miriam leone

ERA L'UNICA SPERANZA RIMASTA AL CINEMATV DE' NOANTRI DI AVERE UNA BOMBA DEL SESSO MA ANCHE MIRIAM LEONE SCODELLA INTERVISTE PIU' SCIAPE E TRISTI DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE. STRONZATINE DA "SANTA MARIA GODETTI", DEL TIPO: "DA PICCOLA IO ERO IL CLASSICO TOPO DA BIBLIOTECA. SOGNAVO DI SPOSARE PIERO ANGELA, PERCHÉ SAPEVA TUTTO" (STICAZZI!) - VIDEO

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Silvia Fumarola per la Repubblica

 

MIRIAM LEONEMIRIAM LEONE

«Questi sono i miei genitori», dice Miriam Leone con un sorriso così. «Non li vedo mai, ho pensato di farli venire, almeno stiamo un po' insieme». I signori Leone seguono con sguardo amorevole la figlia che si aggira nella sala, la gonna di tulle grigia longuette, la t shirt bianca, i capelli raccolti: è bellissima.

 

La ex Miss Italia («una vita fa, era il 2008») che da piccola divorava i libri del padre sognando di diventare attrice, in questa stagione si sdoppia: ha interpretato ancora Veronica, la soubrette dalla chioma fiammeggiante, tigre dei materassi in 1993 su Sky e da lunedì 12 giugno torna su Rai2 protagonista della serie Non uccidere, nei panni di Valeria Ferro, i capelli scuri, senza trucco, l' ispettrice che risolve i casi degli altri per mettere un po' di ordine anche nella sua vita.

 

«Devo tantissimo a questa doppia V della mia vita, grazie a Veronica e a Valeria posso uscire da me stessa, trasformarmi e toccare corde diverse», racconta l' attrice. «Veronica ha una fisicità esibita, rotonda, spudorata. La sfrontatezza mi diverte. Io scelgo altre strade anche nel gioco della seduzione. Lei è cinica, e il cinismo non mi appartiene. Se giudichi un personaggio del genere è difficile interpretarlo.

 

miriam leone selfiemiriam leone selfie

Valeria invece è chiusa, è come se da adolescente si fosse messa il busto; è stato liberatorio interpretarla perché mi sono tenuta le occhiaie, mi pettinavo i capelli come venivano e spesso me li sporcavano. È una donna vera, contemporanea, si ammazza di lavoro, non le interessa sedurre. Non ha nessuna volontà di compiacere l' altro, va dritta per la sua strada. Se una è una pantera, l' altra è un lupo solitario».

 

Si capisce che questa ragazza siciliana, con gli occhi verdi - che a seconda della luce diventano gialli, poi smeraldo - ha fatto un percorso. «Più pantera o più lupo? Sono curiosa», ride. «Presto il corpo e la voce ma non c' è nemmeno il mio modo di camminare in queste donne, eppure sono entrambe nella mia vita. Miriam è un' altra cosa». Eppure la bellezza ha avuto un ruolo importante. «Ho costruito su altro, nel mio mazzo di carte quella dell' aspetto è stata l' ultima che ho giocato. Una persona si forma anche sulla scala di valori che ha: se la bellezza è al primo posto agirà di conseguenza », racconta Miriam Leone.

 

miriam leone intensamiriam leone intensa

«Ho studiato tanto, ero il classico topo da biblioteca. Vengo da una famiglia siciliana tradizionale, con un padre professore cresciuto prima del 68 e la mamma nata dopo il 68. Mi porto le radici antiche con un carattere ribelle. Ho fatto di testa mia, sono sempre partita col pensiero del nostos, il ritorno. Un misto perfetto dei miei genitori. Mamma era giovanissima quando sono nata, ha uno spirito libero, artistico, come me. Siamo cresciute insieme.

 

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Papà mi ha sempre messo alla prova, mi regalava i libri e io leggevo tutto, per essere all' altezza. Ma per prima cosa dovevo dimostrare qualcosa a me stessa, fin da bambina. Mi mettevo un velo in testa e facevo gli spettacoli da sola, declamando i libri. Il mio sogno era sposare Piero Angela, perché sapeva tutto».

 

MIRIAM LEONEMIRIAM LEONE

Un misto di allegria e silenzi, Leone spiega di non amare le gattemorte «perché sono una gatta vivissima. Sarò sempre grata all' autore che, quando facevo la conduttrice, mi ripeteva: "Ma tu che ci fai qua?". Mi ha messo in crisi per due anni: "Ti rendi conto che sei un' attrice?". Ero tormentata. Come dire di no al programma di Rai1 con cui davo il buongiorno agli italiani? Avevo paura, poi la paura è diventata coraggio e ho trovato la vera me. Ho studiato recitazione, non devi perdere l' istinto e trovare una tecnica, non è facile». Cinema con Veronesi, Miniero, Bellocchio e Pif, poi adottata dalla tv.

 

richard madden e miriam leone i medici censurata 2richard madden e miriam leone i medici censurata 2

Ruolo da protagonista in 1992, nuda. «Piacere non fa, papà ed ex fidanzati non l' hanno presa bene I miei ex hanno reagito quasi peggio di mio padre. Avevo paura di sbagliare ma la serie era scritta benissimo. Sentivo la necessità di fare quel salto. Come lanciarsi da uno scoglio altissimo, essendo catanese sono cresciuta alla scogliera, la prova di coraggio è tuffarsi dai faraglioni di Acitrezza. Bello e pericoloso». Oggi che ha imparato a perdonarsi lo dice col sorriso: «Finalmente non ho più quel rigore da signorina Rottermeier per cui non mi dicevo mai "brava", non ho più l' ossessione del controllo.

Sono un po' più morbida, anche se dico o faccio una cosa fuori posto mi ripeto: sei umana, andiamo avanti lo stesso».

 

 

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