Estratto dall'articolo di Sandro De Riccardis per www.repubblica.it
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Hanno ripercorso davanti al gip Giulio Fanales le violenze e gli abusi subiti da parte di Marco D'Annunzio, l'ex infettivologo in servizio come dirigente presso il Crh-Mts (Centro di riferimento Hiv e malattie a trasmissione sessuale) di viale Jenner, parte della Ats Città metropolitana. Il medico è stato arrestato lo scorso giugno con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di sei vittime, nell'indagine coordinata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo. […]
Tutte coerenti le testimonianze delle sei donne, concordi nell'indicare un simile approccio fisico e nel descrivere una serie di atteggiamenti sempre più invasivi: visite non necessarie nelle parti intime, domande esplicite senza alcuna attinenza a questioni mediche, insistenza nell'ottenere il numero di cellulare usato poi per inviare messaggi sulle chat.
"Mi ha costretto a un rapporto sessuale, mi diceva 'sei la mia schiava'", aveva denunciato una delle sei vittime del medico, coinvolte in episodi tra l'agosto 2021 e lo scorso febbraio. "Ho chiuso gli occhi, desideravo che finisse alla svelta" aveva rievocato un'altra paziente.
IL Crh-Mts Centro Hiv e malattie a trasmissione sessuale milano
L'inchiesta in questi mesi è andata avanti con l'ascolto di altre pazienti e di testimoni per valutare nuovi casi di presunte violenze che sono al vaglio dei magistrati. D'Annunzio avrebbe manifestato condotte "spiccatamente aggressive e prevaricatrici, sia fisiche che psicologiche", abusando secondo il giudice del suo ruolo di sanitario in pubblico servizio secondo uno "schema d'azione rappresentato dallo sfruttamento di una situazione di particolare vulnerabilità delle pazienti", da cui emerge "la particolare gravità e crudeltà delle condotte, subdole e ricattatorie".
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