Estratto dell’articolo di Claudio Plazzotta per "Italia Oggi"
alessandro araimo
Il mondo Warner Bros. Discovery conta già su circa 100 milioni di abbonati alle sue offerte in streaming. E quindi può sedersi al tavolo dei grandi, con Netflix che ne ha 270 milioni o Disney+ che ne conta quasi 118 milioni.
Ma con la piattaforma Max, che dal 21 maggio parte in Spagna (prezzo base 9,99 euro al mese), Portogallo, alcuni paesi del Nord Europa e dell'Europa centrale, e che poi arriverà in tutta Europa (dal 2026 pure in Italia), il gruppo compie un cambio di passo nelle sue strategie: c’è il business del cinema, quello dei canali tv lineari, e diventa un unicum pure quello dello streaming (fiction, film, intrattenimento, documentari, produzioni locali e sport tutti in un luogo solo, Max), con sinergie tra i vari settori che poi sono determinanti pure nell’attrazione di grandi talent e nella partnership con i format più popolari: si vede, infatti, una solida prospettiva nel medio-lungo periodo.
enrico mentana - tg la7
Niente esclusive, poiché Alessandro Araimo, executive vice president e general manager Italia e Iberia di Warner Bros. Discovery, crede invece nella più ampia distribuzione di Max attraverso accordi con società di tlc (da Vodafone a Telefonica passando per Tim), con operatori come Prime Video, e con offerte in bundle tipo quella appena annunciata negli Usa con Max-Disney+ e Hulu.
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Lo sport su Max? Non è escluso il calcio «Max arriverà in Italia nel 2026, e tutte le esclusive con Sky, da quelle sui contenuti Hbo a quelle per i canali lineari di Eurosport, scadono a fine 2025. Come verrà distribuito Max nel 2026? Ancora non lo sappiamo», commenta Araimo, «ma di certo inizieremo discussioni nuove con tutti i potenziali partner. Ricordo che ci sono piattaforme di terzi dove i contenuti di WB Discovery, oggi, rappresentano il 30-40-50% dell’audience».
enrico mentana
Peraltro, non si escludono azzardi un po’ più spinti nel mondo dei diritti sportivi: «[…] non escludo approcci più aggressivi nelle prossime aste per la Serie A, la Champions league o la Coppa Italia, sia in chiaro, sia in pay. Ovvio, tutto dipende dai ritorni sugli investimenti. Finora sono sempre stati troppo piccoli per affondare il colpo». […]
C’è poi anche la questione Cnn, broadcaster di proprietà Warner Bros. Discovery: si è fatto un gran parlare di sviluppi in Italia, di un nuovo canale all news, di un nuovo tg diretto da Enrico Mentana. «Ma nella realtà dei fatti», commenta Araimo, «Cnn sta vivendo una nuova fase e sta ragionando sul suo futuro. Di sicuro Cnn sarà la componente informativa all’interno di Max.
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È forte negli Usa, mentre all’estero deve ancora valutare in quali paesi aumentare la propria presenza. In Europa ci possono essere mercati con una rilevanza, ma al momento direi che non ha alcun senso un canale all news in Italia. Per la presenza di Cnn in Italia non c’è davvero niente di niente. E di sicuro dovremmo fare cose differenti, non l’ennesimo canale di news. Per quanto riguarda Mentana: non l’ho mai incontrato in vita mia, non ci conosciamo. Peraltro, in Italia, i nostri canali tv fanno già tantissimo infotainment, con Fazio, Crozza, Accordi e disaccordi. Direi che il genere è già ben presidiato».
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