Simona Pletto per Libero Quotidiano
MUSULMANE
Musulmana fa spostare di stanza una 89enne ricoverata in ospedale. È successo all' ospedale Maggiore di Parma, nel reparto maxillo-facciale, dove una anziana è stata costretta a trasferirsi nella camera accanto perché la presenza del suo nipote maschio, chiamato ad assisterla, infastidiva - per motivi religiosi - una musulmana che aveva la figlioletta ricoverata nella stessa stanza. La bimba era stata sistemata insieme all' anziana, perché al momento del ricovero il più indicato reparto di pediatria era al completo. A denunciare l' episodio, è stata all' indomani la figlia della 89enne, che su Facebook non ha certo contenuto la sua rabbia contro la donna albanese di religione musulmana.
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«Sono inc*** nera», ha postato, «mia mamma operata ieri (il 3 febbraio, ndr) è stata trasferita perché la mamma della bimba ricoverata a fianco non può stare nella stessa stanza di notte con mio fratello che va a fare assistenza alla mamma... Dopo vari diverbi della serie: "mi dovevi avvisare che veniva un uomo", davanti a mia madre già disorientata, si è deciso di lasciare la camera. Ma noi siamo cittadini italiani o che cosa?». E sempre la figlia dell' anziana conclude: «Se non poteva fare le notti in ospedale accanto a un uomo, avrebbe dovuto chiamare suo marito, anziché farci spostare un' anziana per la sua religione e per evitare casini. Andate a... voi e le leggi che ve lo permettono compresi i cattocomunismi».
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Il nipote, per evitare ulteriori questioni davanti alla nonna, si è armato di pazienza, ha raccolto le sue cose e ha abbandonato la stanza insieme alla parente. Nel giro di pochi giorni entrambe le pazienti sono state dimesse. Ieri l' azienda Usl di Parma, ha cercato di ridimensionare l' accaduto attraverso una nota inviata dalla direzione. «Nessuna imposizione: solo una scelta di carattere assistenziale e clinica».
Hanno subito voluto spiegare, aggiungendo che: «Il trasferimento della signora nella stanza a fianco, dal letto 7 al letto 9 - precisa Giuseppe La Torre, coordinatore infermieristico dell' unità operativa - non è ovviamente stato imposto ai famigliari della signora, ma è stato eseguito insieme a loro; tant' è che da quanto verificato il nipote della paziente si è dimostrato molto gentile con gli infermieri... Ci sembra del tutto ragionevole», conclude il primario, «mantenere un clima sereno e collaborativo da parte di tutti, in special modo quando questo non causa disagi ai pazienti e ai loro congiunti».
OSPEDALE
«Da quando all' ospedale di Parma vige la sharia?». Si chiede Laura Cavandoli, esponente della Lega e candidata del centrodestra alla Camera. «Se un mal compreso multiculturalismo spinge l' ospedale a discriminare un' anziana, vuol dire che abbiamo perso il rispetto di noi stessi. Non basta più appellarsi alla laicità delle istituzioni. Il problema è che oggi le nostre istituzioni finiscono per discriminare gli italiani».