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LA VENEZIA DEI GIUSTI - DOPO TANTO CINEMA D’AUTORE, SPESSO UN PO’ FUMOSO, È CHIARO CHE “HIT MAN” VENISSE ACCOLTO TRIONFALMENTE DAL PUBBLICO IN SALA COME LA SCIALUPPA DI SALVATAGGIO DEL TITANIC - COSTRUITA BENISSIMO SU UN CONTINUO SCAMBIO DI RUOLI E CONTORSIONISMI DI SCENEGGIATURA E DI MESSA IN SCENA, “HIT MAN” È UNA PICCOLA COMMEDIA CHE AVREBBE MERITATO PIENAMENTE IL CONCORSO, MA LE COMMEDIE, CHISSÀ PERCHÉ, NON VENGONO MAI CONSIDERATE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Dopo tanto cinema d’autore, spesso un po’ fumoso, e qualche sonno in sala, è chiaro che una commedia di gran classe come questo divertentissimo “Hit Man”, presentato fuori concorso, diretto da Richard Linklater, celebrato regista di “Boyhood”, “Prima dell’alba”, “School of Rock”, che unisce qualche brivido al preciso funzionamento dei suoi protagonisti, l’emergente Glen Powell (“Top Gun: Maverick”) e la bellissima portoricana Adria Arjona (“Morbius”, “Andor”, “Irma Vep”), venisse accolto trionfalmente dal pubblico in sala come la scialuppa di salvataggio del Titanic.
Ha fatto lo stesso effetto anche la commedia-mystery di Woody Allen “Coup de chance”. In questo caso Linklater ricorre a un fatto di cronaca, letto su un articolo scritto da Skip Hollandsworth sulla rivista “Texas Monthly” dedicato alla buffa storia di un certo Gary Johnson, qui interpretato dal bravissimo Glen Powell, anche co-sceneggiatore assieme al regista, che in quel di Houston alterna la professione di insegnante di filosofia, lo sentiamo citare subito Nietzsche, a quella di finto hit man, killer a pagamento, per incastrare con la polizia quelli che hanno la sciagurata intenzione di uccidere.
Di volta in volta Gary, da tranquillo professore nerd con due gatti a casa, Ego e Es, diventa un personaggio diverso a seconda di chi ha davanti. Diventato espertissimo in materia, quando si trova davanti, facendosi passare per Ron, esperto killer, l’incantevole Madison di Adria Arjona che vuole eliminare il brutale marito, non la incastra mandandola in prigione, ma la convince a desistere dal crimine. Non solo. Procede nella farsa, non uscendo dal personaggio di Ron, legandosi sempre più alla ragazza. Ma quando metti una pistola in giro in un film americano, anzi texano, sai che qualcuno prima o poi sparerà.
Mettiamoci anche un buffo collega malandrino di Gary, un altro finto killer, interpretato da Austin Amelio, che sa un po’ troppo. Costruita benissimo da Linklater su un continuo scambio di ruoli e contorsionismi di sceneggiatura e di messa in scena, “Hit Man” è una piccola commedia che avrebbe meritato pienamente il concorso, ma le commedie, chissà perché, non vengono mai considerate dai festival proprio cinema d’autore. Rimane un film di gran riuscita e di gran divertimento, che ha anche il pregio di lanciare due attori abbastanza inediti in ruoli maggiori.
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