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    “MI SONO ROVINATO LA VITA” – LE LACRIME DI CHRISTIAN MARONIA , UNO DEI SETTE STUPRATORI DI PALERMO CHE È SCOPPIATO A PIANGERE DAVANTI AL PM: “MI ERA STATO DETTO CHE ERA CONSENZIENTE” – LA DIFESA DI ANGELO FLORES, L’AMICO DELLA VITTIMA: “SAPEVAMO CHE LA RAGAZZA IN PASSATO AVEVA FATTO QUESTE COSE, MA È STATO UN ERRORE” –  SUI SOCIAL SPUNTANO PROFILI FAKE DEGLI STUPRATORI CON TANTO DI SCRITTE: “CHI VUOLE USCIRE CON NOI STASERA?”…


     
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    Estratto dell'articolo di Lara Sirignano e Armando Di Landro per www.corriere.it

     

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    È stata una strategia difensiva orchestrata fin dal weekend dell’arresto, per arrivare a una confessione con tanto di giustificazione di fronte al magistrato? Christian Maronia è uno dei sette ragazzi palermitani arrestati per lo stupro di gruppo al Foro italico del capoluogo siciliano, a luglio.

    […] dopo il suo arresto su un profilo TikTok intestato a lui compaiono post particolari: video in cui si vede un ragazzo che canta, o che balla, che non parla del caso, accompagnato però da scritte che fanno riferimento alla vicenda dello stupro di gruppo.

     

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    Da quanto risulta i nuovi post sono stati pubblicati dai familiari è…] Per esempio: «Quando tutta Italia ti incolpa per una cosa privata ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici». Oppure: «Con che coraggio la gente insulta gli innocenti». «Per colpa di certe persone non potrò vivere». Concetti, quelli dei video, che a quanto pare sono emersi anche durante l’interrogatorio di garanzia sulla custodia cautelare, questa mattina (22 agosto) in carcere. Maronia avrebbe ammesso di essere stato presente allo stupro di gruppo, specificando però che, in base a quanto gli aveva detto uno degli amici, la ragazza sarebbe stata consenziente. Uno dei conoscenti, appunto, l’avrebbe tratto in inganno.

     

    Pronunciando certe parole e ricostruendo la vicenda Christian Maronia è esploso in lacrime di fronte ai magistrati: «Mi sono rovinato la vita». «Sono addolorato per ciò che è successo — ha aggiunto — chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato per aiutarla. Ma mi era stato detto che lei era consenziente».

     

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    […] È spuntato per esempio un profilo che farebbe riferimento ad alcuni video del minorenne coinvolto, rilasciato dal carcere su decisione del giudice. Con la scritta incollata sopra un video: «Qualche ragazza vuole uscire con noi stasera?». Sarebbe, nel caso di un profilo vero, una gravissima provocazione. Ma si tratterebbe di un post non attribuibile al minore indagato.

     

    Dopo Maronia, hanno risposto al gip anche Samuele La Grassa ed Elio Arnao, gli altri due ragazzi indagati per lo stupro della 19enne palermitana. La Grassa ha raccontato di non aver avuto rapporti sessuali con la vittima. «Mi sono fatto trascinare dagli altri, li ho seguiti e non ho nemmeno capito cosa stava accadendo. Ma io non l’ho toccata», ha detto, confessando, però, di aver ripreso col cellulare la violenza.

     

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    «Non dovevo andare e non dovevo lasciarla lì, avrei dovuto aiutarla», ha aggiunto, ammettendo di non essere intervenuto in soccorso della giovane, abbandonata per strada dopo gli abusi. Oltre a la Grassa a riprendere lo stupro era stato anche un altro dei sette indagati, Angelo Flores, l’amico della vittima che l’aveva adescata su Instagram e invitata a passare la sera con lui e i suoi amici. Sulla stessa linea di La Grassa, Arnao. «Ho fatto una cazzata», ha detto al gip.

    manifestazione dopo lo stupro a palermo 2 manifestazione dopo lo stupro a palermo 2

     

    «Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza – ha spiegato – sapevamo che la ragazza in passato avesse fatto queste cose. È stata lei a indicare il percorso, da dove prendere per non farsi vedere dal suo fidanzato. Ci ha portato lei al Foro Italico. Lei stessa ha indicato i due con cui iniziare. Ma noi abbiamo sbagliato. E’ stato un errore, un grave errore”.

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