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Mattia Pagliarulo per Dagospia
Molti di voi ricorderanno con nostalgia il programma televisivo condotto da Renzo Arbore con la partecipazione di Nino Frassica “Indietro tutta!”, storica trasmissione di intrattenimento andata in onda tra il 1987 ed il 1988 nella seconda serata della seconda rete di mamma Rai.
I telespettatori più attenti (e maliziosi) ricorderanno sicuramente le splendide ragazze di colore che affiancavano Arbore denominate “Le Cacao Meravigliao” ; a capitanare questo tropicale tripudio di bellezza femminile c’era la bombastica Marcia Sedoc, allora modella ventisettenne dalla pelle color ebano originaria della Repubblica del Suriname ma naturalizzata olandese, che con il suo fascino latinoamericano, il suo sorriso lucente e le sue forme straripanti ha turbato le notti insonni di molti italiani. Oggi dopo ben 32 anni dal suo esordio televisivo e dopo essersi un po’ defilata dalla prima fila del mondo dello spettacolo la rincontriamo per questa intervista.
D. Marcia, lei è entrata come un’esotica bomba sexy nelle case degli italiani alla fine degli anni 80’ nel programma di Arbore “Indietro tutta” , che esperienza è stata?
R. È stata un’esperienza indimenticabile, un’ avventura lavorativa che mi ha consacrato al grande pubblico e mi ha fatta diventare un sex symbol come giustamente hai detto tu, ero il sogno erotico di molti telespettatori. Nessuno di noi si era reso conto del successo di questo varietà, i fans ci aspettavano fuori dalla Rai per una foto o un autografo. Erano tutti straordinari, fatta eccezione per Amina Fofanà, una delle Cacao Meravigliao. Quando facevamo i balletti faceva di tutto per coprirmi impallando le telecamere, ad uno show mi nascose il microfono, lo ritrovai nella sua borsa...non ho mai capito perché ce l’avesse così con me! Con alcune delle mie colleghe mi sento ancora oggi ogni tanto! Sarebbe bello fare una reunion televisiva!
D. Cosa si provava ad essere considerata un oggetto del desiderio di così tanti uomini?
R. Credo che piaccia ad ogni ragazza essere desiderata e considerata un sex symbol: a me piaceva moltissimo.
D. Sono passati più di 30 anni dal successo, che via via è andato scemando, cosa fa oggi per mantenersi alla soglia dei 60 anni di età?
R. Continuo nel mondo dello spettacolo, la mia vita è questa. Faccio teatro, canto come solista e con una band mi esibisco live in svariati locali, organizzo defilé di alta moda e mostre d'arte presso il Menotti Art Festival a Spoleto. Inoltre con la mia associazione Fajaloby Italia Olanda Suriname scovo e promuovo talenti emergenti.
Faccio la speaker radiofonica presso Ciadd News e conduco la mia trasmissione in lingua italiana e olandese dal titolo “A Tu per Tu con Marcia Sedoc”. Da circa un anno sono vicepresidente del Brasil Sport Club con una squadra femminile di calcio a cinque e una squadra con ragazzi speciali affetti dalla sindrome di down. La vera novità, Covid permettendo, riguarderà il 2021, sarò in tour in Cina per venti giorni con le nuove Cacao Meravigliao che selezionerò personalmente a Rio De Janeiro nei prossimi mesi.
D. La televisione si è dimenticata di lei, ne soffre?
R. Un po’ mi dispiace ma come ho detto pocanzi non mi sono mai fermata, ho creato il mio mondo perché amo il mio lavoro. Alla tv di oggi potrei dare tanto, amo i giovani che sono il futuro e che hanno bisogno di amore, affetto e umanità. E poi un reality o un talent non lo rifiuterei di certo...
D. Al proposito della tv di oggi, cosa ne pensa della vicenda successa al GF Vip che ha visto protagonista il cantante Fausto Leali squalificato dal reality per aver utilizzato la parola “negro” ?
R. Sono molto arrabbiata! È una vergogna che abbiano trattato così un personaggio come Fausto Leali amato in tutto il mondo. Negro per noi non è un offesa, io sono una donna negra. Lui ha ragione: il nero è un colore e negro è una razza, la razza negroide.
Non capisco perché il fratello di Balotelli si sia offeso.
D. Secondo lei è più difficile per una donna di colore affermarsi e trovare il così detto “posto fisso” nel mondo della tv, del cinema o del teatro in Italia?
R. Decisamente si! Anche se io sono stata fortunata perchè nella mia carriera ho spaziato in tutto. Ma parliamoci chiaro: in Italia i ruoli per le donne negre sono cameriere, badanti o prostitute, e basta. Non c’è una donna negra che conduca un telegiornale o un programma televisivo, questo deve farci riflettere. L’Italia in questo a differenza di molti altri paesi è ancora arretrata, speriamo che tra un po’ di anni sia pronta a questo cambiamento.
D. So che ci teneva a dire due parole su Alberto Tarallo, l’Ares-Gate e tutti i personaggi che ruotavano attorno a quel mondo, mi dica!
R. Io la mia fortuna la devo ad Alberto Tarallo, è lui che mi propose al programma di Arbore, è lui che mi fece fare centinaia di copertine di giornali che conservo ancora nella mia scatola dei ricordi. Con me si è sempre comportato bene e nessuno è mai stato obbligato a fare ciò che non voleva. Non ci parlo da anni per un piccolo fraintendimento, lui se l’era presa con me...spero a distanza di anni di poter chiarire!
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