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    MERCATO LIBERO...DI BASTONARCI – I PREZZI DELL'ENERGIA SUL MERCATO LIBERO HANNO RAGGIUNTO PREZZI NETTAMENTE PIÙ ALTI RISPETTO A QUELLI DEL MERCATO TUTELATO, CON UNA DIFFERENZA DI SPESA DI 4.500 EURO ALL’ANNO A FAMIGLIA IN MEDIA – E A GENNAIO FINIRÀ IL REGIME DI TUTELA PER L'ENERGIA ELETTRICA A FAVORE DI MICROIMPRESE E CONDOMINI E QUELLO SULLE FORNITURE DI GAS ALLE FAMIGLIE…


     
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    P.Bar. per “La Stampa”

     

    rincaro energia e aumento delle bollette 8 rincaro energia e aumento delle bollette 8

    Il governo è al lavoro per varare a breve un nuovo decreto "Aiuti 4" da 9 miliardi, ma intanto si apre un altro fronte, quello della fine delle tutele sul mercato del gas e dell'elettricità che allarma famiglie, piccole imprese e consumatori. Sul mercato libero i prezzi dell'energia hanno infatti raggiunto prezzi folli, denunciano le associazioni, segnalando che tra meno di due mesi, il primo gennaio 2023, finirà il regime di mercato tutelato per l'energia elettrica a favore di microimprese e condomini, e che alla stessa data terminerà anche la tutela sulle forniture di gas alle famiglie.

     

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    Dopo le proteste delle associazioni dei commercianti dei giorni scorsi, adesso si fanno sentire anche i consumatori. Preoccupanti i dati contenuti in un dossier realizzato da Assoutenti che ha analizzato tutte le offerte presenti nel Portale Offerte dell'Autorità per l'energia. Tutte le tariffe praticate sul mercato libero di energia e gas risultano infatti sensibilmente più elevate rispetto a quelle del mercato tutelato. In particolare i contratti a prezzo bloccato, quelli cioè dove le tariffe di luce e gas risultano fissate per un determinato periodo di tempo, appaiono addirittura proibitivi, raggiungendo un costo medio annuo di 5.077 euro a famiglia per il gas (consumo annuo 1.400 smc) e 2.429 euro per l'elettricità (consumo annuo 2.700 kwh).

     

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    «Confrontando tali dati con le tariffe in vigore sul mercato tutelato, il divario risulta abnorme» sostiene Assoutenti. Per un contratto a prezzo fisso il gas costa sul mercato libero in media il 166% in più con una maggiore spesa da +3.173 euro a famiglia; +124% la luce con un aggravio da +1.346 euro annui a nucleo. Forbice che si riduce per i contratti a prezzo variabile: per tale tipologia di bollette il mercato libero costa in media il 23,8% in più del tutelato per il gas, +18,1% la luce. «Il Governo deve necessariamente tenere conto di tale abnorme divario per tutte le decisioni che adotterà in ambito energetico» sostiene il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, che ieri ha rivolto un appello al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin e al premier Giorgia Meloni, affinché «si vari subito una proroga del mercato tutelato gas, almeno fino al gennaio 2024 come per la luce, con possibilità di ulteriori rinvii se dovesse proseguire l'emergenza in atto, in modo da salvare famiglie e imprese dai costi insostenibili del mercato libero».

     

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    Dal canto suo il governo sta lavorando al nuovo decreto Aiuti che verrà varato nei prossimi giorni. Dei 9,1 miliardi messi a disposizione con la variazione di bilancio chiesta al Parlamento quasi 5 serviranno per prorogare sino a tutto dicembre il credito di imposta a favore delle imprese e delle attività commerciali, confermando l'aliquota del 40% per le imprese energivore e del 30% per le imprese più piccole.

     

    Un altro intervento riguarderà poi il taglio delle accise sui carburanti che scade il 18 novembre e che verrò esteso anche questo sino a fine anno. I restanti 4 miliardi verranno assegnati al Gestore dei servizi energetici (Gse) per coprire gli effetti finanziari degli acquisti di gas naturale effettuati nei mesi scorsi per contribuire al riempimento degli stoccaggi nazionali in vista dell'inverno. Anziché vendere queste scorte entro l'anno, col rischio di dover contabilizzare pesanti perdite a causa del brusco calo dei pezzi del gas nazionale delle ultime settimane, il governo ha deciso di prendere tempo in maniera tale da consentire di rivendere in seguito il gas a prezzi meno penalizzanti. I proventi saranno così percepiti e contabilizzati nel 2023 e contribuiranno a rafforzare le entrate attese nel prossimo anno.

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