Francesco Spini per “la Stampa”
Alberto Nagel
«Con Leonardo Del Vecchio esiste un proficuo rapporto professionale e di stima personale da oltre 20 anni». A due giorni dall'assemblea in agenda per domani - in forma virtuale causa covid - l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, lancia segnali distensivi nei confronti di mister Luxottica che con la sua Delfin, salita oltre il 10% del capitale e con in tasca il via libera di Bce ad arrivare fino al 20%, è ago della bilancia negli equilibri di voto.
Il rapporto con Del Vecchio, ricorda il banchiere nelle risposte scritte alle domande degli azionisti, «ha riguardato anche alcune tra le più importanti operazioni di successo del gruppo Delfin. Tale circostanza non può che favorire una positiva interazione con un importante azionista del gruppo».
Leonardo Del Vecchio
All'appuntamento con i soci, che dovranno votare non solo il bilancio ma anche alcune modifiche allo statuto (tra cui la cancellazione dell'obbligo di scegliere l'ad tra i dirigenti del gruppo) e il rinnovo del cda, scegliendo tra la lista promossa dal consiglio, quella dei fondi espressione di Assogestioni e un'ultima presentata da Bluebell Capital Partners.
Proprio quest' ultima società ha chiesto conto della «remunerazione del dottor Nagel». Quest' ultima, rispondono da Piazzetta Cuccia, è scesa nel 2019-2020 del 40% rispetto all'esercizio precedente e «risulta allineata al mercato di riferimento» preso in considerazione nella relazione sulla remunerazione, «peraltro con indicatori di bilancio migliori della media del campione».
LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL
Proprio oggi Mediobanca è attesa alla prova dei conti del primo trimestre dell'esercizio 2020-2021. La media degli analisti riporta la stima di un utile netto di 140 milioni (dai 271 milioni segnati nello stesso periodo 2019) e ricavi per 595 milioni (da 684 milioni) a fronte di costi per 290 milioni (da 282, 5 milioni).
Leonardo Del Vecchio
Una marcia in più potrebbe arrivare dalle commissioni del Corporate and investment banking. La banca ha rivestito il ruolo di consulente finanziario in operazioni che solo tenendo in considerazione le due principali - la fusione di Nexi e Sia e l'acquisizione di Borsa Italiana da parte di Euronext - valgono suppergiù 20 miliardi, senza contare l'intervento, sempre come advisor, in altre partite quali quella tra Intesa Sanpaolo e Ubi e, in Francia, tra Veolia e Suez.
Leonardo Del Vecchio
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