Melania Rizzoli per Dagospia
melania rizzoli salvini
La questione andrebbe affrontata una volta per tutte, ed il ministro della Sanità Grillo (Giulia), che peraltro è un medico, dovrebbe sostenere e rafforzare le parole di Grillo (Beppe), che per una volta ha fatto e detto la cosa giusta, esortando i farmacisti, che sono commercianti di farmaci, a non confondere i cittadini di fronte alla malattia ed a non creare dubbi nella loro mente incoraggiandoli con 'medicine alternative' e vendendo loro prodotti omeopatici come fossero farmaci curativi.
Il fondatore e garante del M5S sul suo blog ha aggiunto: "I fortissimi dubbi sulla efficacia dei prodotti omeopatici da parte del mondo scientifico sono di dominio pubblico. In queste ultime settimane abbiamo riflettuto molto sulla difficoltà a comprendere il significato della parola scientifico da parte delle persone. È stato disorientante, preoccupante e quasi penoso, assistere ad una degenerazione del dibattito così profonda".
BEPPE GRILLO
Ebbene, io sto con Beppe Grillo, perché il suo appello all' Ordine dei Farmacisti è stato motivato dalla sua evidente consapevolezza che l'omeopatia non è una opzione terapeutica, che i suoi prodotti non sono farmaci, che sono stati messi milioni di volte in discussione dal mondo scientifico internazionale, con ripetuti ed implacabili verdetti di inefficacia e inopportunità, comprovati da dati inoppugnabili. Inoltre in molti casi, come recenti fatti di cronaca hanno documentato a carico di pazienti molto malati sottoposti a tali trattamenti, l'omeopatia ha causato colpevoli ritardi nell' approccio terapeutico adeguato nel corso di gravi malattie, che hanno avuto purtroppo esiti letali.
melania rizzoli
Il fatto è che tali preparati, essendo venduti in farmacia, il tempio della fiducia per eccellenza, creano negli acquirenti l'illusione che siano curativi, magari in modo non chimico ma 'naturale', soprattutto in coloro che considerano la chimica al pari di un vero e proprio veleno, e l'uso di tali prodotti così a rischio di inefficacia nel corso di alcune patologie, ne favoriscono indirettamente addirittura il decorso, con tutti gli effetti collaterali legati alla gravità più o meno riconosciuta della malattia in atto, con esiti spesso gravi, tutte malattie evitabili che avrebbero potuto essere eliminate più o meno facilmente con la medicina ufficiale.
L'omeopatia è definita non a caso una 'pseudo-scienza', proprio perché scienza non è, ed i suoi preparati non sono integrativi nè alternativi ai trattamenti di provata efficienza scientifica, e non hanno alcun effetto terapeutico sui pazienti che li assumono. Tali prodotti sono definiti inefficaci semplicemente perché non contengono il principio attivo di un farmaco, nemmeno nelle dosi infinitesimali dichiarate che però sono impossibili da dosare, anche a livello molecolare, quindi non sono in grado di influenzare od interferire, né positivamente e nemmeno negativamente, con il decorso delle comuni malattie.
giulia grillo
Nella letteratura scientifica infatti, non esiste alcuna patologia, nemmeno la più banale come il raffreddore, in cui sia stata provata e certificata l'efficacia dell' omeopatia, la quale non è mai stata considerata una 'medicina alternativa' perché della medicina non ne possiede la dignità, l'utilità, la potenza della ricerca e la grandezza della scienza.
Il Comitato di Bioetica ha imposto da anni il divieto di usare il termine 'medicinale' o 'farmaco' sull' etichettatura dei prodotti omeopatici, obbligando a sostituirlo con il termine 'preparato', e, per maggiore trasparenza di informazione ha preteso che fosse stampigliata su tutte le confezioni la frase 'preparato di efficacia non comprovata scientificamente e senza indicazioni terapeutiche approvate'.
OMEOPATIA 1
Più chiaro di così si muore. Eppure delle morti ci sono state in pazienti sottoposti a tali trattamenti, ma è doveroso sottolineare che quelle morti non sono state affatto causate dai prodotti omeopatici assunti, che non avendo alcun effetto sono innocui come l'acqua fresca, ma sono state causate dalla mancata assunzione dei farmaci specifici, in carenza dei quali alcune patologie proseguono indisturbate il loro decorso, e se non contrastate a dovere con le terapie ad hoc possono a volte avere un effetto letale.
Nel nostro Paese le maggiori aziende produttrici di preparati omeopatici hanno presentato all' Aifa (Agenzia italiana del farmaco) la documentazione necessaria per ottenere l' Aic dei loro prodotti, ovvero l' autorizzazione all' immissione in commercio, con una procedura che non richiede alcuna dimostrazione di efficacia, in quanto non considerati farmaci a tutti gli effetti, ma che è stata richiesta appositamente per verificare la loro sicurezza in caso di assunzione.
melania rizzoli
Anche se precedentemente era già stato accertato che i prodotti omeopatici presenti sul mercato non hanno controindicazioni, non hanno effetti collaterali o pericoli da sovradosaggio, perché appunto ritenuti inerti, e fino ad oggi per tali motivi non sono stati approvati da nessuna autorità scientifica regolatoria, e fino a poco fa era sufficiente per venderli una semplice notifica al Ministero della Salute, poiché appunto non considerati rimedi terapeutici.
Il ' principio di similitudine del farmaco' ( similia similibus curantur), fondamento base di questa pseudo-scienza, è anch'esso un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio approvato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata, e tale sostanza, definita 'principio omeopatico', viene somministrato al malato in una quantità diluita in dosi infinitesimali (12CH), e dinamizzata nella modalità chiamata dagli omeopati 'potenza' del prodotto, che di potenziale non ha nulla di certificato se non, forse, l'effetto placebo.
Questi preparati risultano infatti composti dall' eccipiente usato per la diluizione, ovvero da acqua, zucchero e amido, miscelati in diverse e costose soluzioni senza alcuna potenzialità di azione, nemmeno quella idratante, e di conseguenza non hanno nemmeno controindicazioni dichiarate, proprio per l' assenza di qualunque principio attivo di provata efficacia terapeutica.
OMEOPATIA
Secondo l'OMS, l' Organizzazione Mondiale della Sanità, l'omeopatia non è una cura, non è terapeutica e non apporta alcun beneficio, ed il rischio di curarsi con tali soluzioni può essere quindi minimo, ma può diventare massimo nei pazienti affetti da gravi patologie, soprattutto se non di spontanea risoluzione o progressive.
Uno Stato serio e democratico ha il dovere e l'obbligo di tutelare la salute del proprio popolo autorizzando farmaci efficaci, riconosciuto e ritenuti tali, ed in Italia l' omeopatia occupa meno dell' 1% del mercato farmaceutico nazionale, essendo prodotti venduti in farmacia molto meno di quelli di bellezza e di igiene che ivi si comprano, con un calo costante ogni anno, che scende parallelamente alla consapevolezza sull' inconsistenza di tale pratica, che in nessun modo può essere paragonata alla medicina ufficiale.
OMEOPATIA
L'appello di Beppe Grillo quindi è anche il mio e di molte migliaia di medici italiani, e noi professionisti del settore ci auguriamo che questo governo, che ha una collega come titolare della Sanità, il 1 gennaio 2019 non conceda l'autorizzazione all' Aifa per equiparare un terzo dei prodotti omeopatici, quelli per cui è stata fatta richiesta, ai medicinali tradizionali, perché noi specialisti non consideriamo l' omeopatia come un atto medico, e non intendiamo mortificare la nostra professionalità e il nostro lungo e faticoso percorso sanitario, riconosciuto e certificato, con una pseudo-scienza nella quale assolutamente non ci riconosciamo.
Da assessore al Lavoro di Regione Lombardia quale sono inoltre, sono in dovere di aggiungere, anche se non lo condivido, che capisco Giovanni Gorga, il presidente di Omeoimprese, l' associazione che rappresenta in Italia le aziende che producono e distribuiscono prodotti omeopatici,che difende strenuamente e doverosamente le imprese ed i suoi lavoratori, e comprendo anche il presidente della Fiamo, la federazione che riunisce i medici omeopati, Francesco Marino, i quali due presidenti sono intervenuti in tandem ironizzando sull' appello di Beppe Grillo, precisando e sottolineando che secondo il Codice europeo del farmaco, il farmacista non può rifiutarsi di distribuire nessun farmaco regolarmente in commercio.
OMEOPATIA
Le aziende di preparati omeopatici infatti, a mio parere dovrebbero continuare a produrre tali prodotti, a venderli e a creare impresa, ci mancherebbe altro, e continuare quindi a dare lavoro a migliaia di persone, ma vivendo in un Paese libero e democratico sono anche dell' avviso che chi vuole è liberissimo di continuare a comperare ed assumere tali sostanze, a patto di sapere correttamente cosa ingoiano nella mera illusione di prevenire o curare le malattie.