Estratto dell’articolo di Giacomo Galanti per www.repubblica.it
ALDA D'EUSANIO
Alda D’Eusanio è nata nel 1950 a Tollo, piccolo paese dell’Abruzzo. Romana d’adozione, ha avuto una lunga carriera in Rai da giornalista del Tg2 e da presentatrice di alcuni programmi di successo. Per esempio ha ideato L’Italia in diretta, oggi Vita in diretta. È stata sposata con il celebre sociologo Gianni Statera, morto nel 1999.
Non è che la richiamano in Rai?
Ma guardi, a me piacerebbe fare l’opinionista. Qualche ospitata. Ma non è che smanio. […]
Magari adesso è il momento buono, si stanno liberando un po’ di posti.
Mi stupisce il clamore che c’è attorno a una cosa che è sempre accaduta. Ogni volta che in Italia è cambiato il Governo, è cambiata anche la governance della Rai. […]
Le piace Giorgia Meloni?
ALDA D'EUSANIO
Sì, devo dire che mi piace anche se ha idee opposte alle mie. Però le riconosco una capacità che oggi in pochi hanno e questo è un peccato perché non ha una controparte.
Suo padre era missino.
Papà era convintamente missino. E quando da giovane sono stata molto comunista e molto rivoluzionaria lui era parecchio addolorato. L’ho riconquistato tempo dopo, per un suo compleanno.
Cosa gli ha regalato?
Ho caricato Donna Assunta Almirante in macchina e l’ho portata al mio paese. Non le dico cosa è successo.
Racconti.
Mio padre l’ha accolta al centro del paese come fosse arrivato un capo di Stato insieme ad altri quattro o cinque vecchietti e hanno portato Donna Assunta al bar missino. Poi lei gli ha consegnato un regalo: una cornice d’argento con dentro la foto di Giorgio Almirante. E papà ha alzato questa cornice tra le mani in lacrime dicendo: “Il grande capo”. Pensi che una volta gliel’ho chiesto perché fosse missino.
ALDA D'EUSANIO
Risposta?
Mi disse: “La mia patria mi ha mandato in Russia a combattere, quando sono tornato i comunisti ci hanno acchiappato e massacrato di botte perché dicevano che eravamo fascisti. Cosa vuoi che diventassi?”
Che famiglia era la sua?
[…] Eravamo poveri. Babbo faceva il contadino e ha imparato a scrivere e leggere a 20 anni. Glielo insegnò il prete del paese. […] La mia è stata un’infanzia bella. Noi bambini giocavamo per strada, con gli animali. Tollo è un paese agricolo, in aperta campagna. Ci sono 3.500 abitanti. Ci conoscevamo un po’ tutti. […]
Cosa ha studiato?
Dopo le elementari e le medie i miei mi mandarono al collegio delle suore. È stato uno dei periodi più bui della mia vita.
ALDA D'EUSANIO CON IL PAPPAGALLO GIORGIO
Come mai?
Perché le suore sono cattive. Io ero una ragazzina un po’ vivace e mi punivano in continuazione, mi mettevano in ginocchio sui ceci o sui fagioli secchi. Me ne han fatte di tutti i colori. Da una parte ce l’avevo con i miei genitori, mi sentivo molto abbandonata ma era anche l’unico modo per studiare.
Così scappa a Roma.
Decido di fare l’università appoggiata da mio padre ma molto contrastata da mia madre secondo cui le donne si dovevano sposare e fare figli. […] Ho scatenato un conflitto tale tra i miei genitori che sono scappata di casa. Avevo 18 anni.
Dalla campagna abruzzese alla capitale, com’è stato l’impatto?
laura pausini vs alda d'eusanio
All’inizio dormivo sulle panchine alla stazione Termini. D’altronde non avevo un soldo, non avevo nulla. Poi pian piano ho iniziato a fare tanti lavori: nei ristoranti, nei bar. Ho fatto anche la ragazza alla pari a casa di un avvocato, mi ricordo che stava in via Cortina d’Ampezzo. Aveva un bimbo piccolo e io gli stavo dietro. E intanto studiavo Sociologia all’università.
Quando decide di fare la giornalista?
Era un mestiere che sentivo mio già da piccola. Quando il venerdì c’era il mercato, venivano tutti i contadini dalle varie contrade a casa di mamma per farsi leggere le lettere che i figli immigrati avevano scritto. A un certo momento, avevo circa 7 anni, mamma faceva rispondere a me. E allora io facevo la cronaca del paese e i contadini erano contenti. Perché mamma si limitava a scrivere “Io sto bene, tu come stai?”. Mentre io mettevo tutto: “La comare si è sposata, la figlia della vicina è scappata col vicino”.
alda d'eusanio 1
Come arriva in Rai?
Mentre studiavo conosco questo giornalista Rai che comincia a farmi fare l’aiuto estensore testi e a correggere le bozze. Insomma, tutto quello che capitava. Ho fatto 15 anni di precariato e sono stata assunta nel 1987 o 1988. Ci sono entrata che avevo quasi 40 anni.
Ha lavorato tanto al Tg2.
Alla Rai sono entrata come normale redattrice poi sono andata al Tg2 dove lavoravo quasi sempre di notte. Fino a quando non mi hanno mandano a fare il programma di Rai2 che ho creato e chiamato L’Italia in diretta e che poi è diventato Vita in diretta.
In quell’epoca, da comunista era diventata socialista. Al Tg2 comandavano loro. Qualche aiutino l’avrà avuto per la sua carriera.
Non ho mai nascosto la mia appartenenza socialista […] non sopportavo questo strapotere che diversi socialisti in un certo periodo hanno esercitato ed esibito. Al Tg2 avevano occupato tutto in maniera esagerata, cosa che poi facevano anche gli altri partiti con il Tg1 e il Tg3.
ALDA D'EUSANIO
Però è stata molto amica di Bettino Craxi.
[…] Con Bettino c’era un’amicizia sincera e senza secondi fini. Tanto è vero che io ho iniziato ad avere successo quando Bettino è fuggito ad Hammamet. Guardi, se era per i socialisti sarei stata a pulire i cessi al Tg2 per sempre.
È famosa un’intercettazione in cui lei al telefono saluta Craxi mandandogli un bacino sulla bua.
In quel momento l’Italia aveva l’uomo nero, che era appunto Bettino, ma aveva bisogno anche di una strega. All’epoca conducevo il Tg2, non avevo potere, non avevo nulla. […] telefonavo a Bettino la sera verso le 22 e mi misero su tutti i giornali come se fossi non un’amica, ma l’amica di Craxi. Perché appunto lui aveva un’ernia cervicale e allora gli dicevo “va be’ Betti’ te do un bacino sulla bua che ti passa” […] Per tutti i miei amici della carta stampata, quell’ernia dal collo è passata all’inguine. Quindi io mi sono ritrovata a fare altre cose, ha già capito.
Nelle sue parole si sente ancora un grande affetto per il leader socialista.
alda d'eusanio 2
Penso che Bettino sia stato ucciso. Lui è morto di crepacuore. Sì è vero, aveva tanti acciacchi come il diabete, ma è morto di crepacuore e dispiacere. […] disse davanti a tutto il Parlamento che la politica costava e che tutti avevano dovuto ricorrere al finanziamento illecito. Tutto il sistema era corrotto, per il fatto di averlo detto e denunciato lo hanno condannato a morte.
Anche suo marito, Gianni Statera, era socialista. Come vi siete conosciuti?
Mio marito l’ho conosciuto all’università. Lui era preside della facoltà di Sociologia e io stavo per laurearmi. E me ne sono innamorata follemente. È stata la cosa più bella della mia vita.
Era gelosa?
ALDA D'EUSANIO
Lui era fascinosissimo ed era molto corteggiato. […] Gli ho concesso il primo bacio dopo sei mesi. Era stato anche vittima di un attentato, i terroristi gli avevano messo una bomba nella macchina con un volantino fatto ritrovare nel bidone dell’immondizia davanti al Messaggero “Questo è il primo avvertimento a Gianni Statera servo della Cia servo dei padroni eccetera eccetera”. Comunque sì, io ero gelosa e basta, lui era geloso anche dei miei pensieri.
Prima di Statera c’era stata qualche altra storia importante?
Ho avuto solo un altro fidanzato: era un giornalista dell’Unità e di Paese Sera che aveva 25 anni più di me. Quando ho conosciuto mio marito era già finita da 5 anni. Ho avuto solo due uomini nella mia vita. Sono stata fortunata in amore.
[…] Non ha mai nascosto la sua fede. Una volta ha addirittura detto che sogna di vivere avvolta nella barba di Dio.
Sono molto credente, ma non praticante. […] se devo parlare col padre eterno ci parlo direttamente, non ho bisogno di andare a sentire le messe. […]
alda d'eusanio
Quindi fedele sì, ma niente chiesa.
Non credo assolutamente nel Vaticano che è uno Stato straniero con una politica precisa fatta da uomini.
E Papa Francesco?
Papa Francesco non mi piace. È troppo a favore di telecamere e macchine fotografiche. Molto showman.
Torniamo alla tv. Lei è stata protagonista di alcuni episodi che hanno fatto discutere. Per esempio quando ha indossato la maglietta “Dalla: non è un cantante ma un consiglio”.
Mamma mia, volevano linciarmi. I genitori cattolici mi denunciarono per istigazione alla prostituzione. […]
Marco Pannella una volta le ha consegnato dell'hashish in diretta.
alda d'eusanio al 'gf vip' 1
[…] venne da me, per ordine della commissione vigilanza Rai, per parlare di referendum. Lui arriva e mi molla questo pacchetto in mano. Pensavo fosse un pezzettino di carta col numero di telefono per chiedere soldi per i Radicali. Quando invece capisco che era hashish o marijuana, non mi ricordo, mi giro verso le telecamere e dico “Questo è il veleno che uccide i nostri figli”. Niente da fare. L’Ordine dei giornalisti mi ha messo sotto processo per cinque anni. Capito? Cinque anni. E alla fine sono uscita innocente. Poi più avanti è arrivata la fatwa per cui non ho più potuto mettere piede in Rai per molto tempo.
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Una fatwa?
Dopo il coma causato da un incidente stradale, fui chiamata alla Vita in diretta a parlare della mia esperienza. Sono andata in tv che ero ancora sotto psicofarmaci. A un certo momento si collegano con questo ragazzo sulla sedia a rotelle e con la testa abbassata, circondato da un gruppo di amici e dalla mamma. La madre raccontava che il figlio era stato in coma 10 anni e tutti i medici dicevano di lasciarlo stare mentre lei con il suo amore era riuscita a riportarlo alla vita. Però quel ragazzo non parlava e non si muoveva. Io allora dissi che se non avessi avuto la dignità della vita avrei preferito non continuare. Quel coraggio non ce l’ho.
alda d'eusanio al 'gf vip' 5
E che è successo?
Un finimondo. Il quotidiano Avvenire cominciò un attacco contro di me che durò quasi un mese e la presidente della Rai di allora, Anna Maria Tarantola, fece una fatwa contro di me. La signora ha un cognome che onora nel carattere perché è un ragno velenoso. E vietò a tutti i programmi di ospitarmi. Poi dopo ho scoperto perché l’Avvenire aveva scatenato tutto quel casino.
Perché?
Perché una loro giornalista, Lucia Bellaspiga, aveva scritto un libro con la madre del ragazzo e lo pubblicizzavano portando questa povera creatura in giro per l’Italia. […]
[…] Ha anche partecipato al Grande Fratello Vip.
Purtroppo sì.
alda d'eusanio al grande fratello vip 3
In quell’occasione è stata squalificata perché ha affermato che il marito di Laura Pausini “pare la crocchi di botte”.
Quella era una diceria non vera, una di quelle chiacchiere che escono nel nostro ambiente tanto è vero che io ho detto “pare”, “dicono che”. Lei mi ha querelata, all’inizio mi aveva chiesto un milione di euro. Però mi sono tanto scusata e non lo ridirei.
[…] Aldo Grasso una volta l’ha chiamata “zarina” e lei l’ha querelato. Come mai si è così offesa?
Posso dirlo? Mi sono davvero girate le palle. Zarina a me? Ma se ogni volta che avevo un programma di successo la Rai me lo toglieva! Solo che lui voleva dire che ero l’amica di Craxi. Così l’ho querelato e mi ha dovuto risarcire. Con i soldi che mi ha dato ho regalato una cravatta di cashmere a Bruno Vespa e una borsa alla Buttiglione. Insomma, ho fatto un regalo a tutte le vittime preferite di Aldo Grasso. Io mi sono comprata un anello molto bello che va al dito medio.
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Ai tempi ha avuto come agente Lele Mora. Quando è caduto in disgrazia ha ricordato che lei è stata una delle poche a rimanergli vicino.
[…] Lele Mora è uno molto stupido ma molto buono. Era uno che poteva fare una fortuna ma si è fatto del male da solo.
Prima ha ricordato il suo incidente, quando è stata investita in Corso Vittorio Emanuele II a Roma.
È stato davvero molto brutto. Ho passato un mese in coma, più le varie terapie per riprendere la memoria e la parola. Sono stati 5 anni molto duri.
[…]Si frequenta con gli amici del mondo dello spettacolo?
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In verità poco, lavorano tanto e hanno sempre da fare. Del nostro mondo mi incontro ancora con Nancy Brilli e Sandra Milo.
[…] Ha qualche rimpianto?
Ho amato molto il mio lavoro però ho fatto tanta fatica. Se avessi avuto un altro carattere forse ora starei meglio. Magari non dire sempre quello che pensavo e mediare un po’ di più mi avrebbe aiutato. […]
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