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    “IL MOTTO DELLA JUVE È DA SEMPRE 'VINCERE È L' UNICA COSA CHE CONTA'? FRASE GROSSOLANA, COSA SIGNIFICA?” – EL FLACO MENOTTI, IL CT CHE PORTÒ LA PRIMA COPPA DEL MONDO NELL'ARGENTINA DEI GENERALI, SOSTIENE SARRI:  "AMA IL BELLO COME ME. MI PIACE CHI HA UN IMPEGNO ESTETICO NELL' ARTE. E IL CALCIO È UN' ARTE” – E POI CR7 E MESSI, HIGUAIN E DYBALA, LAUTARO E ICARDI, LA “CONFUSIONE” DELLA SAMP E QUELLA VOLTA A POSITANO: “UNA PISCINA E LÌ VICINO MODUGNO CHE CANTA...”


     
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    Filippo Conticello per la Gazzetta dello Sport

    César Luis Menotti César Luis Menotti

    Non cerca mai solo la palla. César Luis Menotti, il leggendario Flaco che portò la prima Coppa del Mondo nell' Argentina dei generali, ha spento da tempo l' ultima sigaretta, non la curiosità per il mondo attorno al futbol : «È passione per la vita, il resto è solo una conseguenza: per questo vado sempre alla ricerca della bellezza e di un po' di buon calcio». L' allenatore-filosofo potrebbe averne trovato uno di ottima fattura dove mai avrebbe immaginato: «Maurizio Sarri alla Juve, che magnifica sorpresa», dice dopo un colpo di tosse dalla sua casa di Buenos Aires.

     

    Menotti, Sarri si ispira un po' pure a lei. Possiamo considerarlo un suo erede?

    «Perché no? Ne sono contento e onorato. Non è la prima volta che in Italia si gioca bene: il Milan di Sacchi non nasce per caso. Ma il bel gioco non è un valore assoluto, è solo un gusto: a me piace più questa Juve della vecchia perché gioca la palla. Usa lo stile che mi ha sempre reso felice. Io voglio questo: voglio Guardiola, voglio Sarri».

     

    Lo conosce personalmente?

    César Luis Menotti e klinsmann César Luis Menotti e klinsmann

    «No, ma conosco il suo stile, anche prima che arrivasse a Torino: pure lui scommette sul bello. In fondo, il calcio è questo: ordine e avventura. La Juve non perde il vecchio ordine, ma ora aggiunge gusto per l' avventura. Ovvero, partecipazione al gioco, armonia. Sarri dimostra che la vittoria non è alternativa all' estetica».

     

    Sa che il motto juventino è da sempre "vincere è l' unica cosa che conta»?

    «Frase grossolana, cosa significa? Come se dicessi che l' unica cosa che conta per vivere è respirare. Quando mi sveglio non penso certo a respirare: penso a godermi la vita, a inseguire la felicità. La stessa cosa in campo: nessun giocatore sarà mai contento pensando che conti soltanto vincere perché quello è il motivo stesso della competizione. A me interessa invece che, nel raggiungere l' obiettivo, una squadra sia sempre protagonista dello spettacolo. Mi piace chi ha un impegno estetico nell' arte. E il calcio è un' arte».

     

    Sarri è un fumatore incallito, somigliate pure in questo.

    «Gli consiglierei, però, di smettere perché alla lunga si paga: io posso dirlo...».

     

    Cosa pensa delle due punte argentine a Torino?

    César Luis Menotti e Videla César Luis Menotti e Videla

    «La cosa migliore che poteva accadere a Higuain e Dybala è questo allenatore: per loro è una benedizione. Sarri recupererà definitivamente Higuain: un top, un goleador terribile. Dicono non abbia personalità? Il contrario, accetta sempre la sfida anche se lo criticano. Dybala ha talento eccellente, ma è ancora un ragazzo. A questi livelli ogni partita è una lotta contro se stessi: non puoi mai sederti».

     

    Gli hanno fatto male i vecchi paragoni con Messi?

    «Può darsi, il piede mancino ha portato la mente là, ma ricordo che per anni si è detto che Maradona assomigliava a Sivori. Dybala ha tempo per crescere e dimostrare quanto può accompagnare la squadra alla vittoria.

    Deve difendere il suo talento ogni giorno perché il calcio non conosce passato. E le maglie che indossa, la bianconera e l' albiceleste, pesano parecchio».

     

    Il mondo si divide tra Cristiano e Messi: lei che ne pensa?

    «Paragoni che non mi appartengono, non fanno bene al calcio. Godiamoceli e basta perché sono diversi. Unici. Cristiano è enorme sotto porta, Messi più completo nel resto del campo. È chiaro che per me vincerà sempre Leo anche perché argentino... Ma Ronaldo è incredibile».

     

    César Luis Menotti César Luis Menotti

    Ora è d.t. delle nazionali argentine: nel futuro quanto conterete su Lautaro Martinez?

    «Lo studio all' Inter, è un giocatore completo: più simile a Cristiano, dà il meglio sotto porta.

    Non ho dubbi che sia un progetto di campione. Per questo il meglio ce l' ha davanti: pure lui deve crescere senza perdersi».

     

    Icardi, invece, si è perso?

    «Non posso sapere cosa sia successo all' Inter. Posso solo dire che non bisogna dimenticarsi di ciò che ha fatto: è stato capitano, goleador, simbolo».

     

    Cosa prova nel vedere la sua Samp lì ultima in classifica?

    «Che dolore, a Genova ho passato mesi bellissimi. Nella Samp vedo una grande confusione dirigenziale, da molti anni... Se perdi la conduzione, la testa, alla fine vai fuori strada. Il Milan, il grande Milan, è l' esempio migliore. La Juve, invece, conserva la forza della sua proprietà».

     

    César Luis Menotti César Luis Menotti

    Per chiudere: se pensa all' Italia, al calcio e non solo, cosa le viene in mente?

    «Nel calcio penso che viviate un momento simile al nostro: stiamo ricostruendo le nostre nazionali e ce la faremo. Per il resto, che dire? Io sono Menotti, come il figlio di Garibaldi. Siete la mia seconda casa. Penso a mio nonno fiorentino che mi parlava sempre del lago di Como. E poi ricordo quella volta a Positano: una piscina e lì vicino Modugno che canta...».

    César Luis Menotti César Luis Menotti

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