Antonio Bravetti Federico Capurso per “la Stampa” - Estratti
sangiuliano meloni
Uno, nessuno e centomila. Nomi e cognomi del centrodestra per le europee. Liste scarabocchiate, cancellate, corrette. Un romanzo pirandelliano, a due mesi dal voto.
E una grande casella ancora vuota: quella riservata a Giorgia Meloni, che potrebbe sciogliere le riserve alla conferenza programmatica del suo partito, il prossimo 28 aprile a Pescara. Ai piani alti di Fratelli d'Italia c'è chi ha pensato che a questo punto, una volta aperto il recinto di Palazzo Chigi, sarebbe una buona idea candidare anche i ministri di FdI. Un'operazione per trainare il partito nelle urne, salvo poi fare in modo che i big rinuncino per lasciare posto ai "veri" aspiranti europarlamentari. Questa idea, però, a Meloni proprio non piace.
sangiuliano meloni
Anche a via della Scrofa, nelle ultime ore, reagiscono scuotendo la testa: «È escluso. Si toglierebbero troppe energie al governo, daremmo l'impressione di voler costruire una campagna elettorale finta e si creerebbero attriti con gli altri candidati».
La porta resta invece aperta a uno o due ministri che volessero correre e a Bruxelles, poi, nel caso andrebbero davvero.
Ma è un'eventualità ancora lontana. I nomi circolatinegli ultimi mesi, del ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso e della Cultura Gennaro Sangiuliano, in questo momento sembrano essere più che altro una suggestione.
giorgia meloni
Meloni non vuole nemmeno candidature civiche. Preferisce gente di partito, fedele, che può controllare. Tutto il contrario di Forza Italia e Lega, dove i civici quest'anno sono di gran moda.
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Qualche problema in più lo ha la Lega. E non solo con il generale Roberto Vannacci, che pretende un posto da capolista. Raccontano che Matteo Salvini abbia difficoltà a completare le liste. Per ora il Carroccio ha incassato il sì di alcuni ex di peso. Raffaele Stancanelli, già sindaco di Catania ed europarlamentare uscente, ha lasciato Meloni e correrà per la Lega. Così come Aldo Patriciello, mister preferenze in Molise che probabilmente sarà capolista al Sud, e Mario Abbruzzese: entrambi con un passato in Forza Italia. Nelle liste del Carroccio ci sarà anche il nome di Alessandro Fermi, assessore all'Università della regione Lombardia e gli uscenti Angelo Ciocca (inviso all'inner circle salviniano, ma capace di raccogliere un buon pacchetto di voti) e la toscana Susanna Ceccardi. Pensano poi a una candidatura la deputata Simonetta Matone e il sottosegretario Claudio Durigon.
adolfo urso giorgia meloni question time alla camera
Più pop l'potesi di Massimo Casanova, patron del Papeete, con tutto quello che evocano le immagini di Salvini a torso nudo e mojito in mano. Al Sud, invece, perso Raffaele Lombardo, la Lega rischia di non far scattare nemmeno un seggio nella circoscrizione Isole. Prova quindi a recuperare in Calabria con Orlandino Greco, leader di Italia del Meridione, e con un noto imprenditore del settore florovivaistico. Dalla Toscana danno per certa la candidatura dell'ex portiere della nazionale di calcio Giovanni Galli, attuale consigliere regionale della Lega.
giorgia arianna meloni
Fratelli d'Italia è in attesa che Meloni ufficializzi la sua candidatura. In attesa che salti il tappo, Carlo Fidanza, capodelegazione a Strasburgo, ha iniziato ad attaccare manifesti e fa concorrenza al faccione di Matteo Renzi sugli autobus. Si rivede anche l'ex deputato Carlo Ciccioli, medico marchigiano. E potrebbe traslocare da Roma a Strasburgo la giovane Grazia Di Maggio, alla prima legislatura a Montecitorio: è uno dei nuovi volti che piacciono al team Fazzolari, dove si sceglie chi mandare o meno in tv. La sorella d'Italia, Arianna Meloni, invece si è tirata fuori. Almeno per ora: «Io sono un soldato, quindi non si può mai sapere nella vita se sei chiamato a fare altro».
MELONI URSO GIORGIA MELONI ADOLFO URSO - MEME BY EMILIANO CARLI