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    UNA LEZIONE PER I SINISTRATI - MENTANA SFERZA LA "GAUCHE DE’ NOANTRI": "LE TRE PRINCIPALI ISTITUZIONI EUROPEE SONO GUIDATE DA DONNE DI CENTRODESTRA. E IN ITALIA L’UNICA DONNA LEADER DI PARTITO E’ DI DESTRA. COSA E’ SUCCESSO?" – RISPONDE LA MELONI: "E’ SUCCESSO CHE MENTRE LA SINISTRA ITALIANA PENSAVA A QUOTE ROSA E ASTERISCHI, NOI PUNTAVAMO SUL MERITO. PERCHE’ COS’E’ LA PARITA’ SE NON COMPETERE AD ARMI PARI PER POTER EVENTUALMENTE DIMOSTRARE DI ESSERE PIU’ BRAVI DEI COLLEGHI MASCHI?"


     
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     Francesca De Ambra per secoloditalia.it

     

    meloni mentana meloni mentana

    Donne e sinistra, quasi una tautologia in Italia. Fateci caso: non c’è confronto, dibattito o convegno in cui i goscisti, specie se maschi, non invocano più spazi per l’altro sesso. Di alternanza uomo-donna e quote-rosa parlano praticamente sempre. Peccato, però, che spesso il loro impegno si fermi alle parole.

     

    Ascoltare, per credere, i radiofonici “Cento secondi con Enrico Mentana” trasmessi stamattina a commento dell’elezione della maltese Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento europeo. Il direttore del Tg La7 non ha potuto fare a meno di sottolineare come per la prima volta vi siano tre donne – oltre alla Metsola, Ursula von der Leyen e Christine Lagarde – al vertice delle più importanti istituzioni europee: Parlamento, Commissione, Banca Centrale.

     

    Mentana cita Metsola, Von der Leyen e Lagarde

    mentana mentana

    E – sorpresa delle sorprese – nessuna delle tre è di sinistra o proviene da quei ranghi. La Metsola e la Von der Leyen militano nel Ppe, lo stesso cui afferisce Forza Italia, mentre la francese Lagarde è stata ministro nei governi de Villepin e Fillol al tempo in cui all’Eliseo sedeva il gollista Nicolas Sarkozy. Possiamo dirlo fuori dai denti? Sono tutte e tre di centrodestra. Anche Mentana le ha etichettate così. E poiché stamattina gli andava di traverso, si è pure divertito a rigirare il dito nella piaga ricordando agli immemori che l’unica donna leader italiana è Giorgia Meloni. Per poi concludere con un «la sinistra ha di che riflettere», più simile ad una perentoria intimazione che ad un cortese invito.

     

    Comunque sia, lo facesse davvero, la sinistra dovrebbe chiedersi perché alla destra riesce così facile quel che alle sue latitudini si rivela impresa quasi proibitiva. Nonostante che di valorizzare le donne ne parli sempre mentre la sua dirimpettaia non ne parla mai. E chissà che sia proprio il rapporto inversamente proporzionale tra predica e pratica a fare la differenza.

     

    ENRICO LETTA DIREZIONE PD ENRICO LETTA DIREZIONE PD

    Sicuro: la sinistra si bea con la gnagnera delle riserve rosa per poi gestirle con il pelo sullo stomaco. È quel che ha fatto Enrico Letta quando al Senato si è liberato di un capogruppo in odore di renzismo per sostituirlo con una donna a lui fedele. La questione di genere come continuazione della guerra per bande con altri mezzi. Tutt’altra musica a destra: poche chiacchiere e quote zero. In compenso, le donne scalano la vetta. Se valgono, ovviamente. Compagni, ha ragione Mentana: riflettete.

     

    letta meloni letta meloni giorgia meloni a natale giorgia meloni a natale

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