• Dagospia

    “DO YOU KNOW STATO DI DIRITTO? DO YOU KNOW AUTONOMIA MAGISTRATURA?” – GIORGIA MELONI SULLA CACCIATRICE DI NAZISTI DETENUTA IN UNGHERIA INVITA LA SINISTRA A NON POLITICIZZARE LA VICENDA – “LA CAMPAGNA CHE STA METTENDO IN PIEDI SU ILARIA SALIS CON I PARLAMENTARI CHE INSULTANO IL GOVERNO UNGHERESE RISCHIA DI NON AIUTARLA”- POI FA UN ASSIST ALL’AMICO VIKTOR ORBAN, CHE VORREBBE NEL PARTITO DEI CONSERVATORI EUROPEI: “È UN’IPOTESI CHE VA CONSIDERATA” - VIDEO


     
    Guarda la fotogallery

     

    https://video.corriere.it/politica/caso-salis-meloni-porta-porta-do-you-know-stato-diritto/ac4ad6e0-f30e-11ee-b06f-c4e88d1f1340

     

     

    1 - LA PREMIER IN TV RILANCIA L’ELEZIONE DIRETTA DEL CAPO DELLO STATO

    Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

     

    giorgia meloni giorgia meloni

    […] Infine sulla vicenda di Ilaria Salis Meloni per le manette ai polsi della ragazza bacchetta l’Ungheria del suo amico Viktor Orban, che vorrebbe comunque nel partito dei Conservatori europei («è un’ipotesi che va considerata»).

     

    Ma poi invita la sinistra a non politicizzare la vicenda: « Do you know Stato di diritto? Do you know autonomia magistratura?

     

    La campagna che la sinistra sta mettendo in piedi su Ilaria Salis con i parlamentari che arrivano e insultano il governo ungherese rischia di non aiutarla».

     

    MELONI IRRITATA SULLE RIFORME "IO PER L'ELEZIONE DIRETTA AL COLLE"

    Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

     

    […]   La speranza della premier è che tutto fili liscio e che la prima lettura della riforma sia pronta prima del voto europeo dell'8-9 giugno. La sfida per Bruxelles è l'altro grande interrogativo di Meloni. Alleanze europee e alleanze in casa. Il rapporto con Ursula Von der Leyen e il rapporto con Matteo Salvini, e di conseguenza con Marine Le Pen che nelle ultime settimane ha messo nel mirino Meloni e i suoi flirt con la presidente della Commissione europea. A Salvini chiede di evitare «bandierine» ma parla di «un'amicizia che va al di là della politica».

    ilaria salis ilaria salis

     

    I sospetti sulle mosse in Europa però restano. Sia del leghista sia di Le Pen. La leader di FdI è alla guida del gruppo dei Conservatori europei (Ecr), una famiglia che potrebbe essere costretta a sostenere un bis di Ursula. E su questo che cercano di stanarla i sovranisti.

     

    Al punto che da Palazzo Chigi e dal partito è stato fatto trapelare che la premier si starebbe sganciando da Von der Leyen e potrebbe sostenere un altro candidato alla presidenza. Scenari che non smentisce. Anzi: «Nel 2019 non ho votato per lei e quando ho dovuto criticarla l'ho fatto senza problemi. Poi sono diventata premier e ho costruito una collaborazione istituzionale che considero doverosa per gli interessi dell'Italia». Gli accordi con la Tunisia, con l'Egitto, con l'Albania, i compromessi su agricoltura e immigrazione sono frutto – dice – di quella collaborazione.

    meloni orban meloni orban

     

    Resta il fatto che Meloni dovrà rispondere alla domanda di Le Pen: sosterrà o no Von der Leyen come candidata di una coalizione che potrebbe riunire socialisti, popolari e liberali? «Von der Leyen è la candidata del Ppe, io sono presidente dei Conservatori che potrebbero anche avere un loro candidato».

     

    Potrebbe succedere, ma al momento non avrebbe alcuna maggioranza a sostenerlo. «Vediamo prima come votano i cittadini – spera Meloni – Il mio obiettivo è cambiare la maggioranza, non sono disponibile ad alcun tipo di accordo con la sinistra».

     

    In Europa, dopo il voto, conferma che potrebbe accogliere in Ecr l'amico Viktor Orban. Il caso Salis, trascinata in manette in un tribunale ungherese, non ha minimamente rovinato i loro rapporti. E anche qui Meloni non risparmia critiche alla sinistra: «Stanno facendo una campagna che non l'aiuta. Forse dovremmo abbassare la pressione e riportare la questione a livello di moral suasion». Lascia aperta uno spiraglio quando dice che «si può intervenire dopo che la sentenza passa in giudicato, come accaduto con Chico Forti e Patrick Zaki».

    ilaria salis ilaria salis

     

    Sul fronte interno, la difesa dell'operato del governo è totale. Sui test psicoattitudinali per i magistrati («la maggior parte di loro è d'accordo») e sulla prossima manovra, dove vorrebbe trovare i soldi per rifinanziare il taglio del cuneo fiscale. Anche se «non è facilissimo»: ci sono da smaltire «200 miliardi di bonus edilizi». 

    ilaria salis ilaria salis ilaria salis ilaria salis

    giorgia meloni porta a porta 4 giorgia meloni porta a porta 4 giorgia meloni porta a porta 5 giorgia meloni porta a porta 5 giorgia meloni a cinque minuti giorgia meloni a cinque minuti

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport