COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Laura Martellini per il “Corriere della Sera – ed. Roma”
«Parlerò con la sua voce, racconterò la sua vita seguendo il filo di quella telefonata»: una telefonata avvenuta a Parigi nel 1988 tra la grande attrice Marlene Dietrich e la giovanissima Ute Lemper. Quello scambio è il motivo ispiratore di Rendez-vous with Marlene , recital di Ute Lemper, lunedì all' Auditorium per la stagione di Santa Cecilia. In quel periodo la stampa aveva iniziato a paragonare Ute alla mitica Marlene. Nel corso della telefonata, la Dietrich parlò della sua vita e del suo lavoro con una giovane agli inizi della professione.
Raccontò del suo amato mestiere, del suo amore per il poeta Rilke, della sua complicata relazione con la Germania, del suo dolore e delle sua attrazioni. Quattro anni dopo, nel 1992, Ute interpretò la parte di Lola nella produzione de L' Angelo Azzurro a Berlino, il ruolo che aveva reso Marlene la star del film di Josef von Sternberg nel 1930. La Dietrich però non fece in tempo a vederlo: morì a Parigi sei giorni prima della première.
Due donne da un capo all' altro del telefono: «Rimasi incollata alla cornetta per più di tre ore - ha ricordato Lemper -. Marlene mi aprì il suo cuore confessandomi tanti aspetti intimi della sua vita, la gloria che ne aveva circondato la carriera e il personaggio pubblico ma anche i dubbi che la assillavano, il suo amore per le poesie di Rainer Maria Rilke e i suoi dolori, quelli più profondi per la relazione interrotta con i tedeschi e per il difficile rapporto che ebbe con la figlia Maria».
La diva ringraziava Dio di essere nata a Berlino, ma aborriva il regime nazista. Hitler ne voleva fare un' icona.
Lei si rifiutò sempre. Andò a tenere spettacoli per le forze alleate, contro la sua ex patria.
In Rendez-vous with Marlene , Lemper sintetizza tutto questo - le inquietudini, il legame, le confessioni private - attraverso canzoni che hanno segnato la vita della musa ispiratrice, dal cabaret alle collaborazioni con Bacharach: Lili Marleen, Ne me quitte pas, One for my baby, Dejeuner du matin, anche Bob Dylan di Blowin' in the wind, Lola.. . In scaletta Laziest gal in town di Cole Porter, I' ve grown accustomed to her fa c e (da My fair lady ) di Frederick Lowe e Alan Jay, Que reste-t-il de nos amour di Trenet, Just a gigolo di Casucci. In scena Vana Gierig al piano, Cyril Garac al violino, Romain Lecuyer al contrabbasso e Matthias Daneck alla batteria. Curiosità: dopo aver ricevuto il premio Molière per Cabaret , a Parigi, Ute spedì una cartolina a Marlene scusandosi per essere stata paragonata a lei, la divina Dietrich.
marlene dietrichute lemper 16MARLENE DIETRICHmarlene-dietrich e douglas-fairbanks-jr-1937MARIO DE BIASI MARLENE DIETRICH MARLENE DIETRICH Marlene Dietrich in aeroporto Marlene Dietrich col nipote David Riva Marlene Dietrich era bisessuale Marlene Dietrich la figlia Maria Riva john wayne e marlene dietrich ute lemper 14marlene dietrich 2ute lemper 1506 nickolas muray marlene dietrichmarlene dietrichute lemper 4ute lemper 5ute lemper 7ute lemper 6ute lemper 2ute lemper 3ute lemper 1ute lemper 12ute lemper 11ute lemper 13ute lemper 8
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