Veronica Mazza per www.repubblica.it
“Carlo e io viviamo assieme da quattro anni. E iniziare questa relazione è stata una vera sfida per me, una lotta contro i miei preconcetti, ma soprattutto verso quello che non avevo mai sperimentato prima: una storia d’amore con un uomo bisessuale. Ci siamo conosciuti durante un’escursione in montagna organizzata da un gruppo di amici e devo dire che per me è stato un vero colpo di fulmine. Carlo non solo mi piaceva fisicamente, ma era attento, gentile ed estroverso. Dopo questo incontro, l’ho cercato io per prima, perché mi sentivo profondamente attratta e non volevo perdere l’occasione di conoscerlo meglio.
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Lui viaggia molto per lavoro e prima di rivederci è passato un mese. Ma nel mentre ci siamo scritti e la sera passavamo le ore al telefono. Sentivo che c’era un profondo feeling tra di noi, tanta empatia e una profonda sensibilità e mi faceva sentire accolta e capita. Una rarità per me, che venivo da storie superficiali, con uomini spesso introversi con cui era difficile parlare profondamente. Quando ci siamo incontrati a cena ero incredibilmente emozionata e anche lui aveva gli occhi gli brillavano.
Seduti a tavola è finalmente uscito il discorso degli ex, tema che non avevamo ancora affrontato. Io non volevo sprecarlo su una chat, Carlo non ne aveva mai parlato. Ho iniziato io a raccontargli delle mie ultime relazioni, dicendo che per lungo tempo non avevo più frequentato con nessuno, perché mi rendevo conto che uscivo sempre con la stessa tipologia di uomini, a questo punto sbagliati per me, perché alla fine non costruivo nulla e restavo sempre delusa. “E tu?”, gli ho chiesto curiosa.
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“Fino ad ora non ti ho svelato nulla delle mie storie precedenti, perché volevo dirtelo di persona. A me piacciono anche gli uomini Monica, sono bisessuale. E spero che per te non sia un problema”. Così ha iniziato a parlami di Luca e poi di Martina, Rachele e Giovanni, il suo primo amore maschile. L’ho ascoltato senza interromperlo non solo perché volevo sapere, ma anche perché quella rivelazione mi aveva scosso e colto impreparata. Sono sempre stata sessualmente libera, ai tempi dell’università ho avuto anche un breve flirt con una mia compagna di studi, ma è stato solo un esperimento, perché in realtà ho capito presto di essere una etero convinta.
Era però la prima volta che mi trovavo a flirtare con un uomo bisessuale e non sapevo come comportami. Avevo mille domande che mi frullavano per la testa e Carlo mi ha anticipato: “Lo so che magari ti ho spiazzato con questa confessione, ma tu mi piaci molto e ho voluto essere limpido fin da subito. Immagino che avrai voglia di capirne un po’ di più e sappi che io sono disposto a rispondere ad ogni tuo quesito se ne hai voglia. Quello che posso dirti è che quando mi innamoro di qualcuno e decido di iniziare una relazione lo faccio seriamente e quindi non ho mai tradito nessuno.
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Questo per dirti che la mia bisessualità non significa promiscuità. Per me la sessualità come l’amore va al di là del genere, mi piacciono le persone e tu Monica mi piaci molto”. Anche lui mi attraeva tanto e non mi volevo far fermare dai miei pregiudizi, uno su tutti, quello che lui aveva colto in pieno: l’infedeltà. E il discorso che aveva fatto mi aveva rincuorato. Nessuno ha certezze quando inizia una nuova rapporto e se mi ero buttata con partner che mi coinvolgevano un quarto di quanto riusciva a fare Carlo, perché non provarci?
Quella sera siamo stati assieme: era da tanto che non facevo l’amore così bene e mi sentivo pienamente donna. E così un altro tassello dei miei dubbi è crollato: non è vero che un bisex è meno virile, anzi, e tra le sue carezze mi sono sentita affascinante, desiderata e voluta. Abbiamo iniziato a stare assieme naturalmente, senza giochetti, scoprendo che avevamo altre passioni condivise oltre al trekking, come la buona cucina e l’arte. Un giorno ad una mostra ho visto che un ragazzo lo guardava con interesse e mi sono sentita minacciata, ma non ho detto nulla.
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Qualche tempo dopo ad una cena con dei suoi amici, un uomo che neanche lui conosceva ha iniziato a stuzzicarlo, ignorando totalmente il fatto che stavamo assieme. Non volevo marcare il territorio e ho finto sicurezza e distacco. Carlo con garbo lo ha messo al suo posto e poi una volta soli in macchina è stato lui a tirare fuori il discorso. “Non era il mio tipo, a te piaceva?”, buttandola sullo scherzo.
“Ho apprezzato come ti sei comportato, ma dimmi la verità, se fossi stato solo gli avresti dato corda?” gli ho risposto. “Intanto non sono da solo perché sto con te e non vorrei stare con nessun’altra persona. E poi perché pensi che la mia bisessualità mi renda un libertino? Non ti dico che dovremmo arrivare al punto di commentare assieme gli uomini che ci passano davanti perché questo sarebbe forse troppo, ma almeno a riderci su assieme questo potremmo farlo. Sai le volte che ho visto sguardi maschili soffermarsi troppo su di te e rendermi incredibilmente geloso? Non te l’ho mai detto, ma è successo. Per favore togliti dalla testa che voglio tradirti e che ho bisogno di fare sesso con qualcun altro, uomo o donna che sia”.
Mi stava dicendo la verità, perché i fatti fino ad ora gli davano ragione. E nel tempo questa promessa la sta ancora mantenendo. Dopo due anni assieme, abbiamo deciso di convivere e man mano ogni mio timore si è sciolto come neve al sole. Ogni giorno ringrazio di aver incontrato Carlo. Perché non solo mi sta facendo vedere la vita da un altro punto di vista, più ampio e più inclusivo, libero dai tabù e dagli stereotipi, anche perché finalmente ho una relazione equa, rispettosa e appassionata, con un partner che non ha paura di mostrarmi anche le sue fragilità e vulnerabilità. Cosa ho scoperto nell’innamorarmi di un uomo bisessuale?
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Che si può amare ed essere profondamente connessi a un qualcuno al di là del genere e dell’orientamento sessuale. Che contano le persone e che la felicità e la bellezza si può trovare in chiunque. E poi Carlo non solo è la persona più sensibile, mentalmente aperta e accogliente che abbia mai incontrato in vita mia, ma anche quella che mi ha portato a esplorare la mia sessualità senza preconcetti. Stiamo pensando di avere un bambino e so che sarà un padre fantastico, che saprà insegnarli come sfidare stereotipi maschili e femminili, crescendo un essere umano di valore”
Monica, 38 anni, dentista di Roma
LA SESSUOLOGA: "NELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO VISIONE DISTORTA DELLE PERSONE BISEX"
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Ci sono ancora tanti miti e idee sbagliate e dannose che circolano sulla bisessualità e per sfatarle abbiamo deciso di intervistare Gabriella Di Cosmo, psicoterapeuta e sessuologa.
Ad oggi ci sono ancora tanti tabù nel vivere una storia con un uomo bisessuale?
“Sì, nella nostra società ci sono ancora molti pregiudizi riguardo ad avere una relazione con un uomo bisex. La visione distorta sulle persone bisessuali nell’immaginario collettivo è frutto di una mancanza di cultura e informazione su questo orientamento sessuale. E questo continua ad alimentare tabù e stereotipi. Spesso si pensa che gli uomini bisessuali possano essere più promiscui, quindi anche più esposti alla trasmissione di malattie sessuali, oltre che degli indomiti infedeli e quindi incapaci di costruire relazioni stabili e durature. Ma essere bisessuali, non vuol dire essere poligami o avere la necessità di stare contemporaneamente con un uomo o con una donna.
La fedeltà resta sempre una scelta personale, che non ha nulla a che fare con l’orientamento sessuale. È ancora diffusa anche la considerazione di percepire i bisex come “confusi”, cioè come persone che non hanno ancora deciso se essere etero o gay. Molte volte le donne che hanno una storia con un uomo bisex si illudono e sperano che sia solo una fase di passaggio, convincendosi che grazie al loro amore prenderanno finalmente una decisione.
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Ma non è così, presto ci si scontrerà con la realtà e con la paura di essere tradite, non solo da un’altra donna, ma anche da un altro uomo. Vi è infatti una doppia minaccia e questo genera nella donna un vissuto di gelosia e di insicurezza, tanto da iniziare a sentirsi poco attraente e femminile per il proprio partner. A questo si aggiunge un altro tabù, nell’immaginario della donna, l’uomo bisex è percepito come meno “virile” ed “effeminato” quindi agli occhi della propria partner perde la sua carica erotica”.
Può accadere che anche gli amici e la famiglia stigmatizzino una relazione tra una donna etero e un uomo bisessuale. In che modo va affrontato?
“Nella società di oggi, essere bisessuali è sempre più frequente, soprattutto tra giovani, che sono molto più fluidi e open mind rispetto alle precedenti relazioni. Eppure il forte bisogno di categorizzare, rende più difficile l’accettazione e alimenta preconcetti e false visioni, che danno vita a delle discriminazioni.
Può capitare che la famiglia o gli amici valuti un uomo in quanto bisex come perverso, infedele, libertino e strano, quindi non un compagno adatto per un rapporto d’amore felice. E che la scelta fatta di stare con un partner così porti a considerare anche la donna come problematica e fuori dalle righe, diventando così pure lei vittima di critiche.
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Non bisogna farsi travolgere da questo vortice di disapprovazione e provare a dialogare, magari creando situazioni, sia tra amici che in famiglia, per conoscersi meglio e smantellare così questi tabù. Non è anomalo avere una relazione con un bisex e qualunque sia la reazione delle persone che vi circondano, ricordati che tu e il tuo partner andate bene così come siete. Se tu per prima imparerai a non giudicarti, anche per chi ti sta vicino sarà più difficile cadere nel pregiudizio”.
Quali sono i maggior timori nell’avere accanto un uomo si sente attratto anche dagli uomini?
“Una delle paure più ricorrenti è pensare di non essere in grado di soddisfare il proprio partner, di non essere più l’unico oggetto di desiderio. Nella donna può innescarsi la paura di essere tradita a causa dell’attrazione dell’uomo bisex per entrambi i sessi. Questi timori creano frustrazione, scatenano forme di gelosie e difficoltà a sentirsi all’altezza. Tali vissuti creano un blocco emotivo che genera un ulteriore paura: quella di non riuscire a costruire una storia duratura, proprio perché l’altro è visto come “inaffidabile”. In realtà essere attratti sia dal genere maschile sia da quello femminile, non influenza la scelta e il desiderio di avere un rapporto stabile, né tanto meno è indice di propensione al tradimento”.
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Un rapporto sentimentale con un bisex quali pregi e criticità può avere ?
“Normalmente, le relazioni con un uomo bisex sono più eque, libere da tabù e pregiudizi. Gli uomini bisex possono essere gli amanti e i compagni migliori e questo dipende dall’apertura, dal lavoro di introspezione che hanno fatto su loro stessi e dalla capacità di trovare compromessi.
Le donne che hanno dei partner bisessuali, possono avere una vita sessuale più divertente, perché vengono accompagnate a indagare in modo giocoso sulla loro eroticità e ad esplorare nuove pratiche. L’uomo bisex, viste le preferenze sessuali, si è dovuto scontrare con le strutture normative rispetto a ciò che ci si aspetterebbe da un maschio e di conseguenza sono più portati a mettere in discussione gli ideali di dominanza tipici degli uomini e a mettere all’angolo ogni forma di mascolinità tossica.
Tutto questo ha portato i bisex a diventare uomini più sensibili, empatici e ad avere una maggiore apertura comunicativa, creando più connessione e complicità nella relazione. Come nella storia di Monica, lei grazie a Carlo vede la vita da un altro punto di vista, più ampio e inclusivo, all’interno di una relazione basata sul rispetto e la fiducia, con un partner che si mostra in tutte le sue fragilità.
Parlando di criticità invece, lo scoglio più difficile da superare è la non accettazione fino in fondo della bisessualità da parte della partner. La donna etero che sceglie di intraprendere una relazione con un uomo bisex deve essere pienamente consapevole che la bisessualità non sarà solo un periodo, ma una scelta ben chiara. Ecco perché è fondamentale fin da subito parlarne serenamente e limpidamente. L’accettazione renderà entrambi liberi di vivere a pieno la relazione rimanendo sé stessi”.
Quali sono le sfide che devono affrontare queste coppie?
“La prima sfida che devono affrontare queste coppie, come abbiamo già visto, è superare tutti i pregiudizi, false credenze, tabù e paure. Di fronte ad una persona bisessuale non è necessario fare nulla di differente di ciò con un partner etero. Cioè conoscere profondamente una persona, vivere le sensazioni ed emozioni che suscita e capire se si hanno le stesse richieste nei confronti della relazione.
Nel momento in cui si sono condivisi tutti i presupposti per stare bene insieme, la coppia potrà lavorare sul rapporto in modo da nutrirlo e farlo crescere. Un passaggio fondamentale è quello di vedere l’altro in quanto “persona” andando al di là dell’“orientamento sessuale”. Solo quando la coppia percepirà la bisessualità come un’identità completa e fluida e “normale”, quindi non come un problema, potrà sentirsi pienamente accettata e libera da preconcetti. La grande sfida di queste coppie alla fine è la stessa di tutte le coppie: avere fiducia nell’altro e amarlo per quello che è”.
E se si decide di diventare genitori?
“Spesso gli uomini bisessuali sono padri più sensibili perché hanno dovuto
mettere in discussione molti stereotipi sulla mascolinità. Sfidando le idee più tradizionali, nell’uomo bisex c’è un maggiore desiderio nella condivisione dei doveri parentali, dimostrandosi padri e compagni presenti e più attivi nella gestione della casa. Quando uscire allo scoperto con i propri figli?
Si può pensare di aspettare che siano un po’ più grandi, per poterne parlare e comprendere appieno la scelta del papà. Sapere che il tuo genitore è attratto da entrambi i sessi è sicuramente una esperienza unica. Ma se sei cresciuto con questo bagaglio, tra i membri di una famiglia che rispettano e sostengono le diversità, accettare il genitore sarà naturale”.