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Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, c’è che mai nella mia vita io mi sono sentito talmente piccolo e talmente cretino come da quando, un paio d’ore fa, ho cominciato a leggere questo bellissimo romanzo di Fiamma Satta, “Io e lei”, pubblicato da Mondadori ieri. Io e lei, ossia Fiamma e la malattia che le hanno diagnosticato 24 anni fa, la Sclerosi a placche.
C’è che Fiamma è stata una delle grandi amiche della mia vita, e non so se cento o duecento volte stiamo stati io e lei faccia a faccia a conversare di cose che reputavamo serie eccome, ad esempio i momenti in cui si squassò il suo matrimonio e a me dispiacque moltissimo. Ovviamente sapevo bene della sua malattia fin dal momento in cui lei me la rivelò, una dozzina d’anni fa, e una lacrima comparve sul suo viso bellissimo.
Ovviamente so tutto della forza con cui Fiamma la affronta, il suo amore per la vita, il suo andare a cinema e a teatro, il suo ricevere ospiti a cena, il suo amore per i libri, le volte in cui _ seppure assistita _ arriva ancora a casa mia. Sempre entusiasta, sempre sorridente, sempre irridente. A casa sua si trovava benissimo, per dirne uno, Giovanni Sartori. Fiamma è Fiamma, una gran cosa, e con questo non si scherza, come sanno bene quelli che per oltre vent’anni ne sono stati radiofonicamente deliziati quando lei era una regina di via Asiago.
fiamma satta e simona antonucci
Ebbene, ed ecco perché mi definisco piccolo e cretino, mai mi sono sentito così “preso” da Fiamma, l’ho capita così bene, le sono stato amico così a fondo, ho tremato di emozione per lei, come da quando sto leggendo le sue pagine, il racconto fatto da “lei”, dall’altra, di come loro due sono intricate istante dopo istante dello vita di tutti i giorni.
Dio, la forza della letteratura. Dio, Fiamma che bel libro che hai scritto e da cui non voglio rapinare una sola virgola. Sono tue, e a te e ai tuoi lettori devono restare. Non una sola virgola, per pudicizia e rispetto e amore delle parole che tu ti sei scelta, Fiamma. Del grado di dolore ma anche di coraggio che hai voluto comunicarci. Ti bacio in fronte, tesoro.
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