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IL CINEMA DEI GIUSTI - IN “SNOOPY & CO” NON C’È NULLA DI POST-MODERNO, NULLA DEL MONDO FRACASSONE DEI SUPEREROI - E’ UN FILM ADORABILE, AFFETTUOSO, CALDO. I BAMBINI LO AMERANNO COME I LORO GENITORI

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Marco Giusti per Dagospia

 

SNOOPY & CO

Aaugh! Come Charlie Brown col pallone, anche noi ci si casca sempre con Snoopy e i suoi adorabili amici ideati ormai 65 anni fa da Charles M. Schulz. Questo delizioso Snoopy & Co. diretto da Steve Martino e costruito dagli animatori della Blue Sky della Fox, responsabili della saga Ice Age, ma supervisionato e cosceneggiato dalla famiglia dell’ideatore dei Peanuts, cioè il figlio Craig Schulz, il nipote Bryan, il suo cosceneggiatore Cornelius Uliano, sfrutta le tecniche dell’animazione di oggi per renderci in pieno il fascino del mondo di Charlie Brown e della sua grafica e quello delle animazioni a colori per la tv di Bill Melendez, anche queste ormai vecchie mezzo secolo.

 

Non si tratta solo di farci vedere dei bambini che si muovono in un mondo dove non compaiono adulti, dove si aspetta ancora la neve e l’ultimo giorno di scuola e non c’è traccia né di cellulari che di social media, si tratta anche di ricostruire qualcosa che possa essere ancora oggi divertente e accettabile per i bambini e che riporti gli adulti ai tempi della loro infanzia e delle loro letture più amate.

SNOOPY & CO

 

Basterà il 3D, basteranno questi personaggi che vengono fuori come fossero dei pupazzetti adorabili ma che hanno le espressioni di quelli disegnati da Schulz, basteranno i sogni di Snoopy in volo sulla Francia contro il terribile Barone Rosso? Diciamo che l’operazione, una cosetta da 100 milioni di dollari che affronterà assieme al nuovo 007, Spectre, la crisi degli incassi cinematografici della stagione proprio questa settimana, è in grandissima parte riuscita.

 

Perché Snoopy & Co., in originale si chiama The Peanuts Movie, malgrado sia proprio un “meglio di” delle tavole dei Peanuts e delle animazioni di Bill Melendez, è esattamente quello che volevamo vedere o che pensavamo di voler vedere. Qualcosa di nuovo che ci riporti intatto il mondo dei Peanuts di allora e il nostro sguardo di piccoli lettori.

 

Non c’è nulla di sbagliato, di troppo nuovo (forse “Bamboleio”), o di volgare nel film, c’è un continuo omaggio a Schulz e al suo mondo, ai sogni e alle passioni dei suoi piccoli protagonisti, c’è un rispetto del disegno e delle animazioni che abbiamo amato. Si è superato col 3D perfino il problema della bidimensionalità assoluta dei volti dei bambini.

SNOOPY & CO

 

Al punto che le sopracciglia spuntano fuori dai berretti, ma non turbano la costruzione del viso. Snoopy ha perfino un po’ di peluria da bracchetto se lo vediamo da vicino, e Charlie Brown ha il ricciolo sulla testa che spunta come un buffo ghirigoro. Ma non possiamo non ridere quando Snoppy si traveste da Joe Cool o insegna a ballare a Charlie Brown.

 

E le gag sono sempre le stesse da così tanti anni al punto che sembra di sentire un vecchio vinile che abbiamo amato su un piatto di super lusso. Nick Bruno, Scott Carroll e Jeff Gabor fanno un gran lavoro di animazione, molto più di quel che sembra per farci sembrare tutto così elementare.

SNOOPY & CO

 

SNOOPY & CO   SNOOPY & CO

C’è tutto quel che volevamo, la ragazzina dai capelli rossi, Piperita Patty con le ciabatte che ciama Ciccio Charlie Brown, Marcie che chiama “Capo” Piperita Patty, Schroeder con il suo piano, c’è una Sally fenomenale nella sua femminilità di bambina piccola, la musica di Vince Guaraldi all’inizio e la voce di Bill Melendez per Snoopy e Woodstock. Non c’è nulla di post-moderno, di troppo contemporaneo, nulla del mondo fracassone dei supereroi. Ma non ne sentiamo assolutamente il bisogno.  Adorabile, affettuoso, caldo. I bambini lo ameranno come i loro genitori. In sala da oggi.