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    GIORGIA MELONI FIUTA CHE CON ELLY SCHLEIN ALLA GUIDA DEL PD HA LA POSSIBILITA’ DI GOVERNARE 10 ANNI E DA’ SFOGGIO DI GALATEO ISTITUZIONALE CON UNA TELEFONATA A ELLY IN CUI LE DA’ LEZIONI SU COME SI STA ALL’OPPOSIZIONE PER UNA VITA: “CI SONO PASSATA, NESSUNO PIÙ DI ME CONOSCE LA PORTATA DEL LAVORO CHE TI ASPETTA. MI ASPETTO UNA OPPOSIZIONE DURISSIMA” - L’APERTURA DI CREDITO DI BERLUSCONI CHE, SECONDO I PIÙ MALIZIOSI, SEMBRA VOLER RIDIMENSIONARE LA PORTATA DELLA NOVITÀ INCARNATA DALL’ALLEATA MELONI…


     
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    Estratto dell'articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

     

    MELONI SCHLEIN 1 MELONI SCHLEIN 1

    «Ci sono passata», sorride Giorgia Meloni con Elly Schlein. «Sono stata all’opposizione per una vita. E nessuno più di me conosce la portata del lavoro che ti aspetta».

     

    Primo pomeriggio, attorno alle 14.30. È la premier a chiamare la nuova segretaria del Pd. Dieci minuti. Si fiutano, praticamente non si conoscono. «Volevo innanzitutto augurarti buon lavoro». Cordialità, come da protocollo. E una battuta della presidente del Consiglio sulla straordinaria novità che ha portato due donne ai vertici della politica italiana, che suona più o meno così: «Cosa abbiamo combinato?».

     

    SCHLEIN MELONI SCHLEIN MELONI

    Non c’è tempo per entrare troppo nel dettaglio dei dossier. Ma una promessa la premier sente di poterla fare, prima di chiudere: nei passaggi più delicati, quelle in cui è in ballo l’interesse nazionale, Palazzo Chigi informerà l’opposizione. Il riferimento è al dossier ucraino. Di certo, contattando Schlein, ne fa cenno anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

    A sera, Meloni torna sulla telefonata durante la trasmissione “Cinque minuti”: «Mi aspetto una opposizione durissima, come l’ho fatta io».

     

    debora serracchiani enrico letta emily schlein debora serracchiani enrico letta emily schlein

    E siccome Schlein ha promesso di diventare un problema per il governo, la presidente del Consiglio aggiunge: «Per noi la democrazia non è stata un problema mai, semmai lo è stato per la sinistra. Se è fatto sulle idee, il confronto è una buona notizia ». La verità è che neanche a Palazzo Chigi si aspettavano questa vittoria. Avevano previsto di confrontarsi con Stefano Bonaccini, calcolando uno schema politico assai diverso. Al mattino, la prima reazione compiaciuta si traduce in una indicazione chiara: «Schiacciare Schlein a sinistra».

     

    L’idea è quella di mostrarsi come unico baluardo di stabilità, sostenendo che il Pd ha smarrito la vocazione maggioritaria consegnandosi al contismo. È un sentimento che si rintraccia nelle parole del meloniano Carlo Fidanza: «Il suo programma è antifascismo militante, ambientalismo ideologico, immigrazionismo, agenda arcobaleno. Il tutto con la benedizione del filo-cinese Prodi e del profeta woke Soros».

     

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    ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEIN

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