Domenico Agasso Jr e Ilario Lombardo per “la Stampa”
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«Cortocircuito», «incomprensione»: le ferite dello scontro con i vescovi bruciano ancora nel governo, a una settimana di distanza. Per questo, Giuseppe Conte ha assicurato che vigilerà personalmente sul protocollo grazie al quale potranno essere riaperte le chiese ai fedeli. L' ipotesi forte sul tavolo è di celebrare le messe a numero chiuso, con la possibilità di installare maxi schermi all' esterno. Come spiegano da Palazzo Chigi, è anche un po' la logica conseguenza del distanziamento previsto dalle nuove norme igieniche. Non solo.
Allo studio c' è anche la moltiplicazione delle messe per distribuire su vari orari i fedeli, che dovranno partecipare con mascherine e guanti, distanziati nei banchi su cui potranno sedersi al massimo in due, con volontari a fare le veci dei delegati di sicurezza. Dove e quando possibile, la funzione sarà all' aria aperta. E la Comunione la consegnerà il sacerdote sulle mani, tassativamente dopo avere igienizzato le proprie. E poi, sanificazioni frequenti delle chiese e distanze di sicurezza di almeno un metro. Su queste misure si basa l' intesa fra Cei e governo.
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Le regole Il piano - «che sarà portato avanti all' insegna della massima prudenza», garantiscono i prelati - punta a una riapertura entro qualche settimana: non più 10 o 17 maggio, ma si parla del 24 o 31 maggio. Invece niente limiti d' età - scienziati e ministri puntavano al divieto per gli over 65 - ed è tramontato anche l' obbligo del termoscanner per rilevare la temperatura corporea. La preoccupazione del premier è la stessa della vigilia della ormai famosa conferenza di domenica 26 aprile, subito seguita dalla durissima nota della Cei.
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Il governo Nella riunione dei ministri in cui si è affrontato l' argomento, il capo del governo pareva più favorevole alla riapertura, come la ministra dell' Interno Luciana Lamorgese e quella renziana dell' Agricoltura Teresa Bellanova. Contrari, invece, il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro della Cultura, capodelegazione del Pd, Dario Franceschini, forti, entrambi, dell' argomentazione degli scienziati che alla fine ha persuaso anche Conte a rinviare l' ok alle messe: la popolazione dei fedeli italiana è molto anziana e riaprire subito, nei primi giorni di maggio, con il contagio ancora alto soprattutto nel Nord Italia, avrebbe esposto a «un rischio enorme» - dice il presidente del Consiglio - tantissimi ultrasessantenni.
Sabato sera una nota del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi, ha espresso toni di pacificazione e sollievo «per essere arrivati a condividere le linee di un accordo, che consentirà, sulla base dell' evoluzione della curva epidemiologica, di riprendere le messe con il popolo».
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Toni radicalmente cambiati, dunque, anche in conseguenza del richiamo di papa Francesco, che per la «fase 2» ha invocato «obbedienza alle disposizioni». E probabilmente ha influito anche il colloquio telefonico che ci sarebbe stato in questi giorni tra Bassetti e Conte, durante il quale molte questioni si sarebbero chiarite al meglio. Il capo dei vescovi non ha mancato, nel suo messaggio, di ringraziare esplicitamente «la Presidenza del Consiglio dei ministri».
Gli sherpa della Cei hanno presentato un pacchetto di proposte per tornare a celebrare con gruppi di fedeli proporzionati alle dimensioni dei singoli edifici. Così, nel protocollo definitivo potrà essere previsto un aumento dell' offerta delle messe, in modo da suddividere i parrocchiani in più cerimonie e abbassare il rischio assembramenti. Sarà incoraggiata la celebrazione in oratori, cortili parrocchiali, sagrati.
Il Cardinale Bassetti
Uno dei momenti più rischiosi è la Comunione: sarà il prete, dopo accurata igienizzazione, a lasciar cadere l' ostia sulle mani dei fedeli, e non direttamente in bocca. In chiesa potranno sedersi a gruppi di tre, con disposizione precisa: due persone su un banco sedute ai lati, una su quello dietro, seduto al centro, e così via. Tutto questo varrà per le messe festive e non per le feriali, sulle quali la Cei accetterebbe di temporeggiare.
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