DAGOREPORT – DI FRONTE ALLO PSICODRAMMA LEGHISTA SUL VENETO, CON SALVINI CHE PER SALVARE LA…
A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota
1- QUESTIONE DI LIVELLO...
Il primo banco di prova del nuovo governo si chiama Finmeccanica e c'era da aspettarselo, dopo con la caduta politica dei protettori ventennali di piazzale Monte Grappa. Scampato miracolosamente a Mani Pulite, il colosso della difesa è da sempre una mangiatoia dei partiti, intorno alla quale vive, si agita e prospera una pletora di raccomandati, "consulenti" e trafficoni vari.
Il tutto a spese dei contribuenti, degli azionisti di minoranza, dei bravi ingegneri e di tutti gli altri onesti lavoratori del gruppo. Adesso vediamo se il governo dei Sapientoni e dei Puliti sarà in grado di mettere mano a questa bella cloaca. Nel loro piccolo, anche molti giornalisti stanno tremando, come hanno tremato su Alitalia. Staremo a vedere se si salvano anche questa volta. Anche questo dipende dalla magistratura, dal governo e dagli editori. Basterà fare le domande giuste a chi sta cantando.
2- GUARGUAGLIONE VOLA BASSO...
Per esempio, adesso si capisce perché il ras delle relazioni esterne del duplex Pieffe Guarguaglione-Marina Grossi, non è stato arrestato. "L'uomo di Finmeccanica sta parlando. Lorenzo Borgogni collabora con i pm che indagano su tangenti e favori", annuncia il Corriere della Sera in prima pagina. Dentro, si scatena Fiorenza Sarzanini (pp. 18-19).
Nel suo primo verbale Borgogni dice: "Io sono il collettore dei rapporti con i politici per conto di Finmeccanica e mi sono sempre occupato di trasferire le loro richieste alle società del Gruppo. Nomine, assunzioni, appalti: sono in grado di ricostruire quanto è accaduto negli ultimi anni". Poi, per evitare di esser scaricato da Guarguaglione e il suo grasso Grossi matrimonio, mette le mani avanti: "Ho sempre agito d'accordo con il presidente, del quale sono uno dei collaboratori più stretti". Insieme al nazi-tatuato Lorenzo Cola, ovviamente. Per ora - ma solo per ora - Borgogni avrebbe negato di aver gestito passaggi di denaro.
Ma nella perquisizione di marzo è stato ritrovato un foglietto con i nomi dei politici associati ad alcune nomine. "Sul foglietto ci sono i nomi del ministro della Difesa Ignazio La Russa, del deputato della Lega Giancarlo Giorgetti, c'è un Romani che potrebbe essere il ministro dello Sviluppo economico. E un lungo elenco di aziende con una rosa di candidati". A verbale, Borgogni spiega e va oltre, "dice che c'è "un tavolo" dove si decide la spartizione fra partiti, sottolinea come una volta un nome gli fu indicato da Gianni Letta per conto di Carolo Giovanardi, indica il "suggerimento" di Claudio Scajola, quello fornito da Marco Milanese" .
Comunque, ci viene in mente di aver letto un pezzo simile quest'estate. Ah, eccolo: è sempre di Fiorenza Sarzanini ed è del 9 luglio: "La spartizione dei posti in Finmeccanica. Ecco le liste con i nomi di politici e manager". Si parlava di "Manager sponsorizzati dai politici che così si spartiscono i posti nei consigli di amministrazione delle aziende di Stato. Foglietti con le indicazioni da eseguire consegnati, alla vigilia delle nomine, da ministri e parlamentari per accaparrarsi almeno una poltrona nelle società controllate da Finmeccanica". E' proprio vero che i migliori scoop si fanno con l'edito, più che con l'inedito.
Su Repubblica, ci sono anche altri particolari: "Le prime ammissioni di Borgogni: "Così pagavo politici e giornalisti. L'indagine si allarga. Tra i nomi Romani, la Russa, Giorgetti e Giovanardi" (p. 18). Gli altri principali quotidiani, a cominciare da Stampa e Messaggero, non osano mettere in prima pagina la parola "Finmeccanica" e preferiscono girare alla larga, pubblicando pezzi di maniera. Terribile l'autorete dell'Appuntato, alias Giovanardo Giovanardi, che si fa intervistare dal Giornale per dire: "Sono allibito da Casini: ora fa il giustizialista ma l'Udc non ha i titoli" (p. 3). E tu Giovanardi, perché non fai il "giustizialista"?
Ancora su Repubblica, Alberto Statera racconta "Il ritorno della mazzetta nell'Italia della corruzione. Nuovi boiardi e vecchi vizi. Le aziende di Stato usate per sfamare gli appetiti dei partiti" (p. 19). Ricorda il ruolo di Gigi Bisignani e piazza una stilettata micidiale all'Eminenza Azzurrina: "Tutto sotto lo sguardo paterno del sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, che ancora pochi giorni fa, in questo paese senza memoria e spesso senza dignità , molti volevano presidente del Consiglio, sottosegretario del governo di emergenza del professor Monti e che alla Camera, novello eroe nazionale, ha ottenuto un'ovazione bipartisan persino più sentita di quella tributata al presidente Napolitano".
3- T'ADORIAM MONTI DIVINO...
"Messa e mostra di Botticelli, la domenica del professore". "La coppia è stata applaudita a più riprese dai romani" (Repubblica, p. 15). Saranno mica gli stessi romani che applaudivano il Banana quando usciva per comprare farfalline e bigiotteria per le sue famose "cene eleganti"?
Sulla Stampa, si commuove per tutti noi un'inarrivabile Grazia Longo ("Trasloco lampo e la pausa per Botticelli", p. 6), che sforna una gigantesca "Agenzia Mastikazzi" su "La domenica del Professore". Attacca così: "Più che sobria, normale". Il prossimo che usa l'aggettivo "sobrio" verrà perseguitato anche attraverso fattucchiere. Ma andiamo avanti ancora un po': "Ricchi, famosi, presidenziali, ma comunque pratici, i coniugi Monti hanno dunque preferito la praticità ai fronzoli...". "...stavolta hanno vinto il pragmatismo e lo stile low profile".
4- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Sul tavolo l'Ici progressiva. Si pagherà anche sulla prima casa" (Stampa, p. 8). Apre bocca e dà fiato perfino il Carlino da compagnia del cda Mondadori, certo Sangalli: "Confcommercio è pronta ai sacrifici, però Monti deve rilanciare la crescita" (Stampa, p. 10). Ah, quando c'era Silvio Gesù...
"Tasse, si parte dalla casa. Pensioni verso la riforma. Dal primo gennaio in vigore la "nuova Ici". Prevista anche la revisione delle rendite catastali" (Corriere, p. 11). Sempre in festa la Repubblica degli Illuminati, con i suoi consigli per le purghe: "Liberalizzazioni. Professioni, treni, taxi e carburanti. Così si riapre la partita della concorrenza" (p. 12). Bravi âsti banchieri-professori-assicuratori: "Spezzeremo le reni ai tassisti"? E ancora: "L'Iva. Tassare i consumi per alleggerire l'Irpef partendo dai redditi dei ceti più deboli" (p. 13).
5- LA BELLA POLITICA...
"Sobri ma affamati. E' rissa per le poltrone. Il Terzo polo a caccia di rivincite fa la guerra per i posti da sottosegretario. E così mette in crisi Monti" (Giornale, p.1).
6- SILENZIO, ABRAMO BAZOLI CERCA FUORI IL NUOVO PASSERA...
la prima banca del "Sistema Italia" sta cercando l'erede di Airone Passera. Uno che possibilmente vada bene al papa nero del nuovo governo. Sabato sembrava fatta per un interno, ieri si è riaperta la caccia a un manager di fuori. I giornali, quasi interamente al seguito di Passera, oggi assistono in religioso silenzio. Nei giorni scorsi, sono state pubblicate marchette, depistaggi e killeraggi di singoli nomi veramente senza vergogna.
7- LEZIONCINE FURI TEMPO MASSIMO...
Il Corriere delle Elite Rassicurate dà spazio agli ex ministri Saccon Sacconi (p. 13) e Vincenzo Visco (p.12), ottima carne da intervista telefonica della domenica (non devi neppure far loro le domande: partono da soli al primo scatto). Dicono tante cose sagge e intelligenti. Viene solo un dubbio: ma perché non le hanno fatte loro, da ministri?
8- ORA D'ARIA...
"Carceri, la fabbrica dei suicidi. Sono una delle prime emergenze del nuovo ministro: densità di popolazione a livelli record". "Viaggio nell'orrore degli ergastoli bianchi. Centinaia di detenuti come bestie negli ospedali giudiziari". Due meritorie pagine della Stampa, firmate da Francesco Moscatelli e Flavia Amabile (pp. 14-15).
9- FREE MARCHETT...
Non perdetevi pagina 9 del Messaggero, dove viene pubblicato uno stralcio del libro di Angelino Jolie Alfano, ex ministro della Giustizia (personale) del Sire di Hardcore. Il libro s'intitola "La mafia uccide d'estate" (Mondadori, ovvio) e parla di Dell'Utri e Santapaola. No, scherziamo. Invece volete il titolo del pezzo del Messaggero? Eccolo: "Dal racket delle file alla riforma dei giudici di pace". Minchia, roba grossa. E il traffico?
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