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    MI INDEBITO QUINDI STUDIO - IN AUMENTO IN ITALIA I PRESTITI PER L’UNIVERSITA’: QUASI UN MILIONE LE RICHIESTE, LA META’ SONO DONNE - IN AMERICA IL FENOMENO VALE 1.400 MILIARDI DI DOLLARI, SECONDO SOLO AI MUTUI SULLA CASA. E IL SISTEMA SCRICCHIOLA


     
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    1. CHIESTI IN MEDIA 8 MILA EURO ALL'ANNO

    Sandra Riccio per la Stampa

     

    STUDENTESSE UNIVERSITARIE STUDENTESSE UNIVERSITARIE

    Da noi non sono mai decollati davvero. I prestiti d' onore, un sostegno per chi studia o sceglie il master, sono arrivati in Italia negli Anni 90, senza registrare però grandi richieste. Mai pubblicizzati granché, sono rimasti sempre nell' ombra. Poi è arrivata la crisi che ha segnato anche questi strumenti. Oggi a proporli sono rimasti soltanto i grandi istituti di credito che hanno siglato particolari convenzioni con i maggiori atenei del Paese e con gli enti regionali. Erogano fino a 27 mila euro.

     

    Da noi c' è una cultura diversa: storicamente gli italiani non amano indebitarsi e hanno sempre guardato con diffidenza a ogni tipo di prestito. E poi c' è la famiglia che si è sempre sobbarcata anche questo tipo impegno. Invece in altri Paesi, come Stati Uniti o Gran Bretagna, dove i costi per le Università sono decisamente più elevati, queste formule sono da sempre molto diffuse.

    UNIVERSITA' NAPOLI UNIVERSITA' NAPOLI

     

    Da qualche anno però i costi per studiare stanno lievitando anche in Italia. Tanto più che molti adesso scelgono di studiare all' estero, a Londra o magari negli Stati Uniti. Cercare fuori dall' Italia l' opportunità della vita vuol dire più spese ancora. «In più il mondo del lavoro è diventato più esigente e quindi occorre collezionare più esperienze, come master e corsi di specializzazione, che costano tanti soldi» dice Andrea Polo, direttore comunicazione di Prestiti.it.

     

    GRAN BALLO LUISS GRAN BALLO LUISS

    Qualche studente inizia a indebitarsi per arrivare agli ambiti pezzi di carta. Il fenomeno è però ancora relegato ai piccoli numeri (solo l' 1% in volume dei prestiti totali è per gli studi). Il trend tuttavia è in crescita. Lo dicono i numeri raccolti da Prestiti.it, portale di comparazione che mette insieme le varie offerte di finanziamento proposte da banche e finanziarie. Da gennaio a maggio di quest' anno si è visto un incremento del 10,2% degli importi richiesti con quasi un milione di italiani (890.000) che hanno domandato una somma per studiare.

     

    C' è poi un fenomeno nel fenomeno: molte sono le donne che si fanno avanti per ottenere i soldi per la formazione. Se nel credito al consumo rappresentano il 25% appena delle richieste, in questo settore arrivano quasi alla metà del totale (42%).

    SEDE LUISS VIALE ROMANIA SEDE LUISS VIALE ROMANIA

     

    Le finanziarie si stanno muovendo sempre di più. Secondo i dati, dall' 1 gennaio al 31 maggio 2017 sono stati erogati quasi 169 milioni di euro per sostenere i costi legati allo studio, formazione e Università. La media a richiesta è di 8.000 euro ed equivale a una rata mensile di circa 200 euro. Per arrivare a queste somme occorre però accettare tassi d' interesse salati: il Taeg, vale a dire il tasso globale annuo, da pagare alle finanziarie parte dal 6 per cento, fino ad arrivare a picchi di oltre l' 11%. Sono condizioni che riguardano lo studente che fa richiesta direttamente, e che però deve presentare un reddito, magari da lavoro part-time, o un immobile intestato.

     

    Ci sono poi anche i casi dei genitori che si indebitano per far studiare i figli. Ben diverso invece è il tasso da pagare sul prestito d' onore, il finanziamento concesso a studenti meritevoli e con nucleo familiare a reddito basso. È proposto da Intesa Sanpaolo con il suo «PerTe Prestito Con Lode» e da Unicredit con il suo «Unicredit Ad Honorem». Le condizioni del Taeg sono intorno al 3,5 per cento. Non servono garanzie. In genere chi ottiene la somma inizierà a pagare le rate soltanto una volta entrato stabilmente nel mondo del lavoro, due o tre anni dopo la fine del percorso di studi.

     

    2. MA NEGLI USA MANDANO IN CRISI IL SISTEMA

    Francesco Semprini per la Stampa

     

    stanford university stanford university

    Studiare negli Stati Uniti sta diventando un lusso, almeno per quanto riguarda l' istruzione secondaria. Tanto da costringere gli universitari e le loro famiglie a indebitarsi sempre di più e più a lungo. Sono almeno 44 milioni i cittadini americani titolari di «student loan», prestiti contratti per accedere agli atenei a stelle e strisce, ovvero il 13% della popolazione.

     

    L' indebitamento complessivo ammonta a 1.400 miliardi di dollari, con un aumento di 833 miliardi negli ultimi dieci anni, secondo i dati di Experian. L' indebitamento pro capite ammonta a 34.144 dollari, ovvero il 62% in più rispetto al 2007, mentre è triplicato il numero di coloro che devono ripagare prestiti per oltre 50 mila dollari. Si tratta in non pochi casi di somme che vincolano il contraente per tutto il resto della vita, tanto è vero che gli «student loan» sono attualmente il secondo debito più elevato che gli americani contraggono dopo il mutuo sulla casa.

    48 university of chicago 48 university of chicago

     

    «E' un fenomeno in forte impennata, causato da un inesorabile aumento dei costi di accesso all' educazione secondaria - spiega Michele Raneri, direttore delle analisi di mercato di Experian -. E mi aspetto ulteriori aumenti di costi e indebitamenti». Le rette degli atenei pubblici sono state in media pari a 20.090 dollari per l' anno accademico 2016-2017, il 2,6% in più rispetto all' anno precedente. E per le università private l' incremento è del 3,4% con una media di 45.370 dollari.

     

    47 university of michigan 47 university of michigan

    Lo Stato di New York è al 13 esimo posto nella classifica dei college («undergraduate») più cari con 30.304 dollari di tasse di iscrizione di media, in calo del 2,7% su base annuale. Il trend è destinato a proseguire, con una legge che consente agli studenti le cui famiglie guadagnano meno di 125 mila dollari lordi all' anno di potersi iscrivere in atenei pubblici a costo zero o quasi. È la Pennsylvania lo Stato più caro in termini di tasse universitarie, con una media di 35.185 dollari all' anno, in rialzo dell' 1,9%, mentre lo Utah il più economico con 18.180 dollari.

     

    universita pennsilvanya universita pennsilvanya

    Il record La palma di college più caro è risultata essere del Rose-Hulman Institute of Technology, un piccolo ateneo dell' Indiana da 59.113 dollari l' anno (al netto delle spese accessorie). Mentre il più a buon mercato è la Catholic liberal arts institution di Wichita, in Kansas, con 3.809 dollari. I prestiti universitari sono così secondi solo ai mutui per la casa in termini di interessi, e ben più elevati dei prestiti per le auto e i finanziamenti con carta di credito, con conseguenze di lungo termine.

     

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    Le rilevazioni sono allarmanti, perché un numero crescente di Millennials, ovvero i nati dal 1980, rinunciano sovente a sposarsi e avere figli, o più semplicemente ad acquistare un' automobile, per i pesanti debiti universitari da ripianare. E questo causa pentimenti: il 36% degli studenti indebitati dice che avrebbe preferito non andare al college. Il problema si complica col rifinanziamento che permette una dilazione ma con costi crescenti, come accadde con gli «equity loan» dei mutui, che amplificarono la voragine dei subprime dieci anni fa.

     

    La crisi insegna U n elemento positivo emerge tuttavia proprio dall' esperienza della grande crisi: la consapevolezza e il saper gestire un po' meglio le finanze domestiche ha consentito di ridurre il numero delle inadempienze sui prestiti universitari del 3%, dal 2007 ad oggi.

     

    Catholic liberal arts institution di Wichita in Kansas Catholic liberal arts institution di Wichita in Kansas

    «In passato i prestiti convenivano perché si accedeva a posizioni molto remunerative, oggi è importante fare un bilancio consapevole di costi e opportunità», dice Rod Griffin, esperto di Experian. I tempi infatti sono cambiati, e nonostante la ripresa il mercato occupazionale presenta ancora fragilità, con un livello di salari e stipendi quasi stagnante, come dimostra la crescita di appena lo 0,1% registrata ad agosto.

     

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