DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Mario Baudino per "La Stampa"
La Fiera internazionale di Francoforte ha appena il tempo di aprire i battenti e si scopre che un libro italiano non ancora pubblicato ha scatenato gli editori internazionali, in prima fila americani e inglesi che com'è noto traducono pochissimo. Cento giorni di felicità , di Fausto Brizzi, uscirà per Einaudi Stile libero fra un mesetto: e se Brizzi come regista è ben noto almeno per La notte prima degli esami, un film di successo e di culto, come autore è certamente sconosciuto.
Ciò non ha impedito a Penguin Usa e Picador UK di strapparlo ai concorrenti con cifre, per usare il cauto giro di parole di Paolo Repetti, editor di Stile Libero, «assolutamente fuori dell'ordinario». Pamela Dorman, editor di Penguin, parla nel suo giudizio che ha determinato l'acquisto dell'emozione di «essere parte di questa avventura meravigliosa», e giura che Lucio Battistini, ovvero il protagonista, «farà innamorare i lettori di tutto il mondo».
Battistini è un quarantenne che scopre di avere una malattia e cento giorni di vita in tutto e per tutto. Il romanzo è la storia di come decide di spenderli nel migliore dei modi possibili, e cioè ritrovando gli affetti. Vuole essere felice e ci riesce. «L'unico rimpianto - scriverà - è aver dovuto scoprire di morire per cominciare a vivere». Paul Baggaley (di Picador) sottolinea con calore questo tema («Un inno alla vita parlando della morte») e così Maria Guitart, della spagnola Planeta. Mathilde Deprez (Fleuve Noir Universe Poche) scrive «Grazie Lucio per questi momenti di felicità !». E anche Eva Schubert (Blanvalet Random House, Germania) non ha dubbi: «Ci siamo letteralmente innamorati di questa storia: è originale, autentica e indimenticabile».
In totale per ora sono una decina i Paesi che tradurranno il libro, dal Brasile a Israele, e probabilmente tanto successo ha sorpreso persino l'editore. Brizzi, con la sua formula del vivere, semplicemente vivere, ha incrociato un sentimento diffuso, che ha già prodotto altri best seller anche in Italia: una letteratura del dolore e della malattia, declinata però sui crinali della speranza, delle consolazioni nel quotidiano.
L'editoria, stretta fra crisi dei consumi e un futuro da decifrare, punta su di essa molte delle sue carte. Anche con un po' di nostalgia, come dimostra la gara che si è scatenata, ancora una volta, sulle porte delle Buchmesse, per un romanzo ancora in dattiloscritto, Muse, prima opera narrativa di un Jonathan Galassi, raffinato poeta e traduttore ma anche a capo della prestigiosa Farrar, Straus & Giroux. Attraverso gli strumenti della fiction, narra le stagioni, dai Sessanta a oggi, degli editori di grande letteratura, americani e non solo. Lo volevano un po' tutti, se lo è aggiudicato Luigi Brioschi per Guanda.
Dall'America arriva però un libro che per altri aspetti, forse opposti, farà molto discutere qui a Francoforte. Nato dal discorso tenuto un anno fa nel Delaware da un professore d'inglese, David McCullough, ai ragazzi che avevano finito il college, suona come l'equivalente saggistico di Brizzi. Iniziava - e inizia - con una frase che è subito rimbalzata in rete: «You are not special», non siete speciali. Ovvero, non avrete grandi possibilità di successo, nonostante i vostri trofei di calcio; non diventerete famosi, e forse neanche ricchi.
Imparate l'umiltà , la bellezza delle gioie quotidiane. Proprio come dice di sé il personaggio di Brizzi (nessuno andrà a cercarlo su Wikipedia, riflette, ma ha una moglie e dei figli che ama, gli amici e una squadra di ragazzini, visto che è allenatore di pallavolo), il professore ricorda ai suoi allievi che non sono affatto speciali o eccezionali, proprio perché ciascuno di loro è speciale a suo modo.
Ora che è in fase di pubblicazione (in Italia se lo è già assicurato Garzanti) è probabile che si trasformi anche in uno slogan, un'icona e, chissà , un luogo comune; oltre che uno dei titoli «caldi» della Fiera, che da oggi a domenica raduna tutta l'editoria mondiale, se pure con qualche defezione per ragioni di costi. Non ci saranno follie, a giudicare dalle aspettative degli editori.
Come ci ricorda Riccardo Cavallero, direttore generale libri trade del Gruppo Mondadori, si parlerà invece, e intensamente, del mercato dei diritti, che sta evolvendo rapidamente con l'avanzata del digitale. La nuova frontiera dei testi elettronici in streaming, e cioè in abbonamento, come già avviene per la musica, potrebbe mutare profondamente l'editoria, soprattutto quello anglosassone dove l'elettronica ha un peso sempre crescente.
In America un colosso come HarperCollins ha messo in streaming gran parte del suo catalogo (ma non le novità ), e in Italia già esistono alcune realtà del genere, mentre i grandi gruppi stanno riflettendo sul fenomeno. Certo, da noi i numeri sono ancora molto bassi, ma non è detto che restino tali. A riprova la Rizzoli, che porta ovviamente alla Buchmesse il nuovo romanzo di Silvia Avallone, Marina Bellezza, attribuisce molta importanza alla notizia che l'e-book è il più venduto nella versione per iPhone e per iPad. Il fatto che narri un ritorno all'intimità e ai margini del mondo, lontano dai riflettori, può non essere casuale.
Fausto Brizzi Fausto Brizzi e Claudia Zanella PIETRANGELO BUTTAFUOCO E PAOLO REPETTI GIOVANNI SABBATUCCI E PAOLO REPETTI FRANCOFORTE FIERA DEL LIBRO images FRANCOFORTE rton VALLARDI RICCARDO CAVALLERO Bruno Vespa e Silvia Avallone al premio Campiello 2010il regista fausto brizzi e carla signoris sul set del film ex FRANCOFORTE saarbrucken c monotonous frankfurt buchmesse fausto brizzi x
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