Francesco Rigatelli per "la Stampa"
green pass
Il boom di vaccinazioni e di Green Pass non è per tutti. Oltre agli indecisi e ai no vax esistono anche gli esentati. Non c'è un stima esatta di questa categoria, ma sarebbero meno di 8 milioni di persone e potrebbero ricevere un certificato valido per ora fino al 30 settembre da esibire in caso di controllo.
Bisogna considerare che oltre la metà di questi italiani sono i bambini fino a 12 anni, per i quali ancora per qualche mese non arriverà l'autorizzazione dall'Ema per la vaccinazione. Per gli altri motivi di esenzione è uscita una circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale della Prevenzione, l'infettivologo Giovanni Rezza, che fa alcuni esempi.
vaccino ragazzi
Tanto per cominciare è esentato chi ha avuto una grave reazione allergica dopo la prima dose di vaccino o è allergico a una componente del vaccino. Questa rara situazione «si verifica quasi sempre entro 30 minuti dalla vaccinazione - spiega Rezza -, anche se sono imputabili al vaccino i casi di anafilassi insorti entro le 24 ore». In caso di reazione allergica grave alla prima dose «si può considerare la possibilità di utilizzare un altro vaccino per completare l'immunizzazione, tuttavia, vista la possibilità di reazioni incrociate tra componenti di vaccini diversi è opportuno effettuare una consulenza allergologica e una valutazione rischio-beneficio individuale».
Pfizer
Rari e risolti in breve sono stati pure i casi di miocardite nei vaccinati con Pfizer e Moderna, ma per loro «la decisione di somministrare la seconda dose deve tenere conto delle condizioni cliniche dell'individuo e deve essere presa dopo consulenza cardiologica e un'attenta valutazione del rischio-beneficio».
Altra condizione esentabile è quella della gravidanza, che riguarda circa 500mila donne. Inizialmente la vaccinazione per questa categoria era sconsigliata in via prudenziale, poi sia la Società italiana di ginecologia sia importanti immunologi come Sergio Abrignani del Cts si sono pronunciati a favore senza problemi. Ora il ministero della Salute, pur ribadendo che non è controindicata, offre la possibilità di esenzione «qualora, dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione». L'allattamento invece non è una condizione di esenzione.
vaccino gravidanza 3
Vera rarità è poi la sindrome di Guillain-Barré, che è stata segnalata in pochi casi dopo la vaccinazione con Astrazeneca. Si tratta di una malattia che colpisce il sistema nervoso periferico e i muscoli respiratori e qualora si manifestasse entro sei settimane dalla prima dose, senza altra causa riconducibile, si può evitare la seconda dose o cambiare vaccino.
Ci sono poi i 900 volontari del vaccino Reithera, che ha fermato la sperimentazione a maggio: «Con particolare riguardo a coloro che hanno ricevuto una sola dose, e in attesa delle indicazioni relative alla loro vaccinazione con uno dei vaccini approvati da Ema, potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea». Nonché i cittadini di San Marino, circa 35mila persone, esentati fino al 15 ottobre per aver ricevuto lo Sputnik. Un altro modo per prendere tempo in attesa che l'Ema prima o poi prenda una decisione sul vaccino russo.
REITHERA
Questi finora i casi esemplari di esenzione, ma per il resto si fa riferimento al ruolo del medico di base e del pediatra. I certificati infatti vengono rilasciati da loro oltre che dai medici vaccinatori. Un'operazione che va effettuata avendo cura di archiviare la documentazione clinica relativa al paziente anche digitalmente, attraverso i servizi informativi vaccinali regionali con modalità definite dalle singole regioni.
Insomma, la vaccinazione è raccomandata a tutti o quasi, ma chi avesse particolari patologie pregresse, timori motivati legati all'età o a qualche reale fragilità può chiedere al proprio medico il titolo di esentato.
Vaccino Sputnik V