DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Si sono incontrati in gran segreto a pranzo, a Milano, a distanza di sicurezza dalle beghe di Viale Mazzini e dalla morsa gialloverde che sta soffocando la tv di Stato.
Per la prima volta si sono parlati. E hanno cominciato a ragionare di futuro.
Fabrizio Salini ha confermato a Fabio Fazio tutta la sua stima, di considerarlo «un' autentica risorsa per la Rai, da difendere a ogni costo », come aveva già detto una decina di giorni fa dal palco di Dogliani.
Il conduttore di Che tempo che fa ha ringraziato e ha risposto di essere a disposizione dell' azienda, «come è sempre stato negli ultimi quindici anni», da quando cioè è tornato, nel 2003, per non andarsene più. Disposto pure a valutare di cambiare rete, se necessario, pur di non subire «i dispetti di Teresa De Santis», la direttrice sovranista di Rai1 che interpretando l' editto salviniano gli ha cancellato le ultime tre puntate del lunedì sera, tormentandolo per tutta la stagione lo con minacce e ripicche d' ogni sorta.
Il varco che l' ad aspettava per infilarsi, provando a immaginare - dopo averlo elogiato per «gli ottimi ascolti » - un' alternativa alla prosecuzione di un contratto che lega Fazio alla prima rete sino al 2021. Ovvero il suo trasferimento su Rai2, il regno di Carlo Freccero, con cui l' anchorman di Savona ha lavorato sul finire dei '90, costruendo trasmissioni di successo come Quelli che il calcio e Anima mia. «Io non metto paletti ad altre ipotesi, non ho pregiudizi su nulla», ha schiuso la porta lui.
Aprendo a una trattativa che prevede, eventualmente, anche una modifica del format trasmesso su Rai1 dal 2017 in due versioni: una per la domenica in prima serata, l' altra per il lunedì in seconda.
Ma se l' avvio sembra promettente, la strada da percorrere è ancora lunga e non priva di intoppi. Destinata ad avanzare su un doppio binario: Salini discuterà i contenuti e la collocazione del programma direttamente con Fazio; il possibile taglio del compenso - chiesto a gran voce dal leader della Lega, d' accordo col capo politico dei 5S - verrà invece esaminato con Beppe Caschetto, il suo agente. Al quale, nei giorni scorsi, l' ad ha già prospettato una decurtazione intorno al 20%, in linea con gli interventi di razionalizzazione contemplati nel piano industriale.
Tuttavia per concludere la telenovela servirà tempo. Senza escludere nuovi colpi di scena. Il primo già domani pomeriggio, quando si riunirà il cda straordinario chiesto da quattro consiglieri Rai all' insaputa del fronte sovranista. È in quella sede che Beatrice Coletti (in quota M5S), Rita Borioni (Pd), Giampaolo Rossi (FdI) e Riccardo Laganà (in rappresentanza dei dipendenti) chiederanno conto della decisione di amputare la trasmissione di Fazio, presa da De Santis senza informare i vertici, e quali danni ha causato all' azienda in termini di spot pianificati e forse saltati. Non solo.
Si affronterà anche il tema del controcanto a Salini perennemente intonato dal duo Foa-De Blasio, il consigliere leghista che non perde occasione per attaccare l' ad. Istantanea dello scontro fra bande interne alla Rai che da quasi un anno non conosce tregua.
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