
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Piero Mei per "Il Messaggero"
LA STORIA
Tania Cagnotto, la ragazza acqua e sapone, stavolta si è tuffata nella copertina: di Playboy. Al naturale. Perché negarsi il piacere di piacere, deve essersi chiesta, ventottenne, tuffatrice di successo (medaglie a gogò al collo), Tania che per una volta ha lasciato nel cassetto insieme con le medaglie di svariati metalli anche il costume di gara, che è un costume da bagno, e la pelle di daino, che è la coperta di Linus dei tuffatori, con la quale si asciugano su per le dure scale del trampolino o della piattaforma, questione di metri da volare. Ben vestita, ha di recente spopolato nello show televisivo "Altrimenti ci arrabbiano": un futuro da star quando verrà fuori dall'acqua.
NUDI ALLE META
Del resto si va nudi alla mèta e dunque anche nude per le pari opportunità . E la mèta può essere ovunque: anche in una copertina patinata. E la fotografia mira a scoprire i segreti di un corpo tanto perfetto o almeno straordinario da ottenere performances difficilmente raggiungibili per la normalità che è un concetto puramente statistico. Tania non è la prima, né sarà l'ultima.
Bellissima apparve, anni fa, Federica Pellegrini, dorata. C'è da dire che, completamente nude o vestite di poco o niente, le atlete hanno sempre l'accortezza di non scivolare nel porno, a meno che non si tratti di foto rubate e messe in rete a tradimento come capitò, tanto per restare nell'acqua e nelle triangolazioni amorose di Fede, a Laure Manaudou. Altre belle? Leryn Franco o Lolo Jones, atlete, Hope Solo, calciatrice, Amanda Beard, nuotatrice. Ma ogni sport ha le sue dee nude o quasi.
IL SENO DELLA SOZZI
E poi non siamo più ai tempi di Tiziana Sozzi prima donna fantino in Italia, anni Settanta, la quale posò a seno nudo e fu appiedata per sei mesi da vecchi signori che, lungamente scrutato il corpo del reato, condannarono.
Oggi, porno a parte ovviamente, esistono in rete siti che fanno la classifica delle belle nude e campionesse: succede perfino che Serena Williams, donna clessidra, riesca a sconfiggere la magnifica Katarina Witt, pattinatrice della fu Ddr che era seguita giorno e notte dagli agenti della Stasi. «Dalle 18.09 alle 18.21 mugolìi dalla camera: sesso», annotava la spia.
Anni dopo, letto il rapporto, Katarina controllò l'agenda: i mugolìi erano esercizi di pronuncia che stava facendo con una insegnante di inglese. In più ci sono due altri fatti (oltre al cachet) che aprono obiettivi e resistenze: lo sponsor e la beneficenza.
Sempre più atlete posano per racimolare i soldi che consentano loro di allenarsi come si deve, giacché la crisi tutto colpisce; sempre più devolvono l'incasso per buoni fini, specie aiuti alle donne del terzo mondo. Ma non sempre vengono capite: mentre i canottieri della Warwick University quando posarono nudi per un calendario da buona causa furono ricoperti di elogi, le colleghe che fecero lo stesso furono ricoperte di insulti.
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