Stefano Zaino per "la Repubblica"
MAURO ICARDIIl secondo giorno più bello della sua vita si consuma a pochi chilometri dal paese dei suoi avi, Carmagnola, storico feudo torinese, la terra degli Icardi prima di emigrare in Argentina, tra l'altro juventini nel cuore. Il secondo, perché come precisa Maurito, il diciannovenne che ha messo al tappeto Buffon, "segnare al Genoa, nel derby, è un'emozione indescrivibile, che non scorderò mai". Anche questa però non deve essere male, due gol per la Sampdoria alla Juventus, una doppietta che vale tre punti e fa la storia blucerchiata, visto che i genovesi nei loro 67 anni hanno vinto in casa dei bianconeri solo sei volte.
MAURO ICARDIE chissà che pure in questa occasione, via twitter o via sms, non arrivino i complimenti di Messi, suo concittadino illustre, nato a Rosario come lui, il giocatore che a Barcellona lo aveva preso sotto la sua ala protettrice. Gli era amico fraterno, sei anni più grande di lui e quindi anche guida, e lo è tuttora. Solo su una cosa non è riuscito a convincerlo: non abbandonare la mitica "cantera", dove Icardi si sentiva stretto, a disagio, perché poco adatto agli schemi del Barcellona.
Messi LionelOra, più per scherzo che per convincerlo a tornare, la "pulce" ogni tanto gli manda qualche maglia blaugrana, ma l'attaccante blucerchiato non ha rimpianti. Lasciò Barcellona, scoperto da Pecini, allora talent scout blucerchiato e attuale ds del Monaco, per 400 mila euro, un semplice premio di valorizzazione per un giocatore allevato dal Barcellona, ma che con i catalani non voleva vincolarsi.
Quasi un parametro zero, che ora può fare le fortune presenti e future della Sampdoria. Due gol alla Juve possono cambiare la vita e forse bisognerebbe spiegarlo ai suoi procuratori, un argentino, uno spagnolo delle Baleari e un italiano, che sotto Natale volevano farlo rompere con il club blucerchiato.
Delio RossiTutto per colpa di un permesso negato, Icardi che sognava di andare a giocare un torneo internazionale Under 20 in Argentina, con la maglia della sua nazionale, si sentiva forte dell'autorizzazione data da Ferrara e Sensibile, e all'improvviso si ritrovava "prigioniero" a Genova, perchè per il nuovo tecnico Delio Rossi quell'okay era sciocco e quell'esilio di un mese e mezzo lontano dalla Samp non s'aveva proprio da fare. Icardi, a caldo, aveva gridato "vergogna", ora forse si renderà conto quale vetrina alternativa gli è stata proposta.
Non solo: presto s'incontrerà con i dirigenti della Samp e allungherà quel contratto a 60 mila euro annui sino al 2015, trasfor-mandolo in un compenso sei o sette volte superiore e sino al 2017. Pensando al viaggio mancato, dice: «Ha deciso la società. Sono pagato per fare gol ed è quello che ho fatto a Torino».