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    MEGLIO TARDI CHE MAI: ANCHE “LONDONGRAD” SI SVEGLIA - DOPO AVER STESO TAPPETI ROSSI PER ANNI AI MILIARDARI RUSSI, ORA IL GOVERNO BRITANNICO È PRONTO A NAZIONALIZZARE LA DIVISIONE BRITANNICA DI GAZPROM: LA SOCIETÀ FORNISCE PIÙ DEL 20% DEL GAS UTILIZZATO DALLE IMPRESE NEL REGNO UNITO. LA COMPAGNIA SI TROVA SULL’ORLO DEL FALLIMENTO E BORIS JOHNSON POTREBBE INTERVENIRE APPLICANDO IL NUOVO REGIME DI AMMINISTRAZIONE SPECIALE


     
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    Nicol Degli Innocenti per “il Sole 24 Ore”

     

    Nazionalizzazione temporanea o management buy-out: queste le opzioni per la divisione britannica di Gazprom, il colosso russo dell'energia, che fornisce oltre il 20% del gas utilizzato dalle imprese del Regno Unito.

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    Il Governo britannico potrebbe intervenire applicando il nuovo regime di amministrazione speciale a Gazprom Energy per garantire la continuità dei rifornimenti di gas. Nelle ultime settimane infatti le grandi società di trading hanno interrotto i rapporti con la divisione britannica del gruppo russo, che ora si trova sull'orlo del fallimento. Diverse grandi imprese come Siemens e catene come McDonald's hanno confermato che stanno cercando altri fornitori di gas perché non vogliono dipendere dalla Russia.

     

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    Il ministro della Sanità Sajid Javid ha ordinato al servizio sanitario pubblico (Nhs) di non utilizzare più Gazprom Energy, che fornisce gas a oltre 60mila ospedali, enti pubblici e imprese private. Il gruppo, che ha sede a Manchester, è presente nel Regno Unito dal 1999 e nell'ultimo decennio ha siglato contratti per 127 milioni di sterline con enti pubblici britannici, tra cui l'Nhs.

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    Il regime di amministrazione speciale, di fatto una nazionalizzazione temporanea, è stato utilizzato dal Governo lo scorso anno quando Bulb, il settimo fornitore di energia britannico, stava per fallire a causa del brusco aumento dei prezzi del gas.

     

    L'intervento, per il quale il Tesoro ha accantonato 1,7 miliardi di sterline, ha evitato l'interruzione dei rifornimenti a 1,5 milioni di utenti.

     

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    Un fallimento di Gazprom Energy, date le maggiori dimensioni del gruppo, avrebbe conseguenze ancora più devastanti. Londra dovrà prendere una decisione entro poche settimane se intervenire per salvare la società nel caso non si faccia avanti un acquirente. Nell'attesa i dirigenti della divisione britannica avrebbero contattato la casa madre in Russia per rilevare la società, che nel 2020 aveva registrato un fatturato di 1,3 miliardi di sterline e utili di 235 milioni.

     

    Alexei Miller Alexei Miller

    Tre dirigenti di Gazprom Energy di nazionalità russa hanno già dato le dimissioni, mentre altri stanno cercando un acquirente o raccogliendo fondi per un possibile management buy-out.

     

    Gazprom è una società controllata dallo Stato russo e le recenti sanzioni britanniche hanno colpito anche l'amministratore delegato, Alexei Miller, considerato uno degli alleati più stretti del presi-dente Vladimir Putin.

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