1- WHITNEY HOUSTON SAREBBE MORTA NON PER ANNEGAMENTO MA PER IL MIX LETALE TRA XANAX, ALTRI FARMACI DA RICETTA (LORAZEPAM E VALIUM) E ALCOOL. PER IL MEDICO LEGALE NON C’ERA ABBASTANZA ACQUA NEI POLMONI DELLA CANTANTE, CHE SAREBBE MORTA PRIMA CHE LA SUA TESTA FINISSE SOTT’ACQUA NELLA VASCA DA BAGNO 2- DUE NOTTI DI BAGORDI, HANNO PRECEDUTO LA TRAGICA FINE DI WHITNEY: INSIEME ALLA FIGLIA 18ENNE, ANCHE LEI TOSSICA, GIOVEDÌ HA PASSATO LA SERATA IN UN CLUB DI HOLLYWOOD. ERA GRAFFIATA E AVEVA SANGUE CHE SCENDEVA LUNGO LE GAMBE. HA PASSATO LA SERATA A BERE TEQUILA E HA PERSO LA TESTA QUANDO HA INCONTRATO IL SUO EX BOY-TOY RAY J CHE PARLAVA CON UNA DONNA. DOPO URLA E STREPITI, SI È PLACATA SOLO SALENDO SUL PALCO A CANTARE (VIDEO, L’ULTIMA PERFORMANCE DI WHITNEY) 3- LA NOTTE DI VENERDÌ INVECE SI È SCATENATA CON IL SUO GRUPPO DI AMICI (E LA FIGLIA) AL BAR DEL BEVERLY HILTON, L’HOTEL DOVE ALLOGGIAVA IN VISTA DEI GRAMMY E DOVE È STATA TROVATA MORTA: HA TRACANNATO LITRI DI ALCOOL PER TUTTA LA SERATA

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Dagoreport da "TMZ" e "The Sun"

Dei funzionari dell'ufficio del coroner di Los Angeles avrebbero detto ai familiari di Whitney Houston che sarebbe morta non per annegamento ma per il mix letale tra Xanax, altri farmaci da ricetta (Lorazepam e Valium), e alcool. Il medico legale avrebbe detto ai suoi parenti che non c'era abbastanza acqua nei polmoni della cantante, il che ha fatto pensare che la Houston fosse morta prima che la sua testa finisse sott'acqua nella vasca da bagno in cui è stata ritrovata.

E' stata la zia di Whitney, Mary Jones, a trovare il corpo nella vasca da bagno. Aveva messo sul letto il vestito che la nipote avrebbe indossare quella sera, e poi ha lasciato la stanza per circa mezzora. Quando ha visto che non usciva dal bagno, la Jones è entrata, ha tirato Whitney fuori dalla vasca e ha cominciato a farle un massaggio cardiaco.

La madre di Whitney avrebbe già fatto in modo di far tornare il corpo di Whitney ad Atlanta, appena possibile (probabilmente non prima i domani). Il coroner ha detto di non aver problemi a consegnare il corpo alla famiglia, visto che nulla fa pensare a violenze o manipolazioni. Quindi, a meno che la polizia non voglia compiere ulteriori indagini, la salma della cantante partirà presto per la Georgia.

La figlia di Whitney Houston e Bobby Brown, Bobbi Christina (18 anni), è stata già ricoverata due volte e gli amici temono abbia istinti suicidi. Il giorno prima della morte della madre, "TMZ" svela un orrendo presagio: Bobbi Christina si è addormentata nella vasca da bagno ed è stata tirata fuori dalla sicurezza prima di affogare.

Probabilmente, questi eventi sono legati alle due notti di feste, alcool e farmaci che hanno preceduto la tragica fine di Whitney Houston. Come racconta il "Sun", il giovedì ha passato la serata al "Tru", un club di Hollywood dove festeggiavano la cantante Kelly Price. Era graffiata e aveva sangue che scendeva lungo le gambe. Ha passato la serata a bere tequila e ha perso la testa quando ha incontrato il suo ex boy-toy Ray J che parlava con una donna. Hanno provato a calmarla, ma dopo urla e strepiti, si è placata solo salendo sul palco a cantare qualche verso con Kelly Price (VIDEO, l'ultima performance di Whitney: http://bit.ly/wZT1Kf).

La notte di venerdì invece si è scatenata con il suo gruppo di amici (e la figlia) al bar del Beverly Hilton, l'hotel dove alloggiava in vista dei Grammy e dove è stata trovata morta. Le persone presenti al bar dell'albergo hanno detto che il gruppo della Houston era il più casinaro e rumoroso, e ha tracannato litri di alcool per tutta la serata.

Alcuni ospiti dell'Hilton hanno detto ai reporter di aver incontrato la cantante il giorno della sua morte (sabato, il decesso è avvenuto alle 15.55 ora di Los Angeles) e di averla vista sconnessa e ubriaca.


2- IL TRIBUTO DI JENNIFER HUDSON A WHITNEY HOUSTON
Ai Grammy di ieri sera: "I will always love you" - http://bit.ly/ybYzF9

3- I MISTERI E LE FRAGILITÀ DI UNA STAR ALLA DERIVA
Giuseppe Videtti per "la Repubblica"

L´hanno trovata senza vita alle tre di pomeriggio al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles, lo stesso albergo dove Clive Davis, il magnate della discografia che l´ha lanciata e sostenuta anche quando non era più la stella più luminosa del firmamento pop, aveva organizzato uno dei suoi rinomati party pre-Grammy di cui lei come sempre sarebbe stata regina. «Niente che faccia pensare al suicidio o ad abuso di sostanze», ha detto Mark Rosen, tenente della polizia di Beverly Hills. Ci vorranno settimane prima che gli esami tossicologici siano pronti, ma da anni la diva di I will always love you aveva problemi di dipendenza da alcol e droga. Talmente macroscopici che lo scorso maggio la sua portavoce aveva ufficializzato il ricorso a un centro di riabilitazione.

Figlia di Cissy Houston, blasonata corista delle Sweet Inspirations, cugina di Dionne Warwick, tenuta a battesimo da Aretha Franklin, l´artista debuttò nel 1985 con un album che diventò immediatamente campione d´incassi. Alla carriera da fotomodella, che si annunciava folgorante, l´avevano strappata i Material, il gruppo jazz-funky che la scelse per cantare Memories, una ballata fulminante firmata da Robert Wyatt e sottolineata dal sax di Archie Shepp.

L´ascesa fu inarrestabile. Whitney diventò la soul singer numero uno a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta: 170 milioni di copie vendute, 11 singoli al top delle hit parade, 6 Grammy, una irrinunciabile chiamata da Hollywood per un film di cassetta, La guardia del corpo, nella cui colonna sonora, I will always love you, Whitney sfoggia un melisma che è ancora il più imitato da nuove dive soul e debuttanti da talent show.

Aveva tutti i numeri per diventare la nuova Aretha Franklin, ma qualcosa nella sua vita è andato storto. Fin dall´inizio. Kevin Ammons, cantante e compagno di Regina Brown, sua portavoce negli anni d´oro, svelò nel 1996 i retroscena di una vita piena di misteri, fragilità e scelte artistiche azzardate fatte da un padre mafioso e autoritario.

Good Girl, bad girl, la velenosa biografia di Ammons, fu unanimemente condannata, ma raccontava molte verità; ad esempio i particolari di una tormentata love story tra Whitney e Robyn Crawford, amica d´infanzia e sua assistente negli anni del boom, che tentò il suicidio quando la diva optò per un amore eterosessuale e nel 1992, in piena estasi da Bodyguard, sposò Bobbi Brown, dal quale avrebbe avuto la figlia Bobbi Kristina, che ora ha 18 anni. Carattere fiero e ostinato, Houston, travolta dalla gloria, rifiutò persino di seguire i consigli del suo dottore: «Se continuerai a cantare in quella maniera indisciplinata resterai senza voce».

Fu proprio la difficoltà a sostenere un intero concerto che cominciò a far intuire una vita di eccessi: malamore, cocaina, malcelata aggressività, inaffidabilità. In pieno declino, nel 2004, si espose in un penoso reality televisivo, Being Bobbi Brown, che mostrò all´America non solo i limiti di un matrimonio ma anche il disagio psicologico di una star alla deriva. Dionne Warwick, sconvolta, fece un appello in tv: «Mia cugina ha bisogno d´aiuto». A tutti sembrò un´idea stravagante, ma non aveva torto.

Clive Davis, amico ma prima di tutto business man, l´ha resuscitata più volte e a fatica con travagliati prodotti discografici all´altezza degli esordi (l´ultimo, I look at you, è del 2009). I colleghi l´hanno difesa e protetta (nel 1998 il soul singer Luther Vandross in un´intervista a Repubblica disse: «Nessuno può osare mettere in discussione Whitney, è la regina del pop») anche quando era chiaro che l´artista era in preda a demoni che né amici né parenti potevano più esorcizzare. Whitney ne era consapevole. Nel 2002, ospite con suo marito (avrebbero divorziato nel 2006) nel talk show di Diane Sawyer, disse: «Il peggior demonio sono io. Sono la mia migliore amica e la mia peggiore nemica».

The show must go on. Clive Davis non ha rinunciato al suo party, dove sabato tutti hanno cantato per lei. E anche alla consegna dei Grammy, ieri sera allo Staples Center di Los Angeles, Whitney è stata regina. Per l´ultima notte.

 

 

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