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    MEDIOLANUM, COSTRUITA INTORNO A B. – FORZA ITALIA, COME SEMPRE, DIFENDE GLI INTERESSI DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI: LA PRESA DI DISTANZA DALLA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI COLPIREBBE ANCHE MEDIOLANUM, IL VERO GIOIELLINO DI FININVEST. L’IMPOSTA ERODEREBBE IL 45-50% DEGLI UTILI DELLA BANCA DI DORIS, DI CUI I BERLUSCONI HANNO IL 30% - ECCO SPIEGATI I DISTINGUO DI TAJANI E BARELLI, CHE GIÀ PARLANO DI MODIFICHE IN AULA – LA FREDDEZZA DI GIORGETTI E IL GODIMENTO DI FAZZOLARI


     
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    1 - FORZA ITALIA IN DIFESA DI MEDIOLANUM «APPROFONDIREMO LA LEGGE IN AULA»

    Estratto dell’articolo di Federico Sorrentino per “il Messaggero”

     

    antonio tajani giorgia meloni matteo salvini a cutro antonio tajani giorgia meloni matteo salvini a cutro

    Dietro all'apparente unanimità dei consensi, nel centrodestra il decreto omnibus presentato lunedì in Consiglio dei ministri fa molto discutere. La norma sugli extraprofitti delle banche agitare gli attori in scena, in particolare quelli di Forza Italia.che sul tema oscilla tra dubbi generali e qualche interesse di partito. E subito parla di possibili modifiche al testo in Parlamento.

     

    […] Forza Italia è stata sempre cauta sui prelievi erariali e per anni ha consigliato di maneggiare la materia con cura. Per questo, l'ok arrivato anche dagli azzurri nel Consiglio dei ministri di lunedì è sembrato ad alcuni quasi sorprendente. A caldo, Antonio Tajani ha parlato di una norma che «corregge gli errori della Bce», la banca centrale "colpevole" (è una critica che Tajani ha sollevato spesso) di aumentare da mesi i tassi di interesse mettendo nei guai i cittadini che chiedono prestiti e mutui a condizioni vessatorie a causa di un costo del denaro ormai alle stelle. La tassa, sostiene dunque Tajani, non danneggia le banche ma aiuta le famiglie, e comunque sia «dura solo un anno».

     

    eleonora barbara luigi marina pier silvio paolo berlusconi eleonora barbara luigi marina pier silvio paolo berlusconi

    Poi però aggiunge: «Nelle Aule potrà essere approfondita». Un messaggio tra le righe, ma facile da leggere: Forza Italia è disponibile a lavorare per apportare modifiche al testo nel corso dei lavori parlamentari.

     

    Gli azzurri tengono dritte le antenne. «La maggioranza è d'accordo nel sostenere la misura», afferma il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, sottolineando in modo chiaro la natura collettiva di una misura che però può essere ancora "aggiustata". «Di sicuro in Parlamento può essere migliorata», conferma infatti il senatore azzurro. E se tre indizi fanno una prova, anche il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Paolo Barelli, ha lasciato intendere che la partita sugli extraprofitti non è affatto chiusa perché ci sono ancora «opinioni controverse» e «se necessario proporremo degli emendamenti».

     

    ennio doris di banca mediolanum 6 ennio doris di banca mediolanum 6

    In seguito è lo stesso presidente dei deputati Fi ad aggiustare il tiro («Bisogna abbassare i mutui, anche le banche devono fare la loro parte») ma il concetto iniziale non si cancella.

     

    Il partito appoggia dunque il governo, l'unità del centrodestra non è in discussione, ma se ci dovesse essere modo di raccogliere le istanze delle banche di sicuro Forza Italia non si tirerà indietro e sarà in prima linea quando il testo arriverà in parlamento.

     

    Le ragioni sono molteplici, per FI esiste infatti anche un problema Mediolanum. Secondo i calcoli degli analisti di Ubs, ad esempio, la tassa sugli extraprofitti delle banche eroderà di circa il 45-50% gli utili della banca di Doris. La misura rischia di essere quindi particolarmente pesante proprio per l'istituto che peraltro rappresenta una parte rilevante degli utili del gruppo Fininvest. Anche da qui viene forse la sensibilità mostrata dagli azzurri in vista del lavoro di correzione del testo in Parlamento.

     

    matteo salvini giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

    2 - L'ASSE PREMIER-SALVINI ISOLA FORZA ITALIA TAJANI: "IL PARLAMENTO CAMBI LA NORMA"

    Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “la Stampa”

     

    Quando al mattino sono arrivati i primi segnali del crollo dei titoli a Piazza Affari, le gambe hanno tremato un po', «avremmo dovuto agire di venerdì sera per non terrorizzare i mercati», ragionava ad alta voce un dirigente di Fratelli d'Italia.

     

    Piazza Affari, come si temeva, ha risposto al prelievo sulle banche e ora che si fa? Rivendicare o mettere la retromarcia? Nella coalizione lo sconcerto è grande, Forza Italia vede tracce populiste nel provvedimento, il segretario e vicepremier Antonio Tajani promette «cambiamenti in Parlamento».

    ennio doris di banca mediolanum 8 ennio doris di banca mediolanum 8

     

    Ma gli alleati la pensano diversamente. Giorgia Meloni osserva i segnali dei mercati, evita di esporsi con dichiarazioni pubbliche e ordina di andare avanti. Matteo Salvini, che ha avuto il palcoscenico a disposizione per annunciare la tassa più popolare di sempre, sa di aver piegato il suo ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che lo slogan del governo "togli ai ricchi per dare ai poveri" non lo sposa affatto.

     

    L'ira dei berlusconiani si spiega con motivi di posizionamento, di legami storici (con l'Associazione delle banche, ad esempio), ma anche con la sensazione di essere stati tagliati fuori. Il blitz estivo è nato da un asse tra Meloni e Salvini.

     

    carlo messina presentazione fideuram direct advisor al grattacielo gioia22 di milano carlo messina presentazione fideuram direct advisor al grattacielo gioia22 di milano

    Ma la tassa porta le impronte digitali, almeno nella sua prima versione, di Giovanbattista Fazzolari, il sottosegretario all'attuazione del programma che dà la linea ideologica a Palazzo Chigi. L'operazione non è gratis: oltre alle ovvie freddezze degli istituti, con la rilevante eccezione di Intesa Sanpaolo, si consuma uno strappo con Forza Italia, il primo dell'era post berlusconiana. […]

     

    Tajani parla con il presidente dell'Abi Antonio Patuelli per rassicurarlo, «il provvedimento non sarà punitivo». Nell'associazione ricordano come lo stesso vicepremier avesse, nella primavera scorsa, assicurato che non ci sarebbero stati interventi di questo tipo, e quindi ora l'impegno è da mantenere quando il decreto andrà convertito. […]

    FRANCESCO GIAVAZZI FRANCESCO GIAVAZZI

     

    […] al Financial Times, Francesco Giavazzi, già consigliere economico di Mario Draghi: «Non metti una tassa sulle banche senza dirglielo e senza che il ministro delle Finanze vada in tv per spiegarlo». È il dito nella piaga: i dubbi di Giorgetti sono noti a tutti e per dissiparli non può bastare la foto della riunione del gabinetto economico della Lega, con Salvini e lo stesso Giorgetti, diffusa dalla comunicazione del Carroccio.

     

    Solo alle 20, quasi 24 ore dopo la fine del Consiglio dei ministri, Giorgetti manda una nota per rivendicare la paternità del provvedimento e rassicurare gli istituti, cercando di sottolineare come convenga a tutti gli istituti collaborare sull'abbassamento dei mutui. Ma l'unico a rivendicare sostanza e forma del decreto è Fazzolari.

    patuelli patuelli

     

    L'uomo forte del partito a Palazzo Chigi, trascorsi i primi momenti di impasse comunicativa, va al contrattacco: «Con il prelievo sugli extraprofitti non solo si fa un'operazione di giustizia, ma si riduce anche una stortura, dove domanda e offerta di investimento non si incontrano», dice in un'intervista all'Ansa. Fazzolari attacca Movimento 5 Stelle e Partito democratico: «Adesso ci ascoltano? Ma con Conte e il Pd non è mai stato messo nemmeno un euro in più di tasse alle banche. Questo è l'unico governo che ha la forza di tassare le banche perché è l'unico che non ha rapporti privilegiati col sistema bancario». È un biglietto d'invito all'opposizione in vista dell'incontro di venerdì.

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