weinstein

GONG! È ARRIVATA LA SECONDA PARTE DELL’INCHIESTA DI RONAN FARROW SU WEINSTEIN: ‘AVEVA UN ESERCITO DI SPIE PER PEDINARE, INTERCETTARE E MINACCIARE LE DONNE ABUSATE’. TRA QUESTI, EX AGENTI DEL MOSSAD, LA FAMIGERATA AGENZIA DI SPIONAGGIO PRIVATO KROLL E GIORNALISTI CHE COMPILAVANO DOSSIER SULLE VITTIME, COSÌ DA RICATTARLE - IL PUZZONE PROVÒ A INGROPPARSI ANCHE PARIS HILTON

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il prosecco in lattina di paris hilton

1. PURE PARIS HILTON NEL RADAR DI WEINSTEIN

Emily Smith per “Page Six

 

Harvey Weinstein si fece avanti con Paris Hilton nel bagno delle donne durante l’’amfAR’ Gala di Cannes, nel 2001, quando lei aveva 20 anni.

 

 

Il party si teneva al ristorante ‘Le Moulin de Mougins’, il tema erano ‘i diamanti sono per sempre’ e la Hilton si presentò con un vestito zeppo di diamanti cuciti. Un testimone ricorda: «Appena arrivata, Weinstein ha puntato dritto su di lei. Le stava attorno, sembrava sbavasse. Usò la sua solita frase: ‘Vieni a trovarmi in ufficio. Ti renderò una star’. Ma Paris non era affatto colpita».

khashoggi e paris hilton

 

Durante il cocktail andò in bagno e Harvey la seguì: «Spingeva la porta dietro cui stava Paris, le chiedeva di aprire, diceva che aveva bisogno di parlarle. Lei non aprì. Un impiegato dell’evento vide Harvey seguire Paris in bagno e chiamò gli agenti di sicurezza, che entrarono in bagno e ordinarono al produttore di uscire.

 

All’inizio lui rifiutò, fu cacciato di peso, le guardie rimasero a proteggere Paris per l’intera serata, sia per il vestito che indossava, sia per Weinstein, che poi, quella stessa sera condusse l’asta benefica e chiamò sfacciatamente la Hilton sul palco.

 

 

2. HARVEY WEINSTEIN AVREBBE PAGATO AGENZIE PRIVATE PER MINACCIARE I SUOI ACCUSATORI

Da “Film.it

 

harvey weinstein

Nuovi dettagli emergono sui metodi impiegati da Harvey Weinstein per tenere nascosta la sua condotta. Dettagli davvero inquietanti rivelati dal giornalista Ronan Farrow in un nuovo articolo del ‘New Yorker’. A quanto pare, Weinstein avrebbe ingaggiato due grosse agenzie di investigazione internazionali, ovvero Black Cube e Kroll, per indagare sulle donne che lo hanno accusato di molestie e sui giornalisti che hanno lavorato al caso.

 

brett ratner e harvey weinstein

 

Black Cube, agenzia con sedi a Tel Aviv, Londra e Parigi, impiega principalmente ex ufficiali del Mossad e di altre agenzie di spionaggio israeliane. Kroll invece è una delle più grandi agenzie specializzate in intelligence industriale. A quanto afferma l'articolo di Farrow, una agente di Black Cube avrebbe incontrato Rose McGowan in diverse occasioni, spacciandosi per una portavoce dei diritti delle donne e registrando le loro conversazioni in segreto. La stessa agente avrebbe incontrato un giornalista per scoprire quali donne stavano parlando alla stampa. Inoltre, Weinstein avrebbe pagato dei giornalisti per intervistare donne e riportare a lui quanto detto. 

weinstein

 

 

L'avvocato David Boies ha confermato che il suo studio pagò Black Cube e Kroll e che gli investigatori gli mandavano aggiornamenti che lui riportava a Weinstein. Ha inoltre rivelato di aver firmato un contratto per mettere in moto un insabbiamento dell'articolo del ‘New York Times’ che ha aperto il caso. Sallie Hofmeister, portavoce di Weinstein, nega tutto, definendo le accuse “finzione”. Farrow, da parte sua, ha rivelato durante un episodio del Late Show with Stephen Colbert di essere stato minacciato di causa legale dall'avvocato di Weinstein e di aver ricevuto “minacce” da intermediari.

 

 

3. USA, WEINSTEIN AVEVA UN “ESERCITO DI SPIE” PER SOFFOCARE ACCUSE

(askanews) – Harvey Weinstein aveva a libro paga giornalisti, ex spie e militari che usavano false identità per mettere a tacere le donne che intendevano accusarlo pubblicamente di molestie sessuali. Lo scrive il New Yorker dopo che la Television Academy, che assegna gli Emmy Awards, ha espulso “a vita” il produttore cinematografico in disgrazia, seguendo l’esempio della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, titolare degli Oscar.

rose mcgowan

 

Tra le agenzie di sicurezza private ingaggiate da Weinstein a partire dell’autunno 2016 anche Black Cube, gestita da ex ufficiali dell’intelligence israeliana, tra cui il Mossad. Un’altra era il colosso Kroll, scrive il settimanale. Due investigatori di Black Cube incontrarono l’attrice Rose McGowan prima che lei accusasse pubblicamente Weinstein di stupro per acquisire informazioni. Uno degli investigatori registrò segretamente quattro incontri con l’attrice fingendosi un attivista per i diritti delle donne, scrive il New Yorker.

 

La spia usò un’identità falsa per parlare con una giornalista, sostenendo di avere del materiale contro il magnate di Hollywood, con l’obiettivo di venire a conoscenza dei nomi delle donne che parlavano con i media degli abusi subiti. Weinstein e i suoi investigatori fecero uso anche di giornalisti per ottenere particolari dalle donne che lo accusavano di stupri e molestie. Nel corso di un anno, Weinstein e il suo team accumularono informazioni su decine di persone, compilando profili personali con indicazioni sulle loro storie sessuali o personali con l’obiettivo di contraddire, screditare o intimidire le accusatrici.

ROSE MCGOWAN 2

 

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