati
Levin è uscito sconvolto dall’esercizio che lo ha obbligato a rivivere il trauma di un abuso sessuale perpetrato da suo cugino: «C’era un uomo fra di noi che rappresentava mio cugino e mi diceva cose tipo “Se non mi fai un pompino, non ti vorrò più bene!”. Lo ripeteva e non smetteva di ripeterlo». Alla fine i querelanti hanno vinto e il centro JONAH è stato chiuso, ma tanti altri, molto simili se non peggiori, continuano ad operare.
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