who is the sky david byrne

THIS MUST BE THE BYRNE – QUEL GENIACCIO DI DAVID BYRNE TORNA CON UN NUOVO ALBUM, “WHO IS THE SKY”, SETTE ANNI DOPO IL SUO ULTIMO PROGETTO – CARLO MASSARINI: “IL DISCO SI INTITOLA CON UNO DI QUEI CLASSICI FRAINTENDIMENTI CHE ABBONDANO NEI SUOI TESTI: L'AI DEL TELEFONO CHE MALINTERPRETA ‘WHO IS THIS GUY?’ CHI È QUESTI TIZIO? CON “WHO IS THE SKY?”, CHI È IL CIELO?, PERFETTO NONSENSE SURREALE NELLA SUA LOGICA. È UN ALBUM ATTRAVERSATO DA UNA VISIONE DI OTTIMISMO TENACE…” - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Carlo Massarini per 'la Stampa'

 

david byrne 4

Conosciamo bene il mondo senza confini di David Byrne, ormai da quasi 50 anni. La prima fase incredibilmente innovativa dei Talking Heads. […] Il suo sguardo osservatore, obliquo e non convenzionale, sugli stereotipi americani, a partire da quelli country, ben filmati nel suo viaggio dell'America rurale True Stories.

 

L'amore per la musica non-americana, dall'onda africana che incontra la tecnologia di Remain in Light al primo disco solista, il carnevalesco Brasile di Rei Momo. L'insaziabile bisogno di percorrere strade sempre diverse, siano colonne sonore per lavori teatrali o libri (How Music Works), mostre di fotografia, la filosofia della bicicletta e rubriche sul «bello del mondo». […]

 

who is the sky - album di david byrne

Lo conosciamo, però il geniale 73enne, un po'autistico e molto «leftfield», fuoricampo, riesce a sorprendere ogni volta, tantopiù quando esce dai confini del disco in quanto tale: il suo imperdibile spettacolo American Utopia (lungo tour del 2018 adattato poi per Broadway e filmato da Spike Lee in un dvd magnifico) è stato una meraviglia difficilmente spiegabile senza vederla. […]

 

Il nuovo album si intitola con uno di quei classici fraintendimenti che abbondano nei suoi testi: l'AI del telefono che malinterpreta «who is this guy? » con «who is the sky? » , chi è il cielo? , perfetto nonsense surreale nella sua logica. È un album attraversato da una visione di ottimismo tenace e di effervescenza naturale. […] Le piccole grandi questioni del mondo. Canzoni gioiose con domande esistenziali impegnative o assurde, un rimedio per il momento molto complicato (non solo in America).

 

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L'apertura Everybody Laughs è la gioiosa osservazione che in fondo tutto il mondo vive nella stessa maniera – ridendo, piangendo, morendo, amando, sapendo tutti i fatti degli altri – su una musica fresca, eccitante, dal vago sapore di carnevale. Come anche What Is The Reason For It?, nella quale si pone sul grande tema dell'amore le classiche domande senza risposta a cui ci ha abituato, fin dall''How Did I Get Here? di Once in A Lifetime.

David Byrne in versione Magritte

 

My Apartment is My Friend, ispirata dal lockdown del Covid, è una ode alle mura di casa, «che gioia quando mi tenevi fra le tue braccia». She Explains Things To Me, quasi maccartiana nel suo crogiolarsi domestico, è sul piacere di avere una donna che ti spiega piccole e grandi questioni della vita. I Met the Buddha At A Downtown Party è uno sketch umoristico sul trovare il Maestro che ha abdicato e si ingozza di tartine a un party.

 

Moisturizing Thing è un altro surrealismo, mettersi una crema da notte e scoprire la mattina dopo che ha fatto sì effetto, ma anche troppo, «sono un bambino di tre anni», sorta di Benjamin Button accelerato. Ironica e arrangiata in sintonia col tema anche The Avantgarde: «È ingannevolmente pesante, profondamente assurda/Buona per tutte le stagioni/E non vuol dire un cazzo/È l'Avanguardia».

 

Prevedibilmente, questo nuovo album sette anni dopo il precedente aggiungerà nuova musica al nuovo tour che Byrne promette sarà un'esperienza visuale/musicale straordinaria (in primavera e magari estate anche in Italia).

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Ma dato che (a volte) le buone notizie non arrivano da sole, c'è un secondo «lavoro», se vogliamo, di Byrne uscito contemporaneamente. Una playlist di 42 brani, intitolata Dinner Music, ovvero la colonna sonora del pranzo delle sue nozze con Mala Gaonkar, scrittrice e hedge fund manager.  […]

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