"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Marco Giusti per Dagospia
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Venezia! Pronti? Via! Anche se solo domattina sapremo con certezza quali film saranno in concorso o nelle rassegne collaterali maggiori al Festival del Cinema di Venezia (27 agosto – 7 settembre), qualcosa già lo sappiamo con certezza.
I tre film italiani in concorso saranno “Il giovane favoloso” di Mario Martone prodotto dalla Palomar di Carlo Degli Esposti con Elio Germano nei panni di Giacomo Leopardi, “Anime nere” di Francesco Munzi, battezzato già come una sorpresa assoluta, cupissimo dramma tutto parlato in calabrese stretto con sottotitoli, “Hungry Hearts”, il piccolo film americano di Saverio Costanzo prodotto dalla Wildside di Gianani-Mieli-Brizzi con Alba Rohrwacher e Adam Driver, che qualcuno sostiene essere stato rifiutato da Cannes lo scorso maggio.
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Aggiungiamoci anche il “Pasolini” di Abel Ferrara interpretato da Willem Dafoe, che batte bandiera francese, e provocherà, si spera, non poche polemiche. Oltre a “Birdman” di Alejandro Inarritu, che aprirà il festival il 27 agosto, non c’è ancora certezza su certi titoli internazionali, anche se si parla fra i titoli più che possibili di “The Cut” di Faith Akin con Tahar Rahin, di “Big Eyes” di Tim Burton con Amy Adams, di “Carol” di Todd Haynes, di “99 Homes” di Ramin Bahradi con Andrew Garfield.
Ancora: “On The Milk Road” di Emir Kusturica con Monica Bellucci, di “Child 44” di Daniel Espinosa con Tom Hardy, di “Miss Julie” di Liv Ullman con con Jessica Chastain e Colin Farrel, di “Knight of Cups” di Terrence Malick, di “Far From The Madding Crowd” di Thomas Vintenberg con Carey Mulligan, di “Suite Française” di Saul Dibb con Michelle Williams e Matthias Schoenaerts, di “Serena” di Susanne Bier con Jennifer lawrence e Bradley Cooper, di “Life” di Anton Corbijn con Robert Pattinson e Dane DeHaan oltre all’ultimo François Ozon, al film di Benoit Jacquot con Chiara Mastroianni, Charlotte Gainsbourg e Catherine Deneuve, a “Queen of the Desert” di Werner Herzog con Nicole Kidman.
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Non sottovalutiamo il fatto che “Gravity”, presentato a Venezia l’anno scorso come film d’apertura e poi supervincitore di Oscar ha dato alla Mostra un posizionamento più forte dell’anno scorso. E per gli inglesi l’anno scorso, tra “Philomena”, “Under The Skin” e Locke” è stato un trionfo. Ovvio che si debba procedere per esclusione guardando la vicinanza di Toronto, di Telluride e perfino del New York Film Festival.
Così non dovrebbero purtroppo esserci gli attesi “Inherent Vice” di Paul Thomas Anderson, tratto da Thomas Pynchon, e “Gone Girl” di David Fincher con Ben Affleck. Ma il concorso potrebbe davvero presentare titoli forti e inaspettati. A Orizzonti sono sicuri invece tra gli italiani il già stracultissimo “Belluscone, una storia siciliana” di Franco Maresco, grande ritorno della metà di Cinico Tivù. Diciamo pure che il film del suo vecchio amico/nemico Daniele Ciprì, “Il buco”, che tutti davano come sicuro per il concorso non sembra sia presente in nessuna rassegna.
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C’è invece il documentario un tempo chilometrico del totalmente ossessivo Tatti Sanguineti su Giulio Andreotti dal titolo facile facile, “Andreotti”, in versione corta, solo un’ora e mezzo, montato dopo anni di attesa e di soldi che non arrivavano mai. Per fortuna ora Tatti si darà e soprattutto ci darà un po’ di pace. Si spera.
In quanto a registi ossessivi non è seconda a nessuna Sabina Guzzanti che porterà a Venezia, fuori concorso, il suo documentario “La trattativa” costruito appunto sulla trattativa Stato-Mafia che tante pagine del Fatto ha riempito. Gabriele Salvatores ha diretto per la produzione di Ridley Scott un documentario sulla vita quotidiana in Italia, “Italy in a Day”, costruito con i filmini casalinghi degli italiani, diciamo i superotto di un tempo oggi sostituiti con i video da telefonino.
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Il povero Salvatores ha ricevuto una marea di video, sembra più di 40.000 e l’impresa è stata titanica. Di sicuro ci sarà anche il documentario che Francesco Barilli, il regista del cultissimo “Il profumo della signora in nero”, ha dedicato alla sua città così cinefila, Parma in “Parma e il cinema”.
Tra i documentari legati al cinema ci sarà anche quello di Ron Mann su Robert Altman. E già stamane è stato lanciato “Messi”, il documentario che il maestro dell’horror spagnolo Alex De La Iglesia ha dedicato al campione del Barça.
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