Matteo Zibbo per "www.eurogamer.it"
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Activision Blizzard è ancora nella bufera, in seguito alla causa legale intentata dal DFEH (Department of Fair Employment and Housing) dello Stato della California.
La famosa compagnia, come probabilmente saprete, è stata accusata di molestie sessuali, abusi e discriminazioni. In seguito alla risposta dell'azienda, numerosi dipendenti si sono uniti in uno sciopero la scorsa settimana. Tuttavia, sembra proprio che la polemica sia ben lontana dalla fine.
colloquio di lavoro
Di recente, è arrivata una terribile testimonianza dell'esperta di cybersecurity Emily Mitchell, che ha raccontato la sua esperienza durante un colloquio con Activision Blizzard nel 2015.
Nel mese di agosto del 2015, si è tenuta una conferenza dedicata al tema della cybersecurity e, in questa occasione, erano state adibite delle cabine dove poter fare colloqui con persone che poi i diversi team avrebbero aggiunto ai propri team di sicurezza. Emily Mitchell aveva deciso di candidarsi per la posizione di "penetration testing", un ruolo che prevede la verifica della vulnerabilità nei sistemi di sicurezza di un'azienda.
proteste delle dipendenti di activision blizzard
L'esperta di cybersecurity si è presentata allo stand di Activision Blizzard e proprio qui che iniziò una vera e propria umiliazione.
Al colloquio erano presenti 3 uomini che le chiesero se conoscesse il significato di "Pentesting" e se si fosse persa. Emily fu derisa anche per la sua t-shirt con la scritta "Penetration Expert", che ha spinto i 3 uomini a fare diverse squallide battute.
Come riporta VICE, "uno di loro mi ha chiesto quando è stata l'ultima volta che sono stata penetrata, se mi piaceva essere penetrata e quante volte sono stata penetrata".
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Senza dubbio, si tratta di una testimonianza decisamente scioccante e che molto probabilmente infuocherà ancora di più la polemica contro Activision Blizzard.
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