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    GIRAMENTO DI MELONI PER CONTE! – LA PREMIER PROVOCA I GRILLINI DOPO IL LORO NO ALL'INVIO DI ARMI ALL'UCRAINA: “COME PENSATE DI CONVINCERE I RUSSI A RITIRARE LE TRUPPE? POSSIAMO PROPORRE AI RUSSI UN REDDITO DI CITTADINANZA?” – PEPPINIELLO APPULO LA PRENDE MALE (“UN ATTEGGIAMENTO DI GRANDE ARROGANZA”) E PRESENTA LA SUA CONTRO-FINANZIARIA E PROPONE IL TAGLIO DELLE SPESE MILITARI E IL PRELIEVO DEGLI EXTRAPROFITTI DELLE SOCIETÀ FARMACEUTICHE… – VIDEO


     
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    Niccolò Carratelli per “La Stampa”

     

    GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

    Il nervo è scoperto. La scelta del governo di rinnovare le modalità di invio di armi in Ucraina, in perfetta continuità con il governo Draghi, non va giù a Giuseppe Conte e al Movimento 5 stelle. Rimasto praticamente isolato a chiedere lo stop delle forniture, considerate un ostacolo alla pace. Di fronte agli attacchi, però, Giorgia Meloni decide di pungere gli avversari, con un'ironia che sfocia nel dileggio. «Potete cortesemente dirci come pensate di convincere i russi a ritirare le truppe dall'Ucraina?», domanda con aria di sfida la presidente del Consiglio nell'aula del Senato, durante la replica alla discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di oggi e domani a Bruxelles.

     

    CHIARA APPENDINO GIUSEPPE CONTE CHIARA APPENDINO GIUSEPPE CONTE

    Guarda verso i banchi 5 stelle e affonda: «Possiamo proporre ai russi un reddito di cittadinanza?», chiede con una smorfia. Intorno a lei i ministri presenti sorridono e si danno di gomito. A quel punto, scatta il "ve lo spiego io". La premier alza la voce e illustra perché, a suo avviso, sia necessario continuare a mandare armi a Kiev: «L'unica possibilità di arrivare a un negoziato è che ci sia un equilibrio tra le forze in campo nel conflitto».

     

    Le file dove sono seduti i senatori 5 stelle rumoreggiano, mentre tutto il resto dell'aula applaude. Quindi, una sottolineatura che suona come una provocazione: «L'invio di armi in Ucraina dall'Italia è stato deciso dal precedente governo, con una maggioranza a guida M5S - ricorda Meloni - vi ringrazio per il sostegno dato al popolo ucraino e per l'invio di armi, grazie perché contano i fatti più delle parole».

     

    GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI

    La prima reazione, a caldo, è della capogruppo 5 stelle Barbara Floridia, nelle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni, che confermeranno l'isolamento del Movimento (ancora una volta approvate quelle di maggioranza, Pd e Terzo Polo). «Sono scioccata dalle sue parole, non possiamo tollerare toni del genere - attacca Floridia - che vanno contro chi soffre per la guerra, ma anche contro tutti i cittadini italiani alle prese con la povertà».

     

    Per la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, Meloni «si è esibita in uno spettacolo indecoroso, ridicolizzando i problemi del Paese. Ricordiamo che il M5S ha votato un solo decreto per l'invio delle armi - dice - ma adesso siamo in un momento storico totalmente diverso in cui bisogna lavorare per la pace».

     

    giuseppe conte foto di bacco (2) giuseppe conte foto di bacco (2)

    Poi arriva la risposta di Conte, che bolla quello della premier come «un atteggiamento di grande arroganza. È serio e responsabile, dopo aver paragonato i percettori di reddito a dei tossici, associare il reddito ai militari russi, che hanno aggredito un Paese in modo vile e ingiustificato?», domanda. Quanto al taglio del reddito di cittadinanza, deciso dal governo, il presidente M5s si dice «predisposto a un tavolo per concordare una revisione. Abbiamo chiesto di lavorare per migliorare questa riforma storica - spiega - Non c'è stata alcuna risposta».

     

    GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

    Poi in conferenza stampa presenta i contenuti degli emendamenti alla legge di bilancio segnalati dal Movimento, per cambiare una manovra «misera», che «non aiuta le fasce deboli» e segna «un ritorno all'austerity», dice. Tra le proposte, il «raddoppio del taglio del cuneo fiscale», la «soppressione dell'articolo sull'autonomia differenziata», poi la sanità con un «fondo sui livelli essenziali per i non autosufficienti da 500 milioni» e un altro finanziamento da 450 milioni «per agevolare le imprese che vorranno introdurre il salario minimo a 9 euro l'ora».

     

    GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE

     Le coperture di queste misure arriverebbero, secondo il Movimento, da un «contributo sugli extraprofitti dei settori farmaceutico e assicurativo», dalla «riduzione delle spese militari» e da una «razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi».

     

     In ogni caso, Conte, rassicura sull'intenzione di fare ostruzionismo in Parlamento: «Ci batteremo con tutte le forze per far accogliere le nostre proposte - avverte -ma poi c'è il solito dilemma dell'esercizio provvisorio e noi non vogliamo il male dell'Italia».

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