campo dallorto dall orto monica maggioni

IL TETTO CHE SCOTTA. SOTTO LE CHIAPPE DI CAMPOSANTO DALL'ORTO - DOMANI SARÀ PUBBLICATA LA LEGGE CHE LIMITA A 240MILA EURO I COMPENSI RAI. URLA E STREPITI DA VIALE MAZZINI: ''QUESTO ACCANIMENTO CI PORTERÀ ALLA CHIUSURA''. SE SI APPLICA ALLE 'STAR', PUÒ FARLE SCAPPARE TUTTE - L'AVVOCATO ASSUMA: NORMA INCOSTITUZIONALE, DÀ UN VANTAGGIO INGIUSTIFICATO ALLA CONCORRENZA

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Giovanna Cavalli per www.corriere.it

 

RENZI CAMPO DALL ORTORENZI CAMPO DALL ORTO

Il tetto (agli stipendi) che scotta. Eccome, ora che a viale Mazzini si fa strada l’idea che possa valere non solo per i dirigenti, ma anche per le star della tv pubblica. Se ne parlerà parecchio al cda del 9 novembre. Nel frattempo l’ad Antonio Campo Dall’Orto ha scritto al ministero dell’Economia per conoscere l’opinione dell’azionista di riferimento (risposta non ancora pervenuta) e chiesto un parere a uno studio legale di Milano. Responso: la norma non si applica alle star.

renzi campo dall orto coldagelli sensi dietro le quinte di politics foto fq insiderrenzi campo dall orto coldagelli sensi dietro le quinte di politics foto fq insider

 

L’articolo

Tutto parte dell’articolo 9 della legge sull’editoria, pubblicata domani sulla Gazzetta ufficiale, che dice (e non dice) così: «Il trattamento economico di dipendenti, collaboratori e consulenti Rai, la cui prestazione professionale non sia stabilita da tariffe regolamentate, non può superare i 240 mila euro annui».

 

A parte escludere il ricorso ai bond come scappatoia, la norma non aggiunge altro. Un sì o un no che, pure qui, fanno moltissima differenza. Per conduttori, attori, soubrette & co., abituati a cachet di ben altra sostanza. E per la Rai che, con il calmiere di Stato, verrebbe penalizzata nei confronti della concorrenza, libera di offrire di più: «Per noi sarebbe finita», profetizzano drastici dai piani alti. «Questo accanimento ci porterà alla chiusura».

direttori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodolidirettori rai campo dall orto dallatana fabiano bignardi teodoli

 

Le reazioni

Su cosa invece intendesse il legislatore, il senatore del Pd Francesco Verducci, che ha partecipato alla stesura della legge, toglie ogni dubbio: «Il tetto vale per chiunque abbia un contratto diretto con la Rai. Quindi anche per gli artisti. Non è un provvedimento punitivo, ma una regola virtuosa che la uniforma alle altre aziende e che, a caduta, condizionerà virtuosamente tutto il sistema radiotelevisivo».

 

giorgio assummagiorgio assumma

Non che lo show-business aspiri alla parsimonia. «Se dovesse prevalere questa interpretazione, saremmo di fronte a un caso di incostituzionalità», spiega l’avvocato Giorgio Assumma, esperto di diritto dello Spettacolo, ex presidente Siae, già subissato dalle telefonate di star in ambasce da ristrettezze.

 

«La Rai verrebbe privata del potere contrattuale, svantaggiata sul mercato nei confronti della concorrenza. Un fatto gravissimo, che potrebbe decretarne la crisi irreversibile». E prevede dove si andrà a parare per aggirare la legge: «Si ricorrerà sempre di più ad appalti esterni, in cui è il produttore a pagare il compenso dell’artista».

 

La norma

franco siddifranco siddi

Avverte il consigliere Rai di maggioranza Franco Siddi che «il tema della moderazione dei compensi va affrontato ma il limite dei 240 mila euro è un handicap importante». Nel dubbio, però, intanto si fa come dice la legge: «Contro la norma certo non ci andremo, la prudenza sarà d’obbligo, non vorremmo dover rispondere di tasca nostra per garantire gli stipendi d’oro ai vari Conti, Giletti, Clerici e compagnia». Concorda il collega di opposizione Arturo Diaconale (che con Giancarlo Mazzuca e Paolo Messa ha scritto al ministero dell’Economia per sapere «che fine hanno fatto i rilievi dell’Anticorruzione sulle nomine»): «Il rischio impone una interpretazione radicale. Ma questa norma populista e demagogica rischia di uccidere la Rai».