DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell'articolo di Stefano Mannucci per il “Fatto quotidiano”
Se Gualtieri avesse chiesto a qualche dio del rock di fare un passo indietro, sarebbero state rivoltate tutte le pietre di Roma. Altro che solidarietà - aziendale - degli artisti. Con Tony Effe il Campidoglio pensava di vincerla facile, e ha perso la partita pure lì. Figurarsi con gli immortali. […]
Ad applicare la cancel culture sulle antologie del miglior r’n’r dovremmo invece 1) abbattere troppe statue o 2) imparare l’inglese. Sfogliando i testi sacri si inciampa a ogni passo. […] Gli Stones, […] con il loro repertorio d’antan sono oggi percepiti come degli arzilli, innocui ottuagenari col pannolone.
Però negli anni 60 Jagger era un credibile teen-idol e mortificava una Stupid girl che “deve stare zitta”; in Under my Thumb lui tiene la ragazza “in pugno”, la domina in modo incondizionato; su Brown Sugar, aldilà delle metafore sulla droga, parla uno schiavista che farà ciò che vuole con una nera indifesa; la voracità erotica delle donne black viene enfatizzata da Mick in Some girls, dove loro “vogliono scopare tutta la notte e io non ce la faccio”, mentre le francesi le sistemi “con dei Cartier e le italiane vogliono auto”.
E dai, fingiamo di non notare le Honky Tonk Women dai costumi allegri, come “la divorziata di New York” […] Ah, e i Beatles? Ad Harvard hanno tenuto corsi assolutori sulla band di Liverpool, che “proponeva una visione proto-femminista ed inclusiva”; sarà sfuggita ai prof Run for you life (da Rubber soul) dove Lennon giura: “Preferirei vederti morta, ragazzina, che con un altro uomo”. E John era notoriamente violento verso sua moglie Cynthia.
Obiezione automatica dei fans: altri tempi, non si può prescindere dal contesto. Giusto, ma studiamola più in profondità: con il propellente della liberazione sessuale, sin da Elvis i giovani furono catapultati a distanza siderale dal bigottismo culturale e sociale dei padri; il rock restò tuttavia agganciato per decenni a un machismo alfa (oggi diremmo “patriarcato”) nel quale le ragazze erano accolte solo come prede da harem, isteriche lanciatrici di mutandine, sfrontate groupie, irresistibili sirene votate a sedurre le star.
[…] Parità di genere? Janis Joplin era stata schedata “uomo più brutto del college”, Leonard Cohen la umiliò raccontando del sesso orale praticatogli in Chelsea Hotel #2. Per l’hard rock e il metal possedere senza riguardi una compagna di sveltine (meglio se minorenne) è una medaglia da esibire: vedi i Led Zeppelin di Whole Lotta Love, gli Aerosmith di Rag doll, gli AC/DC di Whole Lotta Rosie, che essendo “cicciona e racchia” diventa sul palco una bambola da sgonfiare e sparare via con un cannone.
Dai Motley Crue ai Van Halen fino ai Rammstein passando per Marylin Manson la casistica è infinita. Di soul, pop e rap misogini sono zeppi i faldoni. […] Ma quanto hanno faticato pure gli italiani a smarcarsi dai capi d’accusa? il Vasco di Colpa d’Alfredo (era un suo amico a parlare della troia andata con il negro), Lucio Dalla e la puttana in Disperato erotico stomp, la bella senz’anima di Cocciante. Avanti il prossimo.
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