Rosario Dimito per “il Messaggero”
Una Superholding europea alla testa dell' alleanza fra Mediaset e Prosiebensat Media.
E' questo lo schema del merger proposto dall' advisor Citi, in cabina di regia della partnership siglata due giorni fa e partita con l' acquisto da parte del Biscione del 9,9% dei diritti di voto (9,6% del capitale), del gruppo radiotelevisivo tedesco, attraverso lo strumento finanziario di un collar organizzato dal Credit Suisse.
La mossa sarebbe stata un blitz organizzato all' insaputa dei tedeschi, in quanto i consulenti del Biscione avevano sentore che su Prosiebensat si stesse muovendo qualche colosso Usa. E comunque il vertice del gruppo tedesco ha subito aperto all' ingresso di Cologno.
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Il team guidato dal capo di Citi per l' Italia, Leopoldo Attolico, con la supervisione di Luigi de Vecchi, presidente per l' Europa continentale del corporate investment banking per conto del Biscione, ipotizza un modello di alleanza con un' ampiezza societario-industriale di dimensione continentale attraverso la nascita di una capogruppo che abbia il controllo della società di Cologno Monzese e quella di Unterföhring, un comune situato nel land della Baviera. Secondo Citi, ma anche altri consulenti come Goldman Sachs e Deutsche Bank, è opportuno fare presto. E tra i consulenti di Mediaset c' è anche Pedersoli studio legale.
torri mediaset
LE TECNICALITÀ
In base agli studi degli advisor, la nuova sede della holding non dovrà essere basata in Italia, Spagna o Germania. Il quartier generale potrebbe essere in Olanda o in Belgio. Gli advisor si stanno esercitando a definire le modalità per far sì che la nuova holding possa controllare le due società operative: un' ipotesi è l' offerta di scambio che deve tener conto degli equilibri azionari delle due società quotate sulla base di un modello che potrebbe ricalcare EssiLux, la holding tra Luxottica e Essilor.
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Bisognerà stabilire i rapporti di concambio e le altre tecnicalità societarie di un polo dalle grandi ambizioni. Per ora Mediaset non supererà il 10% per non far scattare una serie di obblighi burocratici informativi con le varie autorità, specie tedesche. Poi, essendo Prosiebensat una public company, il 10% rappresenta una quota di rilievo, senza avere le caratteristiche ingombranti ed ostili come l' avanzata minacciosa fatta da Vivendi tre anni fa. Mediaset a sua volta è partecipata da Fininvest al 45,89%, Vivendi al 9,98% con un 19,94% intestato a Simon fiduciaria per disposizione dell' Agcom.
pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018
L' operazione quindi potrebbe non prevedere la fusione perché la Superholding potrebbe sviluppare gli indirizzi strategici e operativi attraverso una governance che, come EssiLux, dovrebbe garantire alla pari i due partner nonostante, in questo caso, l' alleato estero (Prosiebensat) sia leggermente più grande di quello italiano: ieri alla Borsa di Francoforte la media company tedesca ha chiuso appena sotto la parità (-0,4%) a 14,80 euro per una capitalizzazione di 3,3 miliardi, mentre Mediaset è salita dello 0,7% a 2,62 euro per un valore di 2,9 miliardi.
fedele confalonieri
Il 12 giugno si riunirà l' assemblea del gruppo radiotelevisivo della Baviera per rinnovare il consiglio di sorveglianza di una governance duale che prevede il consiglio di gestione (vorstand).
Alla luce del blitz di Mediaset, i giochi si riaprono e non è scontato che si proceda come se nulla fosse. Si fa strada infatti l' ipotesi che il cds venga congelato in attesa che le parti concordino un percorso comune come appunto la Superholding..
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