Simona Marchetti per corriere.it
mourinho
Nelle due volte precedenti in cui José Mourinho ha tagliato i capelli praticamente a zero era alla guida del Chelsea e se nella stagione 2006/2007 il cambio di look ha coinciso con una striscia di 9 vittorie nelle prime 11 partite di Premier League, nella stagione 2012/2013 i successi sono stati 8 nelle successive 10 gare di campionato.
Con queste positive premesse e contando che di recente il tecnico portoghese ha dato un taglio mica da ridere alla sua chioma, ecco spiegato perché i tifosi del Tottenham possono ragionevolmente sperare che anche questa seconda parte di stagione continui a seguire la piega (non solo tricologica) presa prima della sosta invernale (gli Spurs sono ora al sesto posto in classifica, staccati di 4 punti dalle top-four, il che è tutto un altro scenario rispetto a quando c’era Pochettino).
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Vero, lo stesso Mou ha ammesso che in questa occasione il radicale cambio di look non è stato voluto bensì obbligato, ma non è certo il caso di star qui a spaccare il capello in due. «A volte mi piace sentire il freddo sulla testa e cambiare un pochino – ha raccontato infatti lo Special One in un’intervista a Sky Sports – ma in questo caso non è stato così. Mi sono addormentato sulla sedia del barbiere e quando mi sono risvegliato, stavo così male che gli ho detto di tagliare tutto.
Spero (che i capelli) ricresceranno ancora». Nell’attesa, Mou ha approfittato del fine settimana ancora sfaccendato (ma domenica i giochi riprendono con la trasferta contro l’Aston Villa) per volare in Germania e assistere alla sfida fra Bayern Monaco e RB Lipsia: cappellino da baseball in testa, sciarpona e giubbotto, il tecnico era infatti all’Allianz Arena proprio per spiare il Lipsia, prossimo avversario del Tottenham in Champions League.
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