Claudio Leonardi per "La Stampa.it"
APPLE VS SAMSUNG jpegNon solo i dati di vendita raccontano che i prodotti Apple non sono più così saldi nel cuore dei giovani, e soprattutto dei giovanissimi. Ci sono anche ricerche di mercato. Per esempio quella realizzata da Buzz Marketing e riproposta da Forbes. Tina Wells, responsabile del sondaggio, così ne sintetizza il risultato: "Apple ha fatto un ottimo lavoro per abbracciare la generazione X e quella dei più grandi [i cosiddetti Millennial], ma io non credo che sia in sintonia con i ragazzini Millenial. Questi sono coinvolti dai portatili/tablet Surface di Microsoft e i Samsung Galaxy".
SAMSUNGPochi giorni fa abbiamo parlato dei primi segnali di diserzione da Facebook, oggi sembra che un altro grande marchio della tecnologia abbia iniziato a stancare i teenager. Le ragioni sembrano simmetriche. Apple è nella memoria e nel cuore di quelli che oggi sono i genitori, che spesso lasciano in eredità il loro vecchio iPhone quando ne comprano un nuovo. E si sa che i ragazzi, quando sentono odore di genitori, se possono si allontanano. E poi, da un punto di vista strettamente tecnico, l'ultimo iPhone, quinta rivisitazione del modello uscito nel "lontano" 2007, non ha proposto novità clamorose, mentre Microsoft e Samsung hanno presentato prodotti sostanzialmente nuovi.
LA PRESENTAZIONE DELL IPHONE CINQUE ALLA SEDE APPLEI dati raccolti dalla società Smarty Pants, specializzata nelle preferenze merceologiche dei ragazzi, segnalerebbero che un solido 67% degli adolescenti ricchi continua a volere acquistare i nuovi iPhone, ma un 22% preferirebbe un Galaxy Samsung. A quanto pare, solo un anno fa era impensabile che un ragazzino potesse preferire un qualunque prodotto a un iPhone.
logo apple portatili_tablet Surface di MicrosoftQuesta dinamica non è sfuggita ai concorrenti. Samsung ha speso milioni di dollari nel corso degli ultimi mesi in una campagna pubblicitaria, per trasmettere l'idea che l'iPhone è per anziani e che gli adolescenti dovrebbero passare al "next big thing". Anche la cultura Apple (quasi un culto, avevamo azzardato in un precedente articolo) è finita nel mirino dei pubblicitari, che hanno rappresentato quanto sia assurdo aspettare in una coda chilometrica per uno smartphone. Il saldo finale è che Samsung nel terzo trimestre 2012 ha distribuito 56,9 milioni di pezzi, quasi il doppio dei 26,9 milioni spediti da Apple, secondo Strategy Analytics.
Anche Research In Motion (RIM), fino ad ora annidata nel mercato professionale con il suo Blackberry, sta tentando di superare la sua crisi conquistando i giovanissimi, alleata con marchi specializzati su questo target per sviluppare specifiche applicazioni mobili e programmi dedicati alla fascia tra i 16 e i 20 anni.
Troppo presto, naturalmente, per declamare de profundis o tracciare rotte credibili del mercato del futuro. Anche perché le preferenze adolescenziali sono come gli amori che caratterizzano quell'età: estremi e volatili. Gli esperti convergono tutti nell'affermare che Apple ha tutti gli strumenti per risalire nel gradimento dei più giovani. Ha creato una sinergia tra hardware, software e consumi digitali che ha solo iniziato la sua penetrazione nelle abitudini delle persone. L'azienda di Cupertino "ha bisogno solo di concentrarsi sull'innovazione, e i ragazzi torneranno", ha dichiarato Tina Wells a Forbes.