C.Gu. per “il Messaggero”
cascina esplosione nell'alessandrino
«Il perché non lo so. O meglio, penso per pura e semplice invidia». Qualche idea ce l'ha Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa lunedì notte nella campagna di Alessandria uccidendo tre vigili del fuoco. E dice di aver fornito agli investigatori anche una lista di nomi di possibili sospetti.
«C'è una serie di situazioni che ho chiarito bene con i carabinieri. Sono riuscito a dare un filo logico a tante situazioni che si sono verificate da quando eravamo lì a Quargnento e sono emerse molte ipotesi», afferma. Nel fascicolo aperto dalla procura per omicidio plurimo e crollo doloso non sono per ora iscritti indagati.
cascina esplosione nell'alessandrino vittime
Le ipotesi al vaglio sono ancora numerose e il perimetro del lavoro investigativo è molto più ampio e non è sicuramente confinato alla «serie di situazioni» che Vincenti ha raccontato, indicando nella «invidia» il movente della tragedia. «Sono distrutto dal dolore per questi tre ragazzi che sono morti sotto le macerie di casa mia, dove abbiamo vissuto in armonia e amore per tanti anni», dice in lacrime l'imprenditore. Che intende anche sgomberare il campo dalle voci di liti con il figlio: «Quella dei dissidi familiari è la cattiveria più grossa che potevano dire. Io non ho problemi con mio figlio».
ATTI DOLOSI
cascina esplosa vicino alessandria
Non nella famiglia, ma nei dintorni di quella tenuta polverizzata dalle deflagrazioni andrebbero cercati, secondo Vincenti, i colpevoli: «Io negli anni ho subito diversi atti dolosi. Non siamo mai stati ben acquisiti da quel paese da quando ci siamo trasferiti, siamo una famiglia un po' riservata, per questo non abbiamo mai avuto grossi rapporti con il vicinato». Il lavoro degli investigatori si concentra sul racconto dei sopravvissuti, sulle immagini delle telecamere e su quelle bombole del gas collegate a timer probabilmente impostati su orari successivi.
«Un ordigno fai da te», lo definisce il procuratore capo di Alessandria Enrico Cieri, ma dall'enorme potenziale distruttivo. Gli accertamenti degli uomini del Ris di Parma proseguono sulle macerie in cui si è trasformata la scuderia crollata, mentre continuano gli interrogatori dei vicini, di tutti coloro che hanno orbitato attorno alla tenuta e alla famiglia Vincenti.
esplosione cascina alessandrino
La procura ha anche disposto l'autopsia sui corpi delle tre vittime, svolta ieri pomeriggio, per determinare se la morte sia stata causata da schiacciamento o asfissia. Il dramma ha suscitato un'ondata di commozione e dolore che si è levata da tutta Italia, di cui si è fatto interprete anche Papa Francesco che ha ricordato con una preghiera i tre vigili del fuoco italiani. Migliorano intano i feriti. Il caposquadra Giuliano Dodero è stato sottoposto a un'operazione alla gamba, le condizioni del vigile del fuoco Graziano Luca Trombetta e del carabiniere Roberto Borlengo, che sarà operato venerdì, non destano preoccupazione.
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