Filippo Maria Ricci per gazzetta.it
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Il Barcellona è in crisi. Profondissima. E non parliamo di temi sportivi, ma economici. Diversi media hanno avuto accesso alla memoria economica del club catalano per la stagione 2019-2020, e i numeri sono spaventosi. I debiti totali del Futbol Club Barcelona superano il miliardo di euro, attestandosi a 1.173 milioni. Di questi, ben 730 sono definiti a breve termine, e i restanti 443 a lungo termine. Alla voce capitale circolante netto si registra un passivo di 602 milioni di euro.
STIPENDI ALTISSIMI
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La Liga ha imposto al Barça di tagliare il monte stipendi per 192 milioni nella stagione in corso, e tutto ciò che non sarà risparmiato durante la 20-21 passerà automaticamente alla 21-22. Perché il club del Camp Nou si è presentato al via della ‘temporada’ con un monte salari che si mangia il 74% del fatturato. Secondo Deportes Cuatro il Barça cerca un prestito per provare a offrire un nuovo contratto a Leo Messi, ma con questi presupposti l’idea di poter anche solo pensare di trattenere l’argentino pare balzana ed economicamente inviabile.
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I DEBITI COI CLUB
Nelle carte emerse oggi in Spagna si dettagliano con grande precisione i debiti e i crediti del Barça con altri club: i catalani devono pagare oltre 196 milioni di euro a club di mezza Europa, dei quali 126 a breve termine, mentre devono incassare oltre 85 milioni, dei quali 58 in tempi rapidi. Di nuovo, il saldo è negativo: i debiti sono superiori ai crediti di ben 111 milioni, e se parliamo di manovre a breve termine il saldo negativo è di 68 milioni.
LA LISTA DEI CREDITORI
Il Barça deve ancora dare 70 milioni di euro al Liverpool per Coutinho, di cui 30 a scadenza rapida. Il giocatore più caro nella storia della Liga al Barcellona non si è mai adattato ed è appena rientrato dal prestito al Bayern, dopo che con i bavaresi ha vinto la Champions strapazzando 8-2 il Barça nel cammino verso il trionfo. L’Ajax deve incassare oltre 48 milioni per De Jong;
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ci sono quasi 21 milioni e mezzo da dare al Gremio per lo juventino Arthur; quasi 20 al Valencia per l’ex juventino Neto; oltre 20 milioni al Bordeaux per un altro brasiliano, Malcom, ‘scippato’ alla Roma nel 2018 e già ceduto allo Zenit; altri 10 all’Atletico nell’affare Griezmann, altro giocatore carissimo e sinora poco redditizio; quasi 20 da mandare in Portogallo allo Sporting di Braga per Trincao, che non gioca quasi mai. Queste sono le cifre più elevate, ma la lista di creditori è ancora molto lunga.
GLI SCAMBI CON LA JUVENTUS
Quattro i giocatori che hanno viaggiato negli ultimi mesi tra Torino e Barcellona: Arthur e Alejandro Marques sono partiti per l’Italia, Pjanic e Matheus Pereira hanno fatto il percorso inverso. Il Barça aspetta 5.7 milioni dalla Juve per Arthur e 4,1 per Marques, 9,8 in totale, ma ne deve al club bianconero 4,8 per Pjanic e 3,7 per Marques, totale 8,5. Questo a breve termine, perché poi più avanti per Pjanic e Arthur i due club hanno in ballo pagamenti di circa 50 milioni ulteriori. E indolori.
E QUELLA DEI DEBITORI
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L’elenco dei debitori parte dallo Zenit, che per Malcom deve versare al Barcellona quasi 9 milioni e mezzo; che deve ricevere quasi 6 milioni dal Getafe per Cucurella (ma il Barça ne deve dare ancora 2 all’Eibar per lo stesso giocatore, che tra l’altro era un ex canterano blaugrana); e poi 4 milioni dalla Roma per Carles Perez; e 3 dal Sassuolo per Marlon; altri 3,3 dall’Everton per Lucas Digne; e 1,7 dallo Schalke per Todibo. Ma al margine dei dettagli di queste operazioni di calciomercato, ciò che preoccupa veramente è lo stato generale dell’economia blaugrana, prossima al collasso.
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