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VINCENT CASSEL CONTRO IL DOPPIAGGIO ITALIANO: “È UNA MAFIA. IN FRANCIA E’ PIÙ FACILE VEDERE UN FILM IN LINGUA ORIGINALE, QUI È QUASI IMPOSSIBILE" - GLI ESERCENTI DEI CINEMA CONTRO: GLI ITALIANI DETESTANO I SOTTOTITOLI

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partisan di ariel kleiman cassel1partisan di ariel kleiman cassel1

Arianna Finos per “la Repubblica”

 

Vincent Cassel contro la “mafia” dei doppiatori italiani. L’attore francese, ospite di Hollywood Party su Radio3, ascolta un brano del suo nuovo film, Un momento di follia, in italiano e sbotta: «È sempre difficile per noi attori sentire un film doppiato. Non è una bella sensazione».

 

«Ma - aggiunge - è meglio così piuttosto che non esca affatto. In Francia è più facile vedere un film senza doppiaggio, qui è quasi impossibile: è un’altra mafia, diciamo la verità, la mafia dei doppiatori. Non capisco perché abbiano questo potere, una cosa che viene dal passato, ed è un peccato».

 

russell crowe gabriele muccinorussell crowe gabriele muccino

Cassel (ri)solleva una polemica annosa: l’Italia continua a essere un paese in cui è difficile trovare un film in sala in lingua originale. Ha già affrontato la questione Gabriele Muccino: «Il doppiaggio aveva senso ai tempi delle grandi coproduzioni europee, Il gattopardo, Novecento, in cui dovevi mettere insieme Claudia Cardinale e Burt Lancaster.

 

Persa quella struttura, è diventato una forma di compromesso: gli italiani hanno pensato che fosse l’unico modo di fruire i film. I doppiatori si sono adagiati. Oggi spesso si doppia in modo frettoloso e arrogante: pensano di poter cambiare troppe cose e deturpano il bagaglio culturale che un film trasmette in originale».

PINO INSEGNO IN CABINA DI DOPPIAGGIOPINO INSEGNO IN CABINA DI DOPPIAGGIO

 

Per il regista «esiste una lobby che si tramanda di padre in figlio, chiusa e invulnerabile. Ce ne sono di bravi ma molti lavorano in modo scadente e chi va al cinema vede la simulazione di un film».

 

Pino Insegno dice la sua durante la pausa da una sessione di doppiaggio: «Come ogni traduzione che si rispetti, il doppiaggio veicola il film al pubblico. Anche la figura di Cassel molto deve ai bravi doppiatori che hanno restituito l’anima che mette nei film». Per Insegno «non esiste una lobby. Come in ogni cosa, troppa quantità mette a rischio la qualità. Ma c’è sempre la possibilità di vedere l’originale in dvd. E i sottotitoli esprimono una sintesi che molto toglie alla ricchezza del linguaggio».

DOPPIAGGIODOPPIAGGIO

 

Interviene Gianpaolo Letta, che con Medusa distribuisce il film: «Per noi il doppiaggio è un costo in più, non indifferente, se si scelgono attori di qualità. A noi piacerebbe, per gusto e per economia, proiettare film sottotitolati. Lo faremmo da domani. Ma, come ci dicono gli esercenti, le poche sale in cui si proiettano i film in originale hanno un pubblico sparuto».

 

 

Ferruccio AmendolaFerruccio AmendolaGIGI PROIETTI IN CABINA DI DOPPIAGGIOGIGI PROIETTI IN CABINA DI DOPPIAGGIO